Quando i due non morti avevano ricevuto quello strano invito, si trovavano entrambi nel loro appartamento a Manhattan. Faceva freddo, e più per abitudine che per altro avevano acceso il caminetto, giusto per sentire con i loro sensi amplificati il piacevole profumo della legna bruciata. Ad entrambi il caminetto piaceva, ed era una delle poche cose che li metteva d'accordo. Kristian e Bianca, un caso più complicato dell'altro, due incarnazioni appena successive. Una squadra strana, ma chi erano loro per mettere in discussione le decisioni del maestro? Non era il tipo con cui ci si poteva discutere.
Erano seduti tranquilli a farsi i fatti loro, in silenzio. Era quasi mezzanotte, e loro non avevano voglia di andare a caccia o fare qualsiasi altra cosa. Bianca leggeva un libro, sul divano davanti al caminetto, e Kris guardava un film sul computer. Quando Bianca si era messa a strillare.
Il non morto dai capelli neri era saltato in piedi, con in ringhio, già pronto a combattere con una bolla di oscurità in mano, come gli imponeva la sua paranoia... Ma si era trattato di un falso allarme. Gli erano solo stati recapitati due...
Un invito...? aveva ringhiato Kris, avvicinandosi alla sorella. Spaventata, osservava con occhi spalancati un nastro rosso avvolto da fiamme comparso davanti a lei, fluttuante. Il nastro, quando giunse anche Kris, si srotolò, mostrando le parole scritte in oro, in una splendida grafia, davanti ad entrambi.
Una festa di...Natale! aveva esclamato Bianca, trattenendo a stento l'eccitazione. Kris aveva allungato una mano tra le fiamme, prendendo l'invito senza paura. Queste si erano spente e il nastro si era srotolato docile tra le sue dita, scindendosi in due. Con un inchino, una parte si era fatta catturare dalle dita di Kris, e l'altra si era legata al polsi sinistro di Bianca, con uno svolazzo.
Kris aveva annuito, leggendo i dettagli.
Non possiamo mancare. aveva decretato.
Ed ora, entrambi aveva appena attraversato la bufera, guidati dal nastro. Camminavano, incuranti del freddo, su uno splendido percorso lastricato di ghiaccio, con statue di draghi a fargli da ali ed a definire la direzione da seguire. Erano meravigliosi.
Attenta a non scivolare mormorò Kris alla sorella, tenendola a braccetto. Non erano i primi arrivati, davanti a loro si intravedevano altre figure, e udiva risate e il fruscio di apertura della bufera dietro di loro. E ricordava bene le reazioni di tensione della sorella... Di solito era distruggere tutto a manetta. In effetti si era stupito molto che il suo invito fosse sopravvissuto una settimana, ovvero da quando lo avevano ricevuto. Già solo con l'inaspettato arrivo avrebbero potuto perdere mezzo appartamento.
<b>"L'allenamento del maestro sui suoi nervi allora funziona"<b> pensò, suo malgrado. Kyriel aveva confermato la sua decisione di andare alla festa. Dopotutto, erano LORO ad essere stati invitati, non il maestro. E questo era un bene.
Te lo immagini il maestro, qui, ad una festa così? gli sussurrò per l'appunto Bianca, strappandogli un sorriso. Entrambi indossavano cappotti lunghi, in contrasto tra loro: quello di Kristian nero, e quello di Bianca candido. Entrambi erano aperti, a dimostrare agli immortali come loro non temessero il freddo, non percependolo. Svolazzavano ai loro fianchi, insieme ai lunghi capelli di Bianca, semplici ma belli, entrambi con un collo di pelliccia intonato. Kris sorrise.
Certo, con il suo mantello ricamato di nomi vecchi e dimenticati e il suo taglio di capelli all'avanguardia avrebbe fatto un figurone. Per non parlare degli occhi! ironizzò, pensando al negromante loro maestro. Angelo oscuro, decaduto nella prima guerra universale, non cambiava il proprio look da... Be', da sempre. La stessa veste a strati nera, lo stesso cappuccio, la stessa maschera da corvo a coprire interamente la parte superiore del viso, occhi ciechi compresi, gli stessi capelli grigi lunghi sino alla vita... Eh sì, un figurino. Anche Bianca rise, all'idea.
Giunsero infine davanti all'ingresso del castello: una grande arcata intramezzata da lunghe e splendenti stalagmiti... L'intero castello sembrava fatto del medesimo materiale. Bianca lo osservava, gli occhi splendenti, mentre Kris come al solito più pacato osservava con gelida educazione, indossando l'usuale maschera di cortesia.
"Biglietti?" chiese con affabilità un nano dalla tunica vermiglia. Entrambi i fratelli - Kris a sinistra e Bianca a destra, più bassa di lui di quasi tutta la testa - abbassarono lo sguardo alla loro destra, verso il nano. In un istante Kris si sfilò un guanto candido, quello sinistro, e il nastro rosso volteggiò tra le sue dita come seguendo volontà propria. Bianca mostrò il polso con grazia, ed il suo nastro fece lo stesso. Nel mentre, la tunica del nano si scuriva sempre di più, mentre Bianca sorrideva, a suo agio.
"Prego, entrate pure! Buona serata, signori!" esclamò il nano, con un tono che Kris non seppe definire. Gli inviti tornarono ai loro polsi con un pigro desiderio della sua mente e loro avanzarono nella sala, mentre il grande cappello del nano tornava giusto all'istante a cadergli sul viso. Bianca sorrise, un sorriso che sembrò più un ghigno, mentre i due si incamminavano a braccetto verso una scalinata.
Giunti finalmente a destinazione, si trovarono in una vasta sala a cupola sorretta da un colonnato di ghiaccio. Era una vista ancora luminosa, dato il tramonto, e ogni cosa era tinta di rosa e rosso. Era meraviglioso e, tanto per cambiare, Bianca finì per incantarsi, meravigliata da tanta bellezza.
Kris! Ma è meraviglioso! Perché casa nostra non è di ghiaccio? esclamò lei, con gli occhi che brillavano. Kris le sfilò il cappotto, rispondendo, distrattamente un"
Perché si scioglie, sorellina. com voce sommessa.
Bianca si lasciò togliere il cappotto dalle dita gentili del fratello. Non potevano essere più diversi: lui alto con i capelli scarmigliati e ribelli nero pece, il viso serio e freddo, e lei più giovane, bianca ed innocente, ma più morti sulla coscienza di lui. Aspetta, coscienza...? Scosse il capo, liberando i capelli sciolti, candidi e lunghi sino alla schiena, folti e splendenti.
Sì, ma nel mondo d'ombra del maestro... Ora che era senza cappotto, apparve in tutta la sua bianca bellezza: indossava un vestito di seta rosso splendente e sottile, che la fasciava interamente, lungo fino ai piedi calzanti tacchi. Il vestito lasciava libere spalle e braccia, coperte da guanti lunghi fin oltre il gomito a coprirle le innumerevoli cicatrici di torture ed esperimenti subiti in vita, ma fasciava il collo come una dolcevita, dal quale pendeva un diadema che Kris aveva recuperato chissà dove. I loro fratelli li avevano presi in giro a lungo per quella festa, ma li avevano aiutati con il vestiario. Dopotutto, loro non ci stavano a badare... Ma andare vestiti normalmente ad una festa così non era il caso. Bianca era bellissima, candida e vermiglia, i suoi colori.
Sai bene che preferisce le ossa vive rispose di rimando Kris, togliendosi il cappotto a sua volta, mostrando pantaloni neri eleganti e una giacca a code corte dalla quale spuntavano i merletti candidi della camicia chiusa da un cravattino rosso, molto bello. Era elegante e perfettamente nei suoi panni. Offrì la mano alla sorella, dopo aver portato le giacche in una cabina armadi di ghiaccio.
Andiamo? chiese, serio. Bianca gli prese la mano, sorridendo ironica, ma con grazia. La ragazza bianca con l'oscuro e ringhiante fratello, bello e silenzioso.