GDR Stay Alive

Io sono lo Slender Man e vi ho scelto!!, Chiamata 1: Viola e Shaul

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-Master-
view post Posted on 14/12/2012, 20:44




Siete nelle rovine di un grattacielo. Fuori è buio, non sembra esserci nulla di vivo, tutto tace e tutto è immobile. Perfino l'aria sembra essere ferma, come se fuori da quell'edificio ci fosse ad attendervi solo la morte. La sensazione di essere osservati è pesante, eppure non vedete nessuno. Sembra che ci sia stato un terremoto o una catastrofe. Gli uffici sono nel caos e, dove il pavimento non è crollato, si possono trovare anche delle stanze vuote. Le porte sono aperte o scardinate e le tracce di una precedente, e ormai antica, evacuazione sono ben visibili. Le pareti sono piene di crepe e muffa, sul pavimento si possono trovare vetri rotti, vasi rovesciati, carte ormai sbiadite e articoli per l'ufficio, ma nessuna traccia di materiale riconducibile ad esseri viventi, come se questi fossero spariti. I vostri passi risuonano con un leggero rimbombo, dovuto al vuoto che vi circonda e all'assenza di altri rumori. