GDR Stay Alive

Il castello di ghiaccio

« Older   Newer »
  Share  
-Master-
view post Posted on 8/12/2012, 00:17




Gli inviti per quella festa erano stati spediti a tutta la comunità di cui facevano parte quelle creature non classificabili come "umani". Ma nella concitazione dei preparativi, non era da escludersi che erroneamente qualche biglietto fosse stato recapitato anche a loro...
La missiva, spedita nei modi più bizzarri, attraverso gufi, camini perfino, e fogli incantati dalla forma di piccoli aeroplani- o anche semplicemente per posta- avrebbe portato tutti nelle gelide lande della Finlandia. Ospiti di un castello fatto interamente di ghiaccio!
A proteggere il luogo da occhi troppo curiosi o indiscreti, era stata creata una fitta cortina di neve, che nemmeno il più coraggioso dei vichinghi si sarebbe azzardato a oltrepassare...ma chiunque fosse stato in possesso dell'invito, invece, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a trovare l'accesso in quella "bufera". Al pari delle tende di un sipario, la neve si sarebbe scostata sui due lati opposti, rivelando così l'imponente costruzione...alti pinnacoli e torri merlate si rincorrevano fin verso il cielo, confondendosi nel suo bianco abbaccinante.
Lungo tutto il cammino di ronda erano state situate delle statue, sempre scolpite nel ghiaccio, e raffiguranti dei Draghi...le loro sfaccettature rilucevano come rubini nella luce morente del sole. Da alcune fessure presenti nei bordi dei merli, cadeva ad intervalli regolari, una moltitudine di piccoli cristalli di neve, che posandosi sugli ospiti che varcavano l'ingresso, si trasformavano in polvere argentea.
L'ingresso non aveva una porta, ma delle stalattiti affilate vi cadevano davanti come una tenda...un Nano dalla faccia paffuta e la barba lunga fino a coprirgli i piedi, controllava gli inviti, augurando a tutti una felice serata. Il suo cappello era più grande di almeno due taglie, e gli ricadeva spesso sugli occhi, mentre la tunica, ampia e purpurea, cambiava colore in base alla creatura che aveva di fronte. Le tonalità più scure erano naturalmente riservate alle razze ben poco amichevoli...

Seguendo una scalinata, si giungeva finalmente all'interno
dove posenti colonne sorreggevano un soffitto molto alto, che terminava in un'ampia cupola...guardando attraverso questa, era possibile osservare l'intera volta celeste...quando il tramonto fosse giunto al termine, un manto di stelle avrebbe ricoperto l'abisso nero del cielo, offrendo uno spettacolo mozzafiato.
Ogni stella cadente, inoltre, sarebbe precipitata proprio sulle mura del castello, creandovi attorno un alone dorato e luminoso...oltre ad un bancone per i drink, nella sala erano presenti quattro lunghi tavoli, imbanditi a festa. Ogni posata e ogni vassoio, erano di ghiaccio, così come i bicchieri, le bottiglie, e tutto quanto li circondava.
Al posto dei tavoli stavano delle riproduzioni di slitte, con tanto di renna...anche i sedili erano in ghiaccio! Ma su di essi erano stati adagiate delle pelli di orso.
Lungo i muri, da una parte e dell'altra, correvano abeti di ghiaccio, illuminati dall'interno con delle candele colorate, che tuttavia non sembravano poterli sciogliere...








Attraversando un arcata, dalla quale pendeva un vischio di foglie vere, si poteva raggiungere un luogo più appartato, lontano dalla musica e dal chiacchiericcio; nel quale ci si poteva riscaldare davanti il fuoco di un camino...e se a qualcuno fosse venuta l'idea bizzarra, ma non improbabile, di perdersi nei dedali del castello, avrebbe scoperto che anche le camere da letto erano fatte di ghiaccio!
...E chissà quante altre sorprese nascondeva l'antico palazzo!
La proprietaria di quella fortuna sarebbe presto arrivata, presentandosi agli invitati e aprendo le danze.





Allo scattare della mezzanotte,
uno spettacolo pirotecnico avrebbe chiuso la festa,
permettendo comunque agli invitati di intrattenersi ancora un pò tra loro,
se lo avessero desiderato.



Edited by -Master- - 8/12/2012, 01:39
 
Top
S h a u l » »
view post Posted on 9/12/2012, 21:13




Narrato
Parlato Kristian
"pensato Kristian"
Parlato Bianca
"pensato Bianca"
Scheda Kristian
Scheda Bianca

Quando i due non morti avevano ricevuto quello strano invito, si trovavano entrambi nel loro appartamento a Manhattan. Faceva freddo, e più per abitudine che per altro avevano acceso il caminetto, giusto per sentire con i loro sensi amplificati il piacevole profumo della legna bruciata. Ad entrambi il caminetto piaceva, ed era una delle poche cose che li metteva d'accordo. Kristian e Bianca, un caso più complicato dell'altro, due incarnazioni appena successive. Una squadra strana, ma chi erano loro per mettere in discussione le decisioni del maestro? Non era il tipo con cui ci si poteva discutere.
Erano seduti tranquilli a farsi i fatti loro, in silenzio. Era quasi mezzanotte, e loro non avevano voglia di andare a caccia o fare qualsiasi altra cosa. Bianca leggeva un libro, sul divano davanti al caminetto, e Kris guardava un film sul computer. Quando Bianca si era messa a strillare.
Il non morto dai capelli neri era saltato in piedi, con in ringhio, già pronto a combattere con una bolla di oscurità in mano, come gli imponeva la sua paranoia... Ma si era trattato di un falso allarme. Gli erano solo stati recapitati due...
Un invito...? aveva ringhiato Kris, avvicinandosi alla sorella. Spaventata, osservava con occhi spalancati un nastro rosso avvolto da fiamme comparso davanti a lei, fluttuante. Il nastro, quando giunse anche Kris, si srotolò, mostrando le parole scritte in oro, in una splendida grafia, davanti ad entrambi.
Una festa di...Natale! aveva esclamato Bianca, trattenendo a stento l'eccitazione. Kris aveva allungato una mano tra le fiamme, prendendo l'invito senza paura. Queste si erano spente e il nastro si era srotolato docile tra le sue dita, scindendosi in due. Con un inchino, una parte si era fatta catturare dalle dita di Kris, e l'altra si era legata al polsi sinistro di Bianca, con uno svolazzo.
Kris aveva annuito, leggendo i dettagli. Non possiamo mancare. aveva decretato.

Ed ora, entrambi aveva appena attraversato la bufera, guidati dal nastro. Camminavano, incuranti del freddo, su uno splendido percorso lastricato di ghiaccio, con statue di draghi a fargli da ali ed a definire la direzione da seguire. Erano meravigliosi.
Attenta a non scivolare mormorò Kris alla sorella, tenendola a braccetto. Non erano i primi arrivati, davanti a loro si intravedevano altre figure, e udiva risate e il fruscio di apertura della bufera dietro di loro. E ricordava bene le reazioni di tensione della sorella... Di solito era distruggere tutto a manetta. In effetti si era stupito molto che il suo invito fosse sopravvissuto una settimana, ovvero da quando lo avevano ricevuto. Già solo con l'inaspettato arrivo avrebbero potuto perdere mezzo appartamento.
<b>"L'allenamento del maestro sui suoi nervi allora funziona"<b> pensò, suo malgrado. Kyriel aveva confermato la sua decisione di andare alla festa. Dopotutto, erano LORO ad essere stati invitati, non il maestro. E questo era un bene.
Te lo immagini il maestro, qui, ad una festa così? gli sussurrò per l'appunto Bianca, strappandogli un sorriso. Entrambi indossavano cappotti lunghi, in contrasto tra loro: quello di Kristian nero, e quello di Bianca candido. Entrambi erano aperti, a dimostrare agli immortali come loro non temessero il freddo, non percependolo. Svolazzavano ai loro fianchi, insieme ai lunghi capelli di Bianca, semplici ma belli, entrambi con un collo di pelliccia intonato. Kris sorrise.
Certo, con il suo mantello ricamato di nomi vecchi e dimenticati e il suo taglio di capelli all'avanguardia avrebbe fatto un figurone. Per non parlare degli occhi! ironizzò, pensando al negromante loro maestro. Angelo oscuro, decaduto nella prima guerra universale, non cambiava il proprio look da... Be', da sempre. La stessa veste a strati nera, lo stesso cappuccio, la stessa maschera da corvo a coprire interamente la parte superiore del viso, occhi ciechi compresi, gli stessi capelli grigi lunghi sino alla vita... Eh sì, un figurino. Anche Bianca rise, all'idea.

Giunsero infine davanti all'ingresso del castello: una grande arcata intramezzata da lunghe e splendenti stalagmiti... L'intero castello sembrava fatto del medesimo materiale. Bianca lo osservava, gli occhi splendenti, mentre Kris come al solito più pacato osservava con gelida educazione, indossando l'usuale maschera di cortesia.
"Biglietti?" chiese con affabilità un nano dalla tunica vermiglia. Entrambi i fratelli - Kris a sinistra e Bianca a destra, più bassa di lui di quasi tutta la testa - abbassarono lo sguardo alla loro destra, verso il nano. In un istante Kris si sfilò un guanto candido, quello sinistro, e il nastro rosso volteggiò tra le sue dita come seguendo volontà propria. Bianca mostrò il polso con grazia, ed il suo nastro fece lo stesso. Nel mentre, la tunica del nano si scuriva sempre di più, mentre Bianca sorrideva, a suo agio.
"Prego, entrate pure! Buona serata, signori!" esclamò il nano, con un tono che Kris non seppe definire. Gli inviti tornarono ai loro polsi con un pigro desiderio della sua mente e loro avanzarono nella sala, mentre il grande cappello del nano tornava giusto all'istante a cadergli sul viso. Bianca sorrise, un sorriso che sembrò più un ghigno, mentre i due si incamminavano a braccetto verso una scalinata.

Giunti finalmente a destinazione, si trovarono in una vasta sala a cupola sorretta da un colonnato di ghiaccio. Era una vista ancora luminosa, dato il tramonto, e ogni cosa era tinta di rosa e rosso. Era meraviglioso e, tanto per cambiare, Bianca finì per incantarsi, meravigliata da tanta bellezza.
Kris! Ma è meraviglioso! Perché casa nostra non è di ghiaccio? esclamò lei, con gli occhi che brillavano. Kris le sfilò il cappotto, rispondendo, distrattamente un"Perché si scioglie, sorellina. com voce sommessa.
Bianca si lasciò togliere il cappotto dalle dita gentili del fratello. Non potevano essere più diversi: lui alto con i capelli scarmigliati e ribelli nero pece, il viso serio e freddo, e lei più giovane, bianca ed innocente, ma più morti sulla coscienza di lui. Aspetta, coscienza...? Scosse il capo, liberando i capelli sciolti, candidi e lunghi sino alla schiena, folti e splendenti.
Sì, ma nel mondo d'ombra del maestro... Ora che era senza cappotto, apparve in tutta la sua bianca bellezza: indossava un vestito di seta rosso splendente e sottile, che la fasciava interamente, lungo fino ai piedi calzanti tacchi. Il vestito lasciava libere spalle e braccia, coperte da guanti lunghi fin oltre il gomito a coprirle le innumerevoli cicatrici di torture ed esperimenti subiti in vita, ma fasciava il collo come una dolcevita, dal quale pendeva un diadema che Kris aveva recuperato chissà dove. I loro fratelli li avevano presi in giro a lungo per quella festa, ma li avevano aiutati con il vestiario. Dopotutto, loro non ci stavano a badare... Ma andare vestiti normalmente ad una festa così non era il caso. Bianca era bellissima, candida e vermiglia, i suoi colori.
Sai bene che preferisce le ossa vive rispose di rimando Kris, togliendosi il cappotto a sua volta, mostrando pantaloni neri eleganti e una giacca a code corte dalla quale spuntavano i merletti candidi della camicia chiusa da un cravattino rosso, molto bello. Era elegante e perfettamente nei suoi panni. Offrì la mano alla sorella, dopo aver portato le giacche in una cabina armadi di ghiaccio.
Andiamo? chiese, serio. Bianca gli prese la mano, sorridendo ironica, ma con grazia. La ragazza bianca con l'oscuro e ringhiante fratello, bello e silenzioso.
 
Top
Suya
view post Posted on 10/12/2012, 19:40




Toc toc
La sagoma sepolta sotto un cumulo di coperte grugnì e si girò. Nella stanza imperversava il sole già da molte ore filtrando attraverso il vetro polveroso della finestra, ma l’ambiente era gelido… e puzzolente.
In quell’appartamento che si era presto trasformato in tugurio, non aveva mai fatto l’allacciamento del riscaldamento o della luce o di una qualunque delle comodità che i babbani mettevano a disposizione. Per contro non aveva mai neppure provveduto ad adattare il luogo alle sue necessità di maga.
Era solo un rifugio momentaneo cui tornava per dormire e poco altro.
Toc toc
Il rumore si ripeté e Suya fu costretta a tirare fuori la testa arruffata da sotto uno dei tanti piumoni. Stentò a mettere a fuoco il motivo del disturbo.
La vista annebbiata dal sonno e da uno dei tanti brutti sogni faticò a mettersi a fuoco sul calderone delle pozioni, abbandonato di traverso sulla cugina a gas (utilizzava sempre un fuoco magico, ma per qualche motivo le piaceva farlo lì), scorrere sul poco abbigliamento intimo che possedeva sparso sul pavimento della piccola stanza....
toc toc
Finalmente alzò gli occhi alla finestra ( e poiché il materasso era per terra, non era proprio una posizione ottimale per guardare fuori) riparandoli con una mano dal sole del mattino. Sul davanzale c'era un gufo che picchiava insistentemente con il becco contro il vetro.
Pennuto schifoso. Ti faccio arrosto.
Lo minacciò in un borbottio sconnesso, cercando sotto il guanciale la bacchetta.
Senza alzarsi, fintamente ritrovò abbastanza lucidità per aprire l'anta con un tocco di magia. Il gufo messaggero volò dentro indispettito, andando a zampettare fino alla destinataria.
La bestia dovette pazientare ancora mentre la donna rotolava su un fianco per districarsi prima dall'ammasso di coperte e poi dai suoi stessi capelli... e poi mentre, con tutta calma, prelevava il pezzetto di pergamena dal becco dell'animale.
Una festa? … In Finlandia? Ahahah
Invitare lei ad una festa era già di per se abbastanza ridicolo, che questa poi si trovasse praticamente a casa di Babbo Natale... era assurdo!
Stava ancora ridendo quando il gufo, che ancora aspettava paziente la ricompensa, la becco sonoramente su una coscia scoperta. Qualche minuto dopo il calderone ribolliva con al suo interno, per una volta, qualcosa di commestibile.

Buondì
Salutò il nano all'ingresso del castello ghiacciato, porgendogli distrattamente l'invito. Anche se non voleva ammetterlo era colpita: non era mai stata in un posto tanto... magico. E si che di magia poteva vantare una certa esperienza!
Gli ultimi raggi del sole si riflettevano sulle ali delle sculture traendo una serie di scintillii in movimento, donando un'inquietante impressione di vita al ghiaccio clorato di rosso dal tramonto.
Il piccolo uomo le restituì il foglio, augurandole di divertirsi, e ancora intontita dalla bellezza dell'ambientazione gli rispose gentilmente, passando avanti.
Neppure si era accorta che la tunica del nano era passata dal porpora ad un dolce bianco avorio, mentre la congedava.

Questo posto mi piace

Considerò sorpresa, spazzolandosi dalle spalle la polvere argentata con finta sufficienza. Non si era preparata con particolare attenzione alla serata: il suo mantello lungo e nero, pesante, nascondeva un abito altrettanto scuro e sobrio. Non un filo di trucco rallegrava il viso che sarebbe stato altrimenti piacevole.
Forse per questo, mentre guardava esterrefatta il tramonto attraverso il ghiaccio, sembrava più che mai la ragazzina che avrebbe dovuto rimanere.
Al contrario di tante altre creature che già affollavano la gelida sala, il suo corpo era interamente umano e l'avrebbe costretta a mantenersi ben stretta il mantello per tutto il tempo... e a rimpiangere i guanti dimenticati.
 
Top
*Chuck
view post Posted on 11/12/2012, 01:22




Centro...centro...
Mancato.
Di nuovo centro...

La sua voce annoiata lo ripeteva da almeno dieci minuti buoni. E ogni qual volta lo faceva, l'ennesima pallina colorata capitolava dentro al cestino della spazzatura, oppure sul pavimento tirato a lucido. Se non altro si era scelto una postazione comoda per quell'improvvisato "solitario" di pallacanestro...avrebbe di certo lasciato il segno...una buca sul divano, su cui era completamente affondato!
Le spalle leggermente curve, la testa adagiata sui comodi cuscini di damasco, mentre sorreggeva le gambe sul basso tavolino in vetro, ingombrato da almeno tre bottiglie di liquori diversi, e un unico bicchiere...il suo.
L'albero di Natale giaceva ancora nello scatolone che la governante di turno si era gentilmente premurata di andare a comprare alla grande fiera che si teneva ogni anno in quell'occasione...ma la sola cosa ad attrarre l'attenzione di Chuck erano state quelle piccole sfere che teneva in mano, pronte al lancio. Sua madre non aveva mai amato quella festa, nè tanto meno le tradizioni degli umani...non si sarebbe mai scomodata a tenere in casa nemmeno una stella filante...ma suo padre l'aveva sempre vista diversamente in merito...per lui le apparenze erano tutto. E quindi, immancabilmente, si ritrovava ad addobbare un grande abete, al centro dell'immenso salone ai suoi occhi di bambino, e riempirlo con luci e festoni che poi nessuno avrebbe notato fino alla fine delle feste.
Sua madre troppo riluttante a simili vanesie, e suo padre sempre assente per impegni di lavoro. Così, aveva finito per disprezzare anche lui il Natale, e da quando abitava da solo, spedito in quell'appartamento cinque stelle dal suo vecchio, aveva smesso di preoccuparsene...ma ogni tanto, qualche governante dallo spirito festoso, come in quel caso, ci teneva in particolar modo a fargli rivivere l'atmosfera cupa di quel giorno, del 24 Dicembre.
Un giorno infinitamente lungo, per lui...e forse un pò malinconico, benchè non volesse ammetterlo neppure con sè stesso; dopotutto, Chuck era un Vampiro e non sprecava molto tempo nell'analisi delle sue emozioni, o dei suoi drammi. Anzi, preferiva rifuggirli dietro una facciata cinica e distaccata.
Ma non poteva certo ignorare la curiosa busta da lettere color sangue, recapitatagli dal postino quella mattina...in realtà lo aveva fatto, e infatti era ancora sul tavolino, sotto il bicchiere di brandy, in attesa solo d'esser letta. Ma ogni tanto, che lo volesse o meno, i suoi occhi saettavano su di essa, fin quando non si decise ad aprirla, strappandone via la carta con poca cura. Scorgere l'invito lo sorprese.
Ma il fatto che il posto fosse sperduto in una terra dominata dal freddo polare era sufficiente ad allettarlo...non ci volle molto a convincerlo; in un attimo saltò su, raggiungendo la camera e indossando uno dei suoi migliori abiti, senza dubbio in tinta col paesaggio! Grigio ghiaccio.
Non potendo usare, per ovvie ragioni, la limousine con cui era solito spostarsi, ricorse ad un volo privato. Avrebbe usato la sua capacità di tramutarsi in pipistrello, se solo i suoi poteri non fossero stati bloccati fino a sera, quando il tatuaggio sul braccio, la Fenice, che li relegava, sarebbe sbiadita, liberandoli. Quando arrivò il sole aveva appena iniziato la sua discesa...poche ore ancora, e la sua natura di predatore avrebbe potuto "sciogliersi", a differenza di quella neve che pareva perenne, e che stava calpestando da ormai mezz'ora. Non poteva certo chiedere al pilota di condurlo in un luogo magico, che immaginava fosse stato reso invisibile per gli umani...nonostante non avvertisse il gelo di quelle basse temperature, era comunque avvolto in un cappotto nero di panno, dall'aria classica ed elegante, e il suo collo era nascosto da una sciarpa a quadri scozzesi; la sua figura era un punto nero a malapena individuabile sul quel mare latteo. In prossimità della bufera si arrestò e un varco si aprì davanti a lui, permettendogli di passare.
Ciò che c'era dopo colpì anche il suo sguardo, che solitamente sembrava indifferente alla gran parte delle cose che creavano meraviglia nella gente...consegnò l'invito alla bassa creatura, la cui veste divenne rosso molto scuro, e poi s'inoltrò nell'ingresso di ghiaccio, lasciandosi alle spalle la polvere dorata...il salone non era ancora gremito di persone come si aspettava, ma di sicuro gli invitati non dovevano essere pochi. Gli bastò una fugace occhiata intorno, che non si soffermò nemmeno un istante sull'arredamento, per scorgere qualcosa che di certo lo interessava...o meglio qualcuno!
Una donna. Bellissima e diafana almeno quanto la neve che infuriava lì fuori...attraente nel suo abito scarlatto e al contempo misteriosa...il fatto che avesse già un accompagnatore non era certo un problema per Chuck, e anzi, decise che si sarebbe intrattenuto con entrambi, puntando a farsi notare da lei.
Festa interessante, trovate? si rivolse loro, mentre si liberava di cappotto e sciarpa, adagiandoli sul braccio piegato di quello che, probabilmente, era un maggiordomo...i suoi occhi si fissarono in quelli innaturalmente rossi della ragazza...anche i suoi erano tali, ma avrebbero assunto quel colore col sopraggiungere della notte, quando il sole fosse del tutto sparito.
Le sue parole non erano poi così veritiere come voleva far credere; per quanto bella, quella festa non rientrava nei suoi canoni...ma il tono mellifluo con cui le aveva pronunciate, le rendeva almeno in parte credibili. Avete già preso da bere? chiese ancora...a lui non dispiaceva di sicuro favorire!
 
Top
-Lorelai-
view post Posted on 11/12/2012, 09:53




Rory era una ragazzi di soli 17 anni, con una vita ancora tutta da scoprire, un padre assente per la maggior parte del tempo perchè viveva negli abissi del mare ed una madre di soli 16 anni più grande di lei tutto pepe al quale voleva bene e confidava tutto quasi come ad una sorella.
Quindi: che ci faceva una ragazzina, da sola, ad una festa in occasione delle festività natalie dove la maggior parte dei presenti sarebbero stati molto più grandi di lei?
Quello resta unmistero!!!
Fatto sta che si trovava proprio all'interno del castello di ghiaccio, luogo in cui si sarebbe tenuto quel party, vestita elegantemente e forse in maniera un po' troppo leggera per la temperatura che vi era all'interno per divertirsi.
Aveva letto un avviso nella bacheca scolastica su quella festa e non avevando una così grande cerchia di amicizie aveva deciso di partecipare all'evento.
Aveva contattato suo padre grazie ad un messaggio iride e chiesto se poteva trovarle il modo di farla arrivare fin li.
L'acqua era il suo elemento e così suo padre le suggerì semplicemente di immaginare con attenzione il luogo in cui si sarebbe tenuta la festa, focalizzare un particolare di ghiaccio, fare quasi in modo di vedersi riflessa ed oplà, avrebbe potuto attraversare quel ghiaccio e ricomparire di là.
Dopotutto era una semidea, ed il tempo era quasi come si fermasse quando utilizzava una delle sue capacità.
Spuntò dal nulla accanto al bancone del bar che sapeva essere di ghiaccio ed era riuscita a focalizzare bene nella sua mente grazie all'immagine del volantino.
Rabbrividì all'istante esclamando: -oh mamma che zerda!!...si gela qui!!...cavolo...ed io che volevo vestirmi bene...dovevo prendermi il piumino...sonoun'idiota!!!- senza rendersi conto che quelle parole le stavano realmente uscendo dalla bocca e che non erano solamente un frutto dei suoi pensieri.
Ancora tremante sollevò lo sguardo osservandosi un attimo in giro notando già alcuni visi toltalmente sconosciuti anche se, nel complesso, la sala era ancora praticamente vuota.
Un altro brivido la invase, sia per il freddo che per gli sguardi dei presenti che, per la maggior parte, avevano una pelle così chiara da far gelare il sangue.
Aveva bisogno di qualcosa di caldo, o per lo meno che la riscaldasse e così, essendo comparsa dal nulla giusto giusto di fronte al bancone si rivolse al barista, guardandolo dritto in faccia, dicendo:
-mi dia qualsiasi cosa, basta che mi possa riscaldare a più non posso!!- innocentemente e sensa doppi significati come avrebbero potuto pensare anche alcune persone.
 
Top
+Cassandra+
view post Posted on 11/12/2012, 22:04




Sarebbe rimasta volentieri a consolare sua madre per le pene d'amore che la facevano star male, ma... ops! L'invito ad una festa di Natale l'aveva distolta dall'intento in tempo lampo...senza dire dove andasse, nè con chi, aveva semplicemente preso un abito dal proprio guardaroba e dopo averlo provato davanti lo specchio, si era detta che si, le calzava a pennello. Per avere solo quindici anni, Cassandra era dotata di un corpo già abbastanza sviluppato e dalle linee armoniose...sorrise, mordendosi il labbro inferiore, affatto rammaricata di trascorrere quel giorno lontano da casa, dai suoi famigliari.
Lei era fatta così. Ribelle, testarda, e in buona parte anche molto egoista...immatura e acerba forse, ma non per questo meno determinata nelle sue scelte, giuste o sbagliate che fossero. Che Nihal restasse pure a piangersi addosso, se era quello che desiderava...ma lei no. Lei avrebbe fatto di quella serata un'occasione per divertirsi e stare a contatto col mondo che le apparteneva...suo padre?
Era certa che Nathaniel avrebbe preso parte a quella festa, infischiandosene anche lui della tradizione; e poi, non ricordava più quale fosse l'ultimo Natale passato tutti e tre insieme...ma bando a pensieri troppo tristi, si ammonì...un tocco di lucidalabbra e il suo look sarebbe stato perfetto!
Eccitata come un adolescente umana nel giorno del suo debutto in società, Cassandra recuperò una borsetta di piccole dimensioni e salutò il suo gatto nero, appollaiato sul piumone Chissà se incontrerò altri studenti della Dungeon alla festa! Esclamò carezzandolo tra le orecchie...gli strizzò l'occhiolino e si diresse verso la finestra, arrampicandosi sul davanzale, e ricordando solo dopo che non era aggraziato per il vestito che portava calarsi giù alla Batman.
Dunque ci ripensò, e scelse di uscire dalla porta, sperando di non esser vista da sua madre, che per fortuna era affaccendata in altro...sgattaiolò quasi correndo attraverso il salotto, chiudendosi la porta di casa alle spalle senza fare rumore.
La sua avventura era appena cominciata!

Dopo soltanto un'ora atterrò leggiadra sulla neve di Finlandia. Come aveva fatto? Facile come bere un bicchier d'acqua, con un paio di ali sulla schiena, che ora si stavano lentamente ritraendo, senza lasciare segni troppo evidenti della loro comparsa. Quando fu davanti al nano, la tunica di quest'ultimo minacciò d'incenerirsi...ma lei lo guardò con fare quasi compassionevole, perfino divertito...prima di proseguire oltre, verso il fulcro della festa. Qualche brillantino le era caduto sul viso, risplendendo con le luci della sala, e facendo scintillare le sue gote, appena coperte da un velo di phard...non metteva molto spesso i tacchi, così procedette a passo lento mentre si avvicinava al bancone-bar; non voleva certo prendere una storta e inaugurare così la serata! Benchè il tubino nero la fasciava solo fino alle ginocchia, Cassandra non sembrava risentire della bassa temperatura dell'ambiente.
Che fai, bevi tutta sola? domandò alla sconosciuta, facendosi servire un doppio Martini con ghiaccio...forse un pò esagerato per la sua età, ma non intendeva bagnarsi la bocca con del succo di zucca o una qualsiasi burrobirra.


 
Top
{Viola}
view post Posted on 12/12/2012, 17:02




Il modo di dire “fremere d'eccitazione” rende appena vagamente l'idea perché Viola è davvero in fermento per la festa di Natale.
Sa che incontrerà tanta gente nuova e spera, soprattutto, di fare amicizia con qualcuno. Con sua grande sorpresa, infatti, non è ancora riuscita a legare nel modo “adulto” in cui si è venuta a trovare.
Pensava che una volta lasciata l'ala protettiva dei genitori sarebbe incappata con semplicità in legami forti ed eterni, ed invece...
Con l'inizio della scuola conoscerò qualcuno
Si era detta. Poi era passata a rimandare il grande evento dell'incontro con l'amica del cuore a “dopo quel compito davvero difficile” e ora alla fine delle vacanze natalizie.
Questa difficoltà imprevista un po la deludeva, ma non demordeva, convinta che il suo momento fosse ancora da venire. Nel mentre si manteneva aperta ad ogni eventualità e possibilità, adoperandosi per non perdere nessuna occasione e fortuito incontro.
Come quella festa nei ghiacci finlandesi.
Mentre aspettava in fila non poteva vedersi allo specchio, ma ogni tanto si aggiustava meglio cappotto chiaro, si toglieva un po di ghiaccio incastrato sotto la suola degli stivaletti eleganti o ancora si toccava i capelli biondi acconciati in morbidi boccoli.
Dicevano che il rosso portava fortuna e lei ne aveva deciso di assecondare la tradizione con un morbidissimo golfino di lana d'angora vermiglio.
Gonnellina nera tutta a volant, calzamaglie pesanti e stivaletti completavano una mise comoda ma certamente adeguata ai festeggiamenti.
Non aveva, in effetti, davvero bisogno di indumenti tanto pesanti, ma era abituata a vivere a contatto con gli umani ed era abitudine per lei scegliere quanto mettere anche in base alla temperatura.
Buon divertimento signorina.
Le sorrise il nano all'ingresso, restituendole il suo biglietto che gli aveva porto. La sua tunica stava cambiando velocemente colore, prima schiarendosi poi scurendosi di nuovo quasi fosse indecisa.
Anche a lei!
Esclamò la ragazzina, aggiustando a due mani il cappello del nano, che gli era nuovamente caduto davanti agli occhi. Gli sorrise e finalmente entrò passando sotto la pioggia di ghiaccio argentato.
Individuò immediatamente le pochissime conoscenze che poteva vantare fra i presenti.
Ciao Chuck!
Ovviamente le pareva normale iniziare salutando chi già conosceva...
 
Top
-Nathaniel-
view post Posted on 13/12/2012, 00:23




Le previsioni di Cassandra non potevano essere più esatte.
Nathaniel non vedeva nè lei, nè sua madre, da qualche tempo...e si era ripromesso di colmare quella distanza, ma per un motivo o un altro, alla fine continuavano a "frequentarsi" in modo sporadico. Lui non voleva invadere gli spazi di Nihal, e forse lei pensava altrettanto; inoltre, non era mai andato molto daccordo con la ragazzina, e così preferiva lasciare libera anche lei.
Troppo libera, forse, per permetterle di andarsene in giro, nel giorno di Natale, tanto lontano da casa...a soli 15 anni. Ma questo lo avrebbe scoperto solo qualche ora più tardi...
Al momento era più preoccupato a valutare l'idea di prendere parte alla festa in Finlandia...l'invito gli era stato recapitato direttamente sul posto di lavoro, e lo aveva intravisto sulla propria scrivania per puro caso, in mezzo ad un mare di scartoffie, tra cui la bozza per un nuovo progetto pubblicitario. Nihal probabilmente si era già organizzata per conto suo...e lui avrebbe voluto evitare il rischio di trascorrere quel giorno a spolpare corpi umani al posto del tacchino!
La compagnia di qualcuno avrebbe sicuramente reso quell'occasione meno "horror-drama". Dopo aver salvato il progetto spense il computer...sui vetri della finestra alle sue spalle si riflettevano ormai le luci della città; erano quasi le otto di sera...alcuni colleghi lo avevano invitato ad una cena, ma era stato costretto a rifiutare, in modo da poter portare a termine il lavoro. Ultimamente trovava le sue giornate monotone...piene d'impegni che lo tenevano parecchie ore incollato al monitor, ma ugualmente monotone...a volte, per spezzare la routine, si recava in qualche pub, anche da solo.
Ma quei posti non offrivano spesso motivi di svago o divertimento...quando chiuse la porta alle sue spalle, il corridoio del piano era semi deserto; s'incamminò verso l'ascensore e nella hall si fermò davanti il distributore di caffè, infilando una moneta e prendendosi un espresso bollente. Dopo aver lasciato il palazzo del Daily Planet raggiunse la sua macchina e vi salì, lasciando spento il motore e godendosi la bevanda calda...i guanti di pelle nera che indossava sembravano non esser molto efficaci contro il freddo, e infatti le sue mani erano congelate.
Diede qualche altro sorso, poi ripose il bicchiere di carta nell'apposito sostegno e mise in moto. Circa una mezz'ora dopo era nel suo appartamento con vista sul Tamigi...posò le chiavi sul tavolo della cucina e andò diretto nella sua camera da letto, aprendo l'armadio in cerca di qualcosa da indossare l'indomani...quella sera rimase sveglio piuttosto a lungo, immerso in strani pensieri...e si addormentò solamente col sopraggiungere dell'alba.


Il Nano lo scrutò da sotto le larghe falde del cappello. Non avrebbe saputo decifrare il suo sguardo...arcigno, sospettoso? La tunica color porpora divenne prima rosso sangue, poi nera come le tenebre...ma Nathaniel non lo stava già più guardando, e dopo aver riavuto il suo invito, accompagnato da un sommesso e mal recitato "Buon Natale anche a lei", si defilò verso l'ingresso.
Nulla aveva chiarito che tipo d'abbigliamento servisse...certo il solo fatto che si trattasse di una festa suggeriva qualcosa di elegante, ma lui nel dubbio aveva preferito non esagerare, vestendosi in modo quasi casual. Il primo volto familiare che balzò alla sua vista fu quello di Lorelai...avrebbe voluto salutarla, se solo con lei non ci fosse stata Cassandra...quasi sgranò gli occhi...che ci faceva lì?! Che ci fosse anche sua madre?
Rapido scorse la sala, ma non la vide. Invece, poco oltre, notò lo strano ragazzo incontrato qalche tempo prima a Berlino...un incontro non propriamente amichevole...ma le sorprese non erano finite là! Qualcun altro catturò l'attenzione del Demone...
Auguri, miss sussurrò all'orecchio di Suya, dopo essere arrivato alle sue spalle, posandovi sopra le mani, ma non certo per cortesia...come poteva dimenticarsi di quella donna tanto poco aggrazziata che si era messa a giocare al pacere?
Anche se lei non potè vederlo, Nate arricciò le labbra in un ghigno ben poco rassicurante...
 
Top
William Wallace
view post Posted on 15/12/2012, 00:33




CITAZIONE
Narrato
ParlatoJack Frost
Pensato Jack Frost
Parlato altrui

Guarda papà sta di nuovo nevicando

Disse la tenera bambina, aveva poco piu di cinque anni. Camminava mano per la mano con il padre per Central Park quando un piccolo fiocco di neve li cadde sulla punta del naso. In giro non cera molta gente.

Di cosa ti meravigli Claren? Non è altro che neve, fredda neve, quando arriva lei le persone si ammalano e le tubature si ghiacciano, ci sono sempre disagi e non si può mai stare tranquilli.

Rispose il padre con tono nervoso, con la faccia triste classica dell'uomo infelice. Nei occhi della bimba quell'entusiasmo infantile, quel senso di meraviglia che circondava ogni cosa, senso che gli adulti non riescono piu a provare, si spensero alla fine della frase.
Claren abbasso la testa e continuo a camminare pensierosa.

Quindi non vuoi giocare a palle di neve con me?

Aggiunse con un innocente tentativo di supplico, guardando il padre con nuova luce nei occhi.

No! è tardi e fa freddo, meglio se andiamo a casa.

Rispose infastidito il padre, magari stanco della dura giornata.
Claren ricadde di nuovo di umore. Questa volta definitivamente e i due camminarono in silenzio per il parco.
Jack Frost camminava affianco a loro soddisfatto della perfezione dei suoi fiocchi quando senti la dolcezza e l'allergia della piccola infrangersi in un silenzio. Cosi cambio umore e penso:

Inconcepibile, inconcepibile! Questo uomo non sa neanche piu cosa vuol dire divertimento! E questa bambina non deve crescere nella delusione! Qui ci vuole una spintarella.

Jack si chino raccolse un pò di neve, ci fece una pallina e la lanciò contro il cappuccio roseo del piumone della piccola Claren.
La palla si infranse sul suo cappuccio, la bimba fermandosi si giro e con un balzo Jack si nascose dai due affianco un albero. La bimba non vedendo nessuno penso che fu suo padre a lanciarli la palla di neve e prima che questo si rese conto che la bimba si fermo, Claren aveva già raccolto una palla di neve e la lancio contro il padre, con un gesto vendicativo ma giocoso.


Che stai facendo Cla

Paff!

Non fece in tempo a finire la frase e a rendersi conto dell'attacco che la palla lo colpi in pieno volto, volto che non cambio espressione, al dire il vero non si mosse nemmeno l'uomo, stette per quasi un minuto fermo con gli occhi chiusi e neve in faccia nel tentativo di reprimere la rabbia.
Alla veduta della reazione dell'uomo Jack capi che ci voleva più che una spintarella allora fece un'altra pallina, questa volta ci soffio sopra impregnandola del suo potere e la lanciò contro l'uomo. Quando la pallina lo colpi in pieno volto l'uomo stava per aprire gli occhi e per parlare, ma un'altra volta fu azzittito dalla neve. Ma questa volta era diverso, lo scoppio aveva rilasciato una strana magia che rese l'uomo di ottimo umore, cosi disse in tono cattivo ma prendendo in giro la bimba:

Ragazza mia mi hai fatto arrabbiare!

Claren che si era girata per vedere chi avesse lanciato la pallina ma non vedendo nessuno, venne catturata dalla paura che il padre si arrabbiasse cosi si girò abbasso la testa e mentre stava per chiedere scusa una pallina di neve lanciatali dal padre li colpi il viso, iniziando una divertente lotta di palle di neve.
Jack si allontano contento di ciò che aveva fatto.

Tutti sono felici il cuor l'oro, io li spingo ad aprire quella porta.

Pensava mentre camminava tenendo il bastone con la mano destra, era vestito come al suo solito con i pantaloni marroncini, come gli occhi, e la felpa blu. Indossava anche il cappuccio. Ad un tratto tra la neve che li stava sotto i piedi scorse una luce blu e si fermo.

Cosa è??

Disse, stette qualche minuto ad aspettare poi si chinò e fece come raccogliere la lettera, ma al primo tocco questa si tolse dalla neve e comincio a fluttuare davanti alla sua faccia. Jack spalanco gli occhi con un senso di meraviglia e curiosità pari a Claren, e tento di afferrare di nuovo la lettere, la prese e tolse il fiochetto blu che la legava, tolse il biglietto e lo lesse con foga.

