GDR Stay Alive

Direzioni diverse.

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+Cassandra+
view post Posted on 18/10/2012, 16:06




Le luci delle insegne luminose riflettevano sul finestrino del taxi rosso sul quale viaggiava. Il luogo dell'incontro era abbastanza distante dall'aereoporto, dove atterò con il primo volo della mattina. Era sgattaiolata da casa senza lasciare alcun biglietto, d'altronde non era sua abitudine avvisare delle sue assenze. I grattacieli sovrastavano imponenti il paesaggio, centinaia di persone già oberate a lavorare per le strade, colme di auto pressocchè infinite. Non capiva nulla di ciò che il taxista le stava raccontando da circa mezzora, sembrava simpatico però,con i suoi occhiali simili a fondi di bottiglia, la riga dei capelli improponibile, e quei denti sporgenti a castoro.
Non portava bagagli con se la ragazza,non sapeva se e dove avrebbe passato la notte, ma poco le importava.Alzò gli occhi al cielo quando la figura della madre le se ripropose nella mente; Nihal se la sarebbe presa molto, ma Cassandra avrebbe svincolato il discorso come sempre.Le prime luci del mattino ostentavano a farsi vedere, l'atmosfera del posto era suggestiva, e Cassandra ne rimase affascinata. L'indirizzo appuntato sull'agenda, portava a quello che sembrava un complesso residenziale borghese, distante dalla frenetica vita del centro. L'auto si fermò poco più avanti di un cancello color rame intenso,nessuna illuminazione vi era nei d'intorni.
Che sia qui?.
I fari si spensero con il motore, l'uomo gesticolava in modo plateale, indicando insistivamente il contatore della corsa.Dopo aver lasciato oltre il conto una consistente mancia, prese la borsa appoggiata al suo fianco, uscendo dal taxi per poi richiudere la portiera dietro di se. I versi di un grillo sembravano dargli il benvenuto, tutto intorno il silenzio era padrone. Si guardò intorno , ma oltre a lei sembrava non esserci nessuno. Aspettò per qualche minuto appoggiata ad un muretto, forse era in anticipo,d'altronde era davvero presto, e non sarebbe stato del tutto educato piombare in casa di qualcuno così d'improvviso. Congetture che sparirono però da li a poco, in fin dei conti era stata invitata li da Cole, non aveva motivo di indugiare più di tanto. Suonò al campanello color mattone posto poco più in la del cancello. Non c'era nessuna dicitura, nessun nome, ne numero, solo una striscia bianca piuttosto sbiadita, si trattava probabilmente di una casa vuota.Ripetè il gesto due o tre volte, ad intervalli regolari, ma tutto tacque.
Eppure il posto mi sembra questo. Bisbigliò appena. Iniziò a pensare che forse era solo uno scherzo di cattivo gusto, o forse era semplicemente in anticipo. Passeggiò avanti e indietro, guardando i minuti passare sull'orologio che portava al polso.Nulla.
Nessuna macchina, nessun rumore di passi, solo qualche tapparella lontana che faceva spazio alla luce fioca del mattino. Sospirò a pieni polmoni, sperando almeno di non aver fatto tutto quella strada per un buco nell'acqua. Ricontrollò l'indirizzo più volte, a tutti può capitare di sbagliare, ma sia la via che il numero corrispondevano.
Cole dove sei..
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 18/10/2012, 20:54




Aveva avuto poco tempo per godere dell'infanzia di sua figlia. La notte in cui Cassandra nacque, lui era via per il suo mistico viaggio in India...e nei mesi successivi si era subito accorto che qualcosa non andava nella bambina...la sua crescita era decisamente, e innaturalmente, accelerata. A tre mesi sapeva già parlare come i bambini dell'asilo, e a quattro camminava sulle proprie gambe senza bisogno di alcun aiuto...per un umano, tutto questo, avrebbe generato forse paure e dispiaceri, ma trattandosi di una creatura nata dall'unione di un Demone e di un Angelo, sia lui che Nihal non se ne erano sorpresi in modo eccessivo.
Anzi, Nathaniel era ogni giorno più orgoglioso dei progressi che faceva Cassandra...non la vedeva spesso, per via delle implicazioni del rapporto con sua madre; ma quando s'incontravano capitava sovente che la piccola facesse involontariamente sfoggio dei suoi poteri, già in grado di causare danni più o meno gravi, ai quali doveva porre rimedio.
Con il tempo, però, le cose cambiarono ancora. Più si avvicinava il suo primo compleanno, più era evidente che Cassandra avesse l'aspetto di una ragazzina ben più grande della sua reale età. A tre anni, aveva già raggiunto i 15 ed era quindi entrata nel periodo dell'adolescenza...fu al suo 13° anno che Cole fece per la prima volta la sua comparsa, rivelandole come stavano le cose...che lei gli apparteneva, e che prima o poi avrebbe saldato il conto. In più, in quella stessa circostanza, aveva ammesso di essere stato lui a relegare il suo corpo in quell'incantesimo.
Così, con i loro poteri uniti, Nathaniel e Nihal avevano creato un sigillo che fosse in grado di interromperne gli effetti...da allora i rapporti con lei, per il Demone, erano peggiorati, benchè non andassero troppo daccordo nemmeno negli anni in cui Cassandra iniziava la sua rapida crescita.
Con i suoi 22 anni, Nate non sempre era in grado di rapportarsi al suo ruolo di padre, e contrastare così il suo carattere ribelle e anarchico...del resto si somigliavano molto, e finivano spesso per scontrarsi, lasciando irrisolte, di volta in volta, le loro incomprensioni. La sua natura demoniaca, inoltre, non gli era certo d'aiuto con lei...le loro forze oscure parevano attrarsi e respingersi in egual misura...
Il rumore dei suoi passi trasse probabilmente Cassandra in inganno Lui non verrà subito la sua voce ne palesò la presenza, e poco dopo varcò il cancello, mostrandosi a lei...aveva i vestiti leggermente stropicciati e strappati in qualche punto; si riavviò i capelli arruffati e quando le fu di fronte aggiunse Sai che non devi vederlo. Non voglio che tu lo faccia! il tono della voce era serafico, ma autoritario E' pericoloso Cassandra...per tutti noi, ma soprattutto per te.
Ci furono alcuni istanti di pausa, poi Non riesci proprio a capirlo questo? le domandò...da parte sua era incomprensibile il motivo per cui agisse in quel modo, incurante del rischio che correva, nonostante l'avessero messa al corrente di tutto.

 
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+Cassandra+
view post Posted on 19/10/2012, 13:52




L'impazienza di vederlo prendeva il sopravvento. La camminata si fece più svelta e nervosa, ed anche la sua espressione mutò gradualmente. Insistentemente guardava l'orologio, ma nessuno le si presentò davanti. Sbuffò, riappoggiandosi al muretto freddo, aspettando ancora.Finalmente dei passi interruppero la sua ansia crescente.
Cole? La ragazza rimase stupita, o meglio scioccata davanti alla figura del padre. Lo sguardo gelò all'istante,la bocca espresse il suo stupore in modo plateale. Lui non verrà . Il viso di Cassandra esprimeva il dissenso che in quel momento la stava devastando. Rimase immobile e disgustata difronte al padre, non pronunciò parola, per lei era sempre stato fiato sprecato.
Sai che non devi vederlo. Non voglio che tu lo faccia!. Iniziava ad infastidirla, poteva andarsene in qualcunque momento, ma non lo fece. Doveva vedersi con Cole, e non avrebbe di certo rinunciato all'incontro per una intralcio simile. Se sarebbe restata però, la discussione sarebbe continuata, aggiungendo un altro macigno d'odio al suo cuore ormai colmo.
Tu..non vuoi?. Cassandra ridacchio sarcastica, non diete alcun peso a quelle parole, da una persona che per lei valeva meno di zero.
Ascoltò il suo discorso con un ghigno fastidioso e spavaldo. Il nervoso di prima si tramutò in rabbia.
Mi hai seguito fin qui per dirmi queste cose?? Fece una breve pausa, portò dietro l'orecchio i capelli, lo faceva sempre sotto pressione. Non abbassò mai lo sguardo, non temeva l'uomo, ne tantomeno il demone che si celava in lui. Poteva solo disprezzarlo.
Hai deciso di diventare padre modello dell'anno?O ti sei svegliato dopo anni ricordandoti di avere una figlia?? Se li avesse visti insieme, Cole se ne sarebbe andato, pensando ad una trappole, lei questo non poteva saperlo, ma doveva fare di tutto per distogliere Nathaniel da lei, ma soprattutto che tornasse da dov'era venuto.
Io non sono come mia madre, non sono uno dei tuoi burattini che pendono dalle tue labbra!Non capisci che mi fai schifo???VATTENE! Lo sfogo urlato riecheggio nella via desolata, ancora una volta il muro creato tra loro sembrava ormai insuperabile. Il pensiero della madre che cercava sempre di giustificarlo fu l'ultima goccia.
Spostò bruscamente l'uomo spazientata per farsi spazio al cancello. Entrò nel giardino incolto e secco del giardino a passo veloce, sperando che il padre decidesse di andarsene.

Edited by {Nihal - 19/10/2012, 15:01
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 19/10/2012, 16:50




Non si aspettava una reazione diversa da quella. Pur di contraddirlo, Cassandra si sarebbe fatta uccidere...ed era proprio ciò che rischiava di accadere se avesse continuato con quel suo capriccio nel voler incontrare Cole In realtà non ho seguito te rispose alla sua domanda, con un'aria di sufficienza che di certo non avrebbe mitigato la sua intemperanza adolescenziale.
In parte capiva perchè Cassandra si comportasse in quel modo...avrebbe fatto ogni cosa per dargli contro, per il solo fatto di fargli scontare le sue assenze; e non meno il fatto di averla "promessa" a quel Demone ancor prima della sua nascita.
Quello che però non riusciva a capire, e che nessuno le aveva mai davvero spiegato, era il motivo della sua lontananza, da lei e da sua madre...ma dopotutto, l'essere cresciuta più in fretta degli altri non l'aveva certo resa più matura della sua età. D'altro canto, però, Nathaniel non era disposto a dargliela vinta...tra loro era sempre una continua competizione, nella quale nessuno dei due era disposto a chinare la testa e cedere il passo...mentre i loro occhi s'incrociavano in una silenziosa battaglia interiore, scorse in quelli di lei un sentimento che ben conosceva. Rabbia, ma anche testardaggine...intimamente continuava ad essere fiero che avesse quella determinazione e quella forza d'animo...ma spesso, mal convogliate, queste due qualità erano la causa del loro rapporto teso e animoso. Se anche volessi dimenticarmene, tu saresti sempre pronta a ricordarmelo, con la tua tendenza ad incasinare la tua e la vita degli altri! replicò ancora, per nulla intenerito dalle sue parole.
E' per questo che sono venuto qui, per fare in modo che non ti accadesse niente...e che Cole andasse via prima del tuo arrivo adesso Cassandra poteva spiegarsi il perchè dell'aspetto un pò trasandato di suo padre. Anche se lei era convinta di non essere nei suoi pensieri, Nate non l'avrebbe mai lasciata al suo destino...quella discussione, tuttavia, scivolò ben presto nell'odio e nel rancore che la ragazza serbava nei suoi riguardi...il suo sguardò s'indurì, facendosi tagliente. E' questo che pensi di tua madre? Che sia stata un burattino? l'eco della sua voce irosa rimbalzò nel vicolo deserto, giungendo roboante nelle sue orecchie. Serrò la mascella...per carattere sarebbe stato pronto ad urlarle addosso con la stessa sua crudeltà, ma in tal modo le avrebbe solo dato una soddisfazione che non meritava...quindi s'impose di reprimere la collera, e inarcando un sopracciglio disse Dovrai vincere la tua repulsione, temo. Almeno fin quando sarò io a pagarti i conti! si strinse nelle spalle, ricambiando con un sorriso sghembo la sua espressione di disprezzo.
 
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+Cassandra+
view post Posted on 23/10/2012, 14:32