Caro signor Frost è stato umilmente invitato alla festa di natale presso il castello di ghiaccio in Finlandia. Il luogo offre musica e drink, non che uno spettacolo pirotecnico come chiusura. Se venite seguite l'aeroplanino.
Cordiali saluti.


Jack stacco gli occhi dal foglio, stette un'attimo in silenzio e aggiunse:

Io invitato ad una festa? E da chi? E dove è questo aeroplanino? La cosa è un pò sospetta, ma un pò di svago mi ci vuole, e poi non potrei trovarmi meglio se non tra i ghiacciai e la neve!!!

Chiuse con un tono eccitato. Il foglio dell'invito si piego e creo un aeroplanino di carta, che Jack frost acchiappò velocemente. In tutti i suoi anni aveva sentito parlare di magia ma quella era effettivamente la prima volta che assisteva ad uno spettacolo simile. Non poteva non andarci per scoprire qualcosa di piu ma non poteva neanche essere vestito da straccione, per quello afferrò bruscamente l'aeroplanino per poi saltare in aria e urlare al vento:

Portami a casa, amico!!!

Una volata travolse lo spiritello e lo fece volare alto sopra la città. Volare piaceva a Jack lo faceva sentire libero.
Entro nel suo appartamento dalla finestra spalancata, tanto abitando all'ultimo piano di un grattacielo poteva permetterselo. La sua casa era modesta, non interessavano i soldi e il lusso al ragazzo ma più che altro il divertimento. Poggio l'aeroplanino sul tavolo in cucina e li disse di non muoversi, scappo in camera e torno poco dopo lavato e cambiato, indossava una camicia bianca con sopra un cardigan smanicato nero, e una cravatta nera anche quella. Pantaloni eleganti neri e scarpe in cuoio eleganti anche quelle. si mise sopra il cappotto e prese con se il suo bastone, e l'aeroplanino, lancio questo dalla finestra e poi si butto anche lui, facendosi trasportare dal vento. Il viaggio durò quasi 2 ore, seguendo l'aeroplano Jack fini davanti alla bufera di neve, e molto eccitato disse:

Wow chiunque abbia creato questo posto deve saper che fare con la neve!!

La bufera si apri rivelando il grande castello bianco con torri che"toccavano" il cielo e l'aroplanino continuo il suo cammino lungo tutta la via che portava all'entrata dove c'erano statue di ghiaccio raffiguranti creature mitologiche, Jack si guardo intorno meravigliato, si sentiva quasi a casa in mezzo a tanta arte e tanto ghiaccio. Jack oltrepasso l'ingresso, e notò che della piccola neve cadeva su di lui da due buchi sui merli, quel posto era proprio come Jack si immaginava casa sua! Mancava solo un tocco di lui. La carta incantata andò in mano ad un paffuto nano con lunga barba che controllava i biglietti all'ingresso.

Salve signore.

Disse Jack allegro e con un sorriso. La tunica del nano si colori di un azzurro molto acceso, e l'uomo rispose:

Oh salve signor Frost, prego entri e buona serata.

Jack era sempre piu incantato da quel luogo sorrise al nano per contraccambiare ed entrò molto emozionato e voglioso di vedere chi c'era dentro al castello. Davanti a se trovò una scala senza nessuno intorno, tocco il muro ghiacciato e spoglio e fu li che decise di usare il suo potere decorandolo con un disegno astratto fatto con un'altro strato di ghiaccio di colore piu scuro che faceva contrasto, il disegno ricopriva tutta la parete e raffigurava due ragazzi improvvisati in un ballo. Li bastò toccare il muro e pensare al disegno che il ghiaccio si creao da suo dito e si muovette come inchiostro animato decorando il muro. Soddisfatto sali le scale e lascio il cappotto ad un cameriere, si sentiva a disagio, guardandosi in torno capi che non conosceva nessuno.

Ops, era la mia prima rule dopo un bel pò, scusate la lunghezza e gli errori.
 
Top
S h a u l » »
view post Posted on 15/12/2012, 08:54




Con l'accenno di un sorriso, Kris osservò tutti gli invitati. Suoi occhi rossi, non contagiati dalle lieve piega assunta dalle belle labbra, osservavano nel dettaglio tutti i nuovi arrivati. Non ne conoscevano nessuno, ma dopotutto non era che lui socializzasse particolarmente... Forse sua sorella qualcuno ne conosceva. Le lanciò un'occhiata significativa, in segnali che avevano imparato a riconoscere e decifrare in anni di lavoro comune, per chiederle questa informazione, ma lei sporse fuori il labbro inferiore con civetteria, come una bambina, facendo intendere che no, erano tutti volti nuovi.
Lo sai che non siamo qui solo per divertirci, vero...? sussurrò con voce sommessa e suadente, appoggiandole da dietro le mani inguantate sulle spalle e abbassando il capo vicino al suo orecchio candido, in un sussurro udibile solo da lei, mentre nel frattempo gli occhi color rubino non perdevano d'occhio gli invitati.
In quella posizione, nonostante la differenza di altezza, corporatura e colore dei capelli, per chiunque li avesse guardati la loro consanguineità sarebbe apparsa palese. In vita non solo non avevano legami di sangue, ma Kris era persino di trent'anni più anziano, l''incarnazione precedente di Algebal, anche se dimostrava di avere appena tre o quattro anni più della sorellina bloccata nel corpo di una sedicenne. Dopotutto, prima di essere crudelmente uccisi, entrambi avevano posseduto la medesima anima maledetta... La corporatura era molto diversa, ma il colore degli occhi era assolutamente identico, come il pallore dell'incarnato. Entrambi avevano un viso ovale e molto bello, la stessa arcata sopraccigliare, la stessa forma delle labbra e lo stesso naso. Era palese come fossero parenti stretti, nonostante il bianco della ragazza e il nero di Kris.
Bianca, da gran ruffiana, girò la testa, dandogli un affettuoso bacio freddo sulla guancia. lo so. Dobbiamo osservare possibili... non completò la frase, visto che suo fratello le strinse la mano di colpo, con fare di ammonimento. Parve irrigidirsi la colpo, e fu la volta di Bianca di dovergli stringere con forza la mano. Possibile che non sapesse rilassarsi, quel ragazzo? Gli parve di sentirlo sibilare di rabbia, senza poterle tuttavia parlare, perché...
Un uomo completamente sconosciuto si stava avvicinando. Dopo aver lasciato il cappotto ad un cameriere si rivolse a loro, gentilmente.
Festa interessante, trovate?
Bianca si liberò di suo fratello, che alzò gli occhi al cielo. Ah, e così lui non socializzava, eh?
"Ti ricordo che sono nella tua testa, cara sorellina... Questo è tuo." le disse mentalmente, con un sorriso affilato.
Fottiti. rispose di rimando con un sorriso meraviglioso la sorella. All'uomo appena arrivato sarebbe parso che i due fratelli sorridessero al suo indirizzo, felici per la sua presenza.
Interessante, sì. disse Kris, cadenzando la voce in un tono morbido ed educato.
Avete già preso da bere? chiese l'altro. Kris sorrise.
No, non ancora disse Bianca, con il timbro angelico che le era rimasto da quando era in vita. Oh, quella serial killer psicopatica era adorabile, c'era poco da dire. Kristian? "chiese", con un sorriso dolce.
Ovviamente, sorella disse lui, facendo un passo indietro. Se vuole scusarmi... e si allontanò, lasciando la sorella da sola con lo sconosciuto. C'era da essere preoccupati per lui.
"Se ti ubriachi sarò costretto a legarti pubblicamente, e sai che posso farlo. E ti assicuro che sarà enormemente umiliante." le mandò a dire l'amabile fratello. Bianca non battè ciglio, concentrata sull'uomo di fronte a lei. Gli porse la mano tesa.
Perdoni mio fratello, non è abituato alle feste. Io sono Bianca e lui è Kristian Kyriel'na. E lei? disse, presentandosi con il cognome che era il nome del maestro con il titolo di casata.
Suo fratello non si perdeva una parola. Pur senza affidarsi al loro udito prodigioso, poteva leggere i pensieri della sorella e dello sconosciuto, anche se ancora non aveva nemmeno sfiorato la sua mente. Bisognava andarci cauti con i completi sconosciuti, inoltre...
"È un vampiro." disse, secco, a puro titolo informativo. Nella sua testa, sua sorella alzò un sopracciglio, mentre Kris si faceva versare tre bicchieri di champagne in alti bicchieri di cristallo decorati con brillanti dorati. Accanto a lui c'erano due signorine che non conosceva, e a cui lanciò solo un'occhiata distratta. Meglio concentrarsi su una persona alla volta.
Come lo sai? chiese Bianca, in silenzio, scettica. Lei non aveva poteri mentali, ma suo fratello poteva benissimo sentirla. Lui alzò gli occhi al cielo.
"Per dio, Bianca, l'hai annusato? Dolciastro con sottofondo metallico. Quando imparerai ad usare tutti i tuoi sensi? È importante."
E scuuuuusami... lei dovette trattenersi dall'alzare inspiegabilmente gli occhi al cielo davanti al suo interlocutore, e Kris di rompere i bicchieri perdendo il controllo sul proprio corpo. Era difficile gestire tutti i doni che la morte ti faceva, una volta beffata...
Ma per fortuna, giunse un ulteriore elemento disturbatore.
Una ragazza, appena giunta, bella e sui quindici anni, chiamò a gran voce l'uomo che parlava con Bianca.
Ciao Chuck!
Entrambi i non morti, in inquietante sincronia, puntarono gli occhi rossi sulla ragazza, potenzialmente molto più interessante dell'uomo, anche solo per l'età. Quella era a grandi linee l'età del ragazzo/a che cercavano. E se era lì...
"Lei, sorella, è mia." la informò pacatamente Kristian, prendendo un'altro Drink. Troppi per trasportarli da solo, li fece volteggiare vicino a lui, con il potere della sua mente. Con un sorriso si avvicinò alla ragazza.
Benvenuta! disse, con un sorriso gentile, offrendole un Drink. Vuole unirsi a noi, signorina? la invitò facendo un gesto vago verso sua sorella e Chuck, porgendole un bicchiere di champagne, che volteggiò con delicatezza verso di lei.
 