Una brezza gelida si disperse nel vicolo, raffreddando per pochi istanti lo spirito bollente della ragazza.Strinse i pugni guidata dall'ira, i suoi occhi sembravano prender fuoco,pronta a fronteggiare il demone. La sua voce l'irritava sempre più, l'unico pensiero che ronzava nella sua mente era quello di sbarazzarsene prima o poi.Per un solo istante la sua testa elaborò l'idea malsana di ucciderlo proprio li, senza troppi discorsi inutili. La sua forza era tale da poterlo fare, o almeno ne era convinta, seppur odiasse quei poteri mai voluti, poteva benissimo utilizzarli contro il padre. Gettò violentemente al suolo la sua borsa, sollevando non poca polvere che ricopriva l'intero ingresso del cortile. Lo sguaro si fece più serio e controllato, non poteva tralasciare le sue parole, taglienti come lame affilate. Le vetrate sporche dell'abitazione vibravano sonoramente. Così come le case circostanti, interrompendo il silenzio mattutino del posto. La terrà tremò sotto i loro piedi, avendo come epicentro Cassandra, un onda d'urto tale da mettere a dura prova l'intero complesso residenziale. Più ripensava alla madre, più la rabbia diventava indomabile oscurando gli occhi della giovane, cupi come la notte e spaventosi. Le sue labbra si curvarono in un sorriso sadico e crudele. I vetri scoppiettarono uno dopo l'altro, unendosi in una melodia agognante e terrificante.La gente svegliata dal frastruono si riversò in strada sconvolta e quando la stabilità sotto i loro piedi venne a mancare, salirono nelle proprie auto senza pensarci due volte. Le parole ostili continuavano a riproporsi nella sua testa, quasi a voler la sua pazzia. Tra le urla e parole incomprensibili, il cancello arruginito diceva la sua, scricchiolando a gran voce e spalancandosi violentemente. Spaccature nel terreno circondarono il padre, limitandone le vie di fuga. Non che la cosa potesse davvero limitarne i movimenti ma per incutere un pò di timore in lui.
Le crepe si diffusero come radici profonde e minacciose risucchiando al loro interno qualsiasi cosa ne ostacolasse il cammino. Come la terra così il cielo si unì al concerto di paura, sfoggiando le nubi più oscure di cui era in possesso, sfoderandone la brutalità in tuoni e fulmini da film horror.
Anni di dolore, sofferenza e angoscia stavano per essere vomitati su Nathaniel, pronto a pagare il prezzo della sua mancanza e del suo amore mai espresso nei riguardi della figlia.
Mi fai....vomitare... Ogni ricordo pesò come macigni sul suo cuore, le innumerevoli scuse che la madre arrancava a dirle sul padre, un'esistenza passata a nascondersi, senza un posto dove sentirsi accettata per quello che era, nessun amico, nessun amore, nessuna esperienza adolescenziale come quella che raccontavano i film. Tutto questo le era stato privato senza un vero perchè, e l'uomo si ostinava solo a giustificare il suo comportamento. Era troppo. L'esercito di vetri rotti fluttuava nell'aria pronto a scagliarsi contro il demone. Non avrebbe avuto scampo. Addio, papà.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 23/10/2012, 16:14




Refoli di vento spazzarono la strada e si abbatterono sui suoi vestiti, gelidi come l'inverno e come l'odio che avvelenava l'animo di Cassandra...la terra sotto di loro iniziò a tremare, scossa dalla violenza del potere dell'Angelo. I vetri della vecchia palazzina s'infransero in mille scintille, e un cielo cupo come la notte si ammassò sopra le loro teste...Nate sapeva che quello era solo il preludio a qualcosa di ben più grande Cassandra...ora smettila le intimò con voce ferma, notando l'accorere di una sparuta folla non gradita. I cardini del cancello alle sue spalle scricchiolarono, costringendolo a voltarsi...l'intera struttura di ferro stava per essere lentamente sradicata dal terreno...anche senza guardare, le grida spaventate lo avvertirono che le persone si erano disperse. Quando capì, tuttavia, che il cancello non sarebbe stata una minaccia, la sua attenzione fu di nuovo per sua figlia...scrutando i suoi occhi, ormai privi di ragione, non potè evitare di provare orgoglio, nonostante tutto. In lei rivedeva sè stesso...in molti aspetti...e quello sguardo ardente di ira gli era fin troppo familiare...avrebbe voluto sorridere della cosa, ma se lo avesse fatto Cassandra non avrebbe esitato a fraintendere, ritenendolo una sua debolezza.
A volte si chiedeva se Nihal non fosse stata troppo indulgente con lei...o quali verità le avesse raccontato...del resto era pur vero che non avevano mai pensato di concepirla, ma questo lei non avrebbe potuto saperlo. E quando era nata, l'avevano comunque amata...
Ormai dalla sua bocca non usciva che veleno...ma Nate era più concentrato a capire quale sarebbe stata la sua prossima mossa...e non dovette aspettare molto, prima che le schegge di vetro venissero indirizzate contro di lui, come mille pugnali...una saetta squarciò il cielo, illuminando un globo di fuoco nelle mani del Demone. Sprigionata l'energia, tutte quelle schegge si liquefarono, ricandendo a terra come un'unica pozza argentea...poi, con un movimento rapido, Nathaniel si avventò sulla ragazzina, sbattendola con le spalle contro il muro e facendo pressione sul suo collo diafano Non costringermi Cassandra sibilò tra i denti, tenendola ferma Non costringermi a fare del male a te! aggiunse ancora, mantenendo salda la presa su di lei, affinchè non potesse fuggire. Sembrava proprio che non le importasse di mettere a repentaglio la sua vita...davanti agli umani, con Cole...e perfino con lui.





 
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+Cassandra+
view post Posted on 28/10/2012, 17:22




Sbattè violentemente la testa, senza portare però alcun danno. Il padre la stava provocando o forse cercava di farla ragionare in qualche modo.Accecata dall'ira non diede importanza alle parole dell'uomo, bensì al suo gesto. In fin dei conti stava proteggendo se stesso da lei, che probabilmente non si sarebbe fatta molti problemi ad ucciderlo. Un ghigno grottesco le si disegnò sul volto, i suoi occhi erano ormai dispersi nell'oblio del male e la sua aura cresceva in modo esponenziale. Dietro di se la parete di cemento iniziava a cedere, sgretolandosi in più parti. Uno scontro così potente avrebbe probabilmente raso al suolo l'intero quartiere,ma di questo a Cassandra non importava. Discontinui flashback del passato continuavano a tormentarla, i momenti passati con lui tra sorrisi e risate, e le notti passate a spiare la madre piangere. Per lei era troppo. Troppe bugie, troppe cose non dette e celate, che ben presto avrebbero sconvolto la vita di lei e di chi le voleva bene. Seppure Cole lo descrivevano come un nemico, lei vedeva nei suoi occhi l'amore e l'affetto mancato del padre, quasi infatuata di quell'uomo così protettivo e disponibile. Apparenza? Cassandra ci ragionò molto più tempo di quanto Nathe poteva immaginarsi. Passò giorno e notte tra due fuochi opposti che la opprimevano nel suo mondo di desolazione. Se si fosse fidata di Cole, avrebbe sicuramente incrinato i rapporti con i genitori, ma d'altro canto non avrebbe poi perso chissà quale rapporto con il padre.
Ti credi davvero così forte?. La risata della ragazzina era agghiacciante, degna del più brutale e psicopatico assassino che potesse esistere.
Guardò i suoi occhi, erano simili e distanti al coltempo, lo stesso carattere duro e scontroso e lo stesso orgoglio che non permetteva loro di cedere il passo a nessuno.
La stretta sul suo collo non accennava di smettere, ma la sua tenacia e testardaggine non erano da meno. Afferrò le braccia del demone con estrema disinvoltura e con poca difficoltà, strinse la morsa a tal punto da farlo sanguinare, e se solo avesse continuato così avrebbe probabilmente strappato ogni randello di carne dal suo corpo. Ma non era il momento di porre fine alla sua vita, voleva divertirsi, e così fece. Liberò una mano, passando a stringergli il collo.
Vuoi giocare? Allora GIOCHIAMO. Mollò la presa in modo inaspettato, scaravetando l'uomo con la sola forza del pensiero, uno dei poteri su cui Cassandra si allenava abitualmente. Poteva spostare oggetti pesanti quintali, e il demone le sembrò leggero come una piuma. Sul suo collo vi erano i segni della presa potente dell'uomo, passò un leggerò tocco su di essi, per poi prepararsi allo scontro.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 28/10/2012, 18:08