Top
Suya
view post Posted on 15/12/2012, 14:08




CITAZIONE (-Nathaniel- @ 13/12/2012, 00:23) 
Auguri, miss sussurrò all'orecchio di Suya, dopo essere arrivato alle sue spalle, posandovi sopra le mani, ma non certo per cortesia...come poteva dimenticarsi di quella donna tanto poco aggrazziata che si era messa a giocare al pacere?
Anche se lei non potè vederlo, Nate arricciò le labbra in un ghigno ben poco rassicurante...

Come poteva invece Suya ricordarselo? Era stata un'esperienza traumatica, certo, ma in quell'occasione il demone era nella sua forma originaria e di quell'essere orripilante si ricordava.
La somiglianza con quest'uomo elegante che tanto cortesemente la salutava era appena percettibile e avrebbe richiesto ben più dell'attenzione sommaria che Suya era disposta a concedergli.

La sorpresa (e il leggero allarme) del sentirsi toccare e parlare, scomparve quando voltandosi si trovò davanti un normalissimo uomo dall'aspetto piacevole. Basta perdersi un piccolo particolare, come lo snudarsi delle zanne, e le più cattive intenzioni possono essere mascherate facilmente.
Suya avrebbe potuto essere messa in allarme dalle sue malevoli intenzioni... ma erano davvero troppo vaghe. E la sala era piena di gente con i suoi pensieri e le sue emozioni. C'era, insomma, troppa confusione perché l'empatia fosse più di un noioso disturbo.
Auguri a lei
Rispose infatti gentilmente, quando guardato in voltò comprese di non conoscerlo.
Si rilassò. Probabilmente l'aveva scambiata per qualcun altro... o era un cascamorto con pessimo gusto.
Qualunque fosse la motivazione di tanta sorprendente attenzione, la donna sorrise gentilmente e tornò a voltargli le spalle, con l'intenzione di allontanarsi. E dove poteva andare una persona che non conosceva assolutamente nessuno, se non verso il buffet?
Con decisione vi si diresse.
Forse dovrei cambiarmi. Se fossi più pacchiana mi farei notare meno.
Considerò, trovandola subito un'idea tutto sommato praticabile. Avrebbe preso qualcosa da bere e poi cercato un luogo appartato per “cambiarsi”. Era un po fuori pratica con le trasfigurazioni frivole, ma avrebbe preso spunto dalle signore in sala... togliendo tutte le trasparenze: faceva un freddo incredibile in quel posto!

Nathaniel era già ben lontano dai suoi pensieri.
 
Top
*Chuck
view post Posted on 18/12/2012, 01:03




Chuck fece un rapido inchino, e prima di raddrizzarsi afferrò con delicatezza la mano di Bianca Incantato. Chuck Bass, si presentò, senza risparmiare sui convenevoli; del resto alle donne faceva sempre piacere ricevere dei complimenti, e quella ragazza li meritava tutti.
Quando lasciò andare le sue candide e gelide dita, indugiò qualche attimo nei suoi occhi color del sangue...a giudicare dai lineamenti del viso, e dalla silhouette, non poteva essere molto più grande di lui...e benchè, forse, nei suoi abiti eleganti Chuck apparisse più maturo, aveva ancora 17 anni. Degnò di poche occhiate l'accompagnatore della ragazza, solo per mera cortesia...ma quando quello si allontanò, ne fu intimamente sollevato Avrei potuto servirti io un drink si rivolse nuovamente a lei, e in quel modo avrebbero avuto la scusa per allontanarsi, ma questo non fu possibile Tuo zio? le chiese poi, alludendo a Kristian. Sapeva benissimo che la giovane età di quell'uomo screditava a priori la sua ipotesi, eppure pareva divertirsi nel provocarlo, benchè lui ora non potesse sentirli. O almeno, così credeva!
Forse stava per aggiungere qualcosa, ma le parole morirono sulle sue labbra mentre si voltava all'indirizzo della voce che aveva gridato il suo nome...beh, gridato era eccessivo, certo, ma a Chuck piacevano certe fantasie "perverse". Un sorriso sagace distese la sua bocca all'arrivo di Viola...un altro pesciolino nella sua rete...no, non le faceva onore, meglio un'ostrica, si disse.
Semplicemente...divina (ogni riferimento al mondo di Patty è puramente casuale hahahha), il suo intenso sguardo non mancò di ammirare la fanciulla, sopra e, soprattutto, al di sotto dei vestiti...non che lasciassero intravedere qualcosa, ma la sua immaginazione era spesso fervida. L'aveva incontrata solo una volta in occasione di un'altra festa...Halloween; e subito la sua attenzione per i dettagli lo aveva intrigato...qualcuno avrebbe potuto definirla "frivola", ma non lui, che dello stile faceva il suo mantra. Sei venuta con qualcuno? le domandò, quando ecco tornare il cagnolino scodinzolante...Kristian. Non era da tutti, in fondo, scattare ad un cenno, ma sembrava proprio che Bianca esercitasse su di lui uno strano potere.
Prese il proprio calice, senza neppure domandarsi cosa vi fosse dentro...purchè non fosse acqua, avrebbe mandato giù qualsiasi cosa...e così, eccoli lì, tutti e quattro...una combriccola non ricercata, ma tanto valeva comportarsi secondo il bon ton; dopo essersi schiarito la gola con un goccio di quel liquido ambrato, Chuck parlò ancora Allora, ditemi guardando da Bianca a Kristian ...da dove venite?
 
Top
{Viola}
view post Posted on 18/12/2012, 23:16




Viola rispose ai complimenti ricambiandoli, senza troppa profusione ma probabilmente con molta più sincerità di quelli che le erano stati rivolti.
No, son venuta sola.
Ammise senza troppe remore, in questo caso senza pensare di informarsi a sua volta poiché Chuck era al momento con una bella ragazza, anzi, lei si che era divina!
Ciao, io sono Viola.
Si presentò, porgendole la mano, placidamente ignara di intralciare i programmi dell’altra. Non le era sfuggita l’occhiata intensa che le aveva rivolto, ma era ben lungi dall’immaginarne il motivo, inoltre, non avendo visto il fratello fare lo stesso simultaneo gesto, la cosa perdeva gran parte della sua stranezza: se una tipa si avvicina al ragazzo che sta con me… io la guardo male, è di base!
Si sarebbe quindi affrettata a chiarire la sua posizione di comparsa “amichevole e non interessata”… solo che…
Qualunque cosa stesse pensando di fare o dire e lo stesso nome che aveva richiesto, se fu detto, ogni cosa sembrò annullarsi nell’attimo in cui il perfetto cavaliere le allungava il bicchiere, dandole il benvenuto in un modo a dir poco impeccabile.
La sua fervida fantasia unita al gesto cavalleresco diede forma nel suo stomaco a tante farfalle che presero a svolazzare senza sosta. Allungò la mano e prese il bicchiere con un ebete sorriso di ringraziamento.
Attaccare discorso? Presentazioni? Tutto dimenticato!
L’etichetta e l’educazione che avrebbero richiesto un minimo di conversazione non erano proprio fra le sue priorità: era troppo impegnata a sorbire ogni più piccolo particolare di quel tenebroso ragazzo comparso all’improvviso. La posizione assolutamente perfetta di una ciocca di capelli, gli occhi rosso sangue e l’incarnato di porcellana… perfino le cicatrici in quel momento le apparivano come un dettaglio assolutamente irrinunciabile per la sua perfezione.
Una follia, una sciocchezza… ma per lei una prassi ricorrente.
Fortunatamente c’era Chuck a pensare alla conversazione… peccato che a Viola non interessasse neanche un po’ da dove venissero: a lei importava solo trovare un sistema per portarsi via il belloccio senza apparire troppo sfacciata. Ritagliarsi un po’ di tempo per la sua personalissima nuvoletta rosa.
 
Top
-Lorelai-
view post Posted on 19/12/2012, 10:04




Si trovava da poco al banco del bar ed aveva appena ordinato al barista la cosa più calda che avesse a disposizione che alle sue spalle risuonò una voce sconosciuta di una ragazza.
Rory si voltò per osservare chi fosse colei che si era rivolta a lei chiedendole se bevesse tutta sola...pensava di vedere una donna adulta, o poco più grande di lei, e si stupiì quando, invece, di fronte ai suoi occhi si stava presentando il volto di una ragazzina poco più che quindicenne.

-E' solo il primo drink per scaldarmi ^_^- rispose lei sorridendole -e non ho la più pallidea idea di cosa mi stia preparando...continua a mescolare cose su cose in quel bicchiere ^_^-
Vedendo che era "quasi" sua coetanea (solo "2 anni in meno" all'apparenza O_O) e che si trovava alla festa di Natale in quel magnifico castello di ghiaccio, immaginò che, come lei, non era proprio così "umana", perciò, gli chiese:
-Frequesnti anche tu la Dungeon?- anche perchè voleva conoscere un po' di gente che la frequentava visto che non era entrata in quella scuola da così tanto tempo e non conosceva praticamente nessuno.
Chissà se alla festa ci sarebbero stati altri compagni e se quella ragazza era in grado di presentarglieli. Sembrava molto più sciolta e sicura di se di quanto non lo fosse lei stessa.
Poco dopo il barista le allungò quella bevanda piena di tutto e di più...una BOMBA, a detta sua e Rory, sollevandò il bicchiere, disse:
-Beh...buon Natale!!- bevendo poi un sorso dopo aver fatto toccare il suo bicchiere con quello di lei mettendosì poi a tossire per quanto era forte...
Aveva quasi le lacrime agli occhi quando riuscì a dire, con un filo di voce:
-Comunque puoi chiamarmi Rory...e questa serata sta iniziando bene dire...è fortissimo sto coso...- tossendo ancora, ma sentendo il liquido che le scorreva in gola scaldarle tutto l'esofago.
 
Top
S h a u l » »
view post Posted on 19/12/2012, 11:16




Entrambi i non morti sorrisero, insieme. Il sorriso di Kris fu all'apparenza splendido e dolce, con una punta di gioia. Lasciò libera la sua mente, sondando quella della ragazza. Solo a livello superficiale, certo, giusto per cogliere i pensieri e le emozioni principali. Quello che trovò lo fece sorridere. Volendo, la ragazza era già sua. E anche Bianca lo sapeva, senza bisogno di grandi poteri. Semplicemente, era stata una ragazza anche lei.
Nel frattempo, lei aveva da occuparsi di Chuck.
Avrei potuto servirti io un drink disse, lui. Bianca gli sorrise, ridimensionando il sorriso precedente, che avvea una nota sadica velata ma visibile.
Be', potrai rifarti con il prossimo giro. anche se lei non doveva bere. Poteva fare una strage, davvero. Se perdeva il controllo pensava solo a divertirsi. E il suo divertimento comprendeva principalmente sangue colante e schizzante.
Tuo zio? chiese poi ancora il ragazzo davanti a lei, riferendosi a Kris. Non era troppo più vecchio di lei. Fisicamente, s'intende. Il sorriso di Bianca divenne gelido, mentre i suoi occhi splendettero di divertimento. Era sicura che Kris quello non se lo fosse perso. Ah!
Non sei attento, Chuck. Ti ho già detto che è il mio amato fratello maggiore, se non sbaglio. Mi ha accompagnata. O forse sono io ad aver accompagnato lui, non è molto bravo alle feste. scherzò, con malignità nascosta sotto voce e viso d'angelo. Aveva voglia di farlo a pezzi e leccare il sangue dalle dita.

E infatti, Kris, alzò un sopracciglio, appena di qualche millimetro. Quei due...! I bicchieri di Champagne volteggiarono dalla sorella e dal vampiro, senza che lui li degnasse di un'ulteriore occhiata. Si concentrò su Viola, e sulle sue farfalle nello stomaco. Povera bambina.
Ciao, Viola disse, gentilmente, prendendole con delicatezza la mano e baciandola, sfiorandola appena, per non gelarla con le sue labbra fredde senza vita. Peggio di un vampiro, in effetti. Io sono Kristian.

Si avvicinarono a Bianca e a Chuck. Erano uno strano quartetto. Fuori i violoncelli! No, non era il caso. Bianca sorrise, a suo agio, ed anche Kristian, a suo agio nella sua maschera di falsità. Lui stava lavorando.
Allora, ditemi disse Chuck, guardando da Bianca a Kristian ...da dove venite?
Kristian guardò Bianca. Avevano concordato prima di dire che venivano dalla Francia. Lei sorrise, rispondendo per entrambi.
New York, Manhattan. disse, con voce sorprendentemente dolce e melodiosa Abitiamo lì, almeno per un po'. Ci divertiamo... e qui sorrise, dolce, al fratello. Figlia di puttana.
"Tu hai deciso di farmi arrabbiare..." era mortalmente calmo. Se solo non fosse stato inutile l'avrebbe sculacciata.
Mmm, può essere. Tieniti la tua colomba, io ho il succhiasangue. Anche se non credo che sia chi cerchiamo.
"Perchè?"
Non credo sia del tutto umana. Uscirebbe dagli schemi.
"Mmm. Bisogna controllare meglio, l'odore non è ben definibile. È un misto."
Appunto.

Kris non battè ciglio, e confermò ciò che aveva detto a voce sua sorella con un cenno del capo. Aveva voglia di darle una bella lezione, ad essere sincero, ma aveva ben altro su cui concentrarsi.
E voi due, invece? Mi pare di aver capito che vi conoscete. Da dove venite?
 
Top
73 replies since 8/12/2012, 00:17   1570 views
  Share