Per qualche istante, scioccamente, s'illuse che Cassandra avesse capito e fosse pronta a gettare la spugna; forse la conosceva davvero molto poco per non rendersi subito conto che mai l'avrebbe fatto. I suoi occhi erano due cupi specchi nei quali si rifletteva ogni sentimento negativo che albergava nel suo cuore...e lui sapeva di essere la causa e il bersaglio di quelle emozioni tanto distruttive. Ma rammaricarsene, al momento, non lo avrebbe certo sottratto dallo scontro ormai imminente...Cassandra non avrebbe ascoltato una sola parola, ne' compreso qualsiasi tipo di pentimento. Quello che lei vedeva, era ben peggiore della realta'...aveva trascorso un cosi innumerevole tempo ad avercela con lui, che Nathaniel ora, ai suoi occhi, altro non era che un nemico da cui difendere se stessa e sua madre. Da combattere e, come gli aveva dimostrato solo pochi secondi prima, uccidere se necessario...senti' le sue unghie lacerare la stoffa degli abiti, e aprire la pelle delle sue braccia in tagli di dubbia profondita', ma che presero comunque a sanguinare, bagnado il tessuto. Non si divincolo'. Ne' abbasso' lo sguardo davanti a quello gelido della ragazzina. Non le avrebbe fatto del male, non era cio' che voleva...ma fu lei a respingerlo, usando la capacita' del proprio pensiero...un'onda d'urto invisibile lo investi' in pieno, sbalzandolo lontano...il Demone riusci' a trovare appiglio nel terreno, sul quale scivolo' per qualche metro, aderendo con la suola delle scarpe. Arrestata la corsa, si rivolse rabbioso verso sua figlia Questo non e' un gioco Cassandra! sbraito', per la prima volta furente Quand'e' che riuscirai a capirlo?! non si avvicino' a lei, dietro la quale il muro era poco più che un cumulo informe di calcinacci Io e tua madre abbiamo rischiato la vita per tenerti al sicuro! Cole non e' un tuo amico, lui non vuole il tuo bene! continuo' Se si comporta in maniera tanto premurosa, e' solo perche' spera che un giorno, non troppo distante, potra' averti fra le sue schiere tacque. Il silenzio aleggiava pesante tra loro, mentre il suono roboante dei tuoni spezzava di tanto in tanto la tensione di cui era carico...fin quando Cassandra non si fosse calmata, Nate doveva tenere alta la guardia. L'alternativa sarebbe stata soccombere a quella creatura...potente almeno quasi quanto lui. Quasi, penso'. E questo gli dava ancora un vantaggio. Spalanco' le dita della mano sinistra, che subito vennero rischiarate da un fievole bagliore...i suoi occhi dardeggiavano come i lampi tra le nuvole scure...e indomabili si abbattevano in quelli di Cassandra...

Edited by -Nathaniel- - 28/10/2012, 18:28
 
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+Cassandra+
view post Posted on 28/10/2012, 18:49




Lacrime amare scendevano sulle sue gote, fino alle labbra che ne assaporarono il gusto.La polvere delle macerie danzava nell'area come neve nera. La sua vita era proprio come quel muretto, un cumulo di polvere e calcinacci senza più alcun motivo di esistere. Il pianto soffocato era come un fiume in piena impossibile da contrastare. Ma non c'era tempo per versare altre lacrime sul loro destino. Tirò su col naso due o tre volte, finchè il suo viso tornò asciutto e senza rimpianti. Non più almeno. Arrivata a quel punto non si sarebbe di certo tirata indietro, seppur le parole del padre la portarono a sentirsi nel torto. Non c'era punizione peggiore del dover rimangiarsi ogni sua parola, ogni suo pensiero. Sotto le sue unghie vi era il sangue dell'uomo che la concepì, con la donna che diceva di amare. Era confusa ed amareggiata.Ancora più confusionarie erano le frasi dell'uomo. Era logico che avrebbe tentato ogni carta per distoglierla da Cole, ma se avesse ragione? Non riusciva a crederci, non poteva, non lo avrebbe permesso.
Una sensazione strana percorro il suo corpo gelido e fermo. Si sentiva un burattino, manovrata e manipolata a piacimento. Per quanto odiasse la sua vita, non provò mai un rancore e una sete di sangue simile. Ma cosa poteva condizionarla? Fino a quel momento non aveva mai conosciuto la paura, protetta in ogni istante dai genitori premurosi e solo in apparenza distaccati e freddi. Il timore di perire sembrava scoppiarle nel cervello,paralizzandola. Dopo pochi istanti di lucidità apparente, tornò a dettare ira e rabbia, guardando gli occhi del demone colma di disprezzo.
Osservò la sfera luminosa e debole invocata dal demone. Dubitò della sua effettiva devastazione, ma sfidare la sorte era da evitare. Ad ogni passo l'energia tra i due minava un terribile epigolo, tutto ciò che giaceva poco distante da loro si frantumava all'istante. Poteva sospendere lo scorrere del tempo in qualsiasi momento, così da avvantaggiarsi nello scontro, ma non lo fece. Poteva puntare sulla telecinesi e sulla sua astuzia non da meno di quella del padre. Allargò le braccia in segno di sfida, e così come prima, scheggie di vetro più o meno spessi mostrarono i loro servigi alla donna, fluttuando dietro di lei pronti a combattere. Dietro il demone invece, la terra continuava il suo rumoreggiare, pronto a risucchiarlo senza via di scampo. Le unghie divennero artigli assetati di carne, pronti a lacerare quel corpo così succulento.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 29/10/2012, 15:46




Non aveva mai visto sua figlia piangere. Non davanti a lui, comunque. Perfino da piccola, ogni qual volta le si paravano davanti degli ostacoli, il massimo che faceva era mettere il broncio...ma mai una lacrima aveva bagnato quel viso, e lei, nella sua tenera età, era sempre stata pronta a ripartire, determinata e ostinata.
E adesso invece...era un chiaro segno di cedimento quel filo argenteo che luccicava sulle sue gote; non per questo fu meno orgoglioso di Cassandra, ma sentì un nodo che dalla gola scendeva fin sullo stomaco. Rimorso...la sua assenza doveva averle provocato più dolore di quanto avesse voluto...l'energia nella sua mano si spense, come lo stoppino di una candela esposta al vento...e un istante dopo diverse schegge di vetro lo ferirono al volto, e sulle gambe. Avvertì la pelle bruciare e pizzicare, ma non erano certo quelle abrasioni a causargli tanto male...fece per aprir bocca, ma serrò la mascella un secondo dopo. Non lo avrebbe comunque ascoltato...continuarono a studiarsi come due fiere, con sguardi feroci e espressioni di ghiaccio...voleva difendersi, non attaccarla...e sperava che lei non lo costringesse ad agire diversamente. Quindi arretrò di alcuni passi, finchè non sentì il terreno cedere sotto di lui...se si fosse mosso ancora anche solo di un millimetro, sarebbe precipitato nella voragine causata dal potere della ragazzina...all'apparenza sembrava in trappola...ma il suo teletrasporto lo avrebbe reso "libero" in qualsiasi momento.
Tuttavia volle attendere che fosse lei a fare la prossima mossa...vedere fin dove si sarebbe spinta, se davvero era disposta ad ucciderlo, come parevano suggerire le sue intenzioni Non riuscirai mai ad andare oltre...non è vero? le chiese, ben conoscendo già la risposta...se voleva ottenere un dialogo con lei, forse provocarla non era la soluzione migliore. Aveva bisogno di parlarle apertamente Lo so che è difficile accettarlo...ma io e tua madre non potevamo stare insieme allora sottolineò ...e non potremo mai aggiunse. I suoi occhi non lasciavano mai quelli di lei La nostra natura non ce lo permette! Ma noi... s'interruppe solo un attimo Cassandra, tu sei e resterai sempre mia figlia!
Sorrise beffardo Anche se dovessi farmi fuori le sue parole nascondevano un tono amaro...ad ogni modo, non credeva fosse in grado di abbatterlo. Non poteva, perchè non ancora al suo livello.






 
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+Cassandra+
view post Posted on 2/11/2012, 12:31




Non aveva alcuna intenzione di ascoltare altre parole insulse provenire da quella bocca.
Ringhiò a denti stretti come un cane rabbioso e indomabile, sicura di tenere fede al suo obbiettivo, ucciderlo. Si sentiva forte, innarestabile, e forse più potente del padre. Si illudeva di poterlo ucciderlo come se niente fosse, strappandone il cuore dal petto senza rimpianti.D'altro canto Nathaniel non sbagliava, se pur un istinto iroso e assassino le suggeriva di farlo fuori, si fermò più volte prima di catapultasri su di lui. Una guerra interiore la stava distruggendo piano piano, senza lasciare via di fuga. Distolse lo sguardo dall'uomo, vergognandosi del suo aspetto demoniaco. Le mani deformate e mostruose bramavano la sua carne, gli occhi profondi e perso nel nero non trasmettevono alcuna emozione, se non i lineamenti del viso che mutavano con il suo umore.Eppure del buono doveva pur rimanere in Cassandra, trassmessogli da Nihal, nonostante anch'essa fosse stata in qualche modo direzionata al male. Proprio per questo contrasto così forte la ragazzina si sentiva diversa. Non era un demone forte e potente come il padre, ma neppure un angelo con le capacità della madre. Era un mezzosangue, una vergogna per entrambe le razze, un abominio della natura. Non avrebbe mai trovato il suo posto nel mondo, così come gli anni passati, avrebbe vissuto una vita di inadeguatezza e sofferenza. Non avrebbe mai accettato la sua natura fino in fondo, scontava solo il prezzo di una notte d'amore azzardata, e questo non poteva accettarlo. Il padre ferito non le faceva alcun effetto, se non ribrezzo e vergogna. Che senso aveva tutto questo?Nessuno. Nulla aveva più senso ai suoi occhi, e se anche Cole l'aveva lasciata sola in quella situazione, significava che il padre in fondo, aveva ragione. Si era infatuata di un uomo presente solo per convenienza e di facciata, pronto ad approfittare di lei e di quelli che potevano essere i suoi poteri.
Sono stanca.. Bisbigliò. Intorno a lei regnava una calma terrificante, ben diversa dalla sensazione di oscuro che si avvertiva poco prima. Il paesaggio mutò d'improvviso, riafforì il sole spazzando via la nube oscura che regnava sovrano sulle loro figure.La terra cessò di tremare,e tutto intorno il tempo sembrava fermo. Neppure il minimo suono interruppe quel momento, solo qualche parola della ragazza confusa ed amareggiata.
Ti prego..uccidimi. Fallo o lo farò io..sono stanca di questa vita.Nulla ha più senso.
Si inginocchiò bruscamente, poggiando le mani al suolo, bagnato dalle sue lacrime amare. Qualcosa scattò in lei, la consapevolezza che uccidendo gli altri non faceva altro che gravare il suo dolore.
I singhiozzi erano quelli di una bambina, stupida ed incoscente.
Cosa aspetti??FALLO!
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 17/11/2012, 13:16




Un padre avrebbe abbracciato la propria figlia.
Stretta a sè, sussurrato lei parole di conforto...un padre...ma non lui. Lui che non era mai stato capace di dar voce alle sue emozioni, nemmeno col sangue che gli apparteneva...lui, che per questo si era privato molte volte dell'amore di Cassandra...e quella volta non sarebbe stata l'eccezione.
Tutto attorno era tornata la calma. La terra aveva smesso di vibrare sotto i loro piedi, il cielo si era aperto lasciando di nuovo spazio alla luce del sole, che indifferente si rifletteva sui pezzi di vetro rotti, e bagnava con i suoi raggi le loro due figure. La ragazza si era chiusa nel suo dolore, riversando lacrime come gocce di cristallo...Nathaniel, invece, era immerso in un silenzio gelido.
Guardandola provava un rimorso crescente...come aveva potuto permettersi di causarle tanto dolore, al punto da divenire sorda perfino alla sua stessa natura, quella di un Demone, e preferire di morire...eppure...non accennava a muoversi da lì. Incapace di porre rimedio alla situazione. Capiva cosa dovesse provare Cassandra...lui stesso aveva sofferto, non riuscendo ad accettare la realtà del suo essere...e le perdite che questo gli aveva causato...ma non c'era un modo per farla finita...se non andare avanti, contando sulle proprie forze. Anche a costo di restare soli.
Ma poi il suo pensiero andò a Leredar, e Troy...e Nihal. Forse, lui non era mai stato solo, e non era giusto che sua figlia dovesse sperimentare una simile condizione. Solo allora le si avvicinò...si piegò sulle ginocchia, portandosi alla sua altezza...e poi tese incerto una mano, verso il suo viso. Le sue dita ne accarezzarono la pelle liscia e umida...e poi, sciogliendo quel nodo allo stomaco, l'attirò verso di sè, senza dire una parola. Ma soltanto tenendola tra le sue braccia...
Non ci è dato vivere un'esistenza diversa da questa disse poco dopo Puoi soltanto contare su chi ti sta vicino aggiunse, per poi tornare silenzioso.





 
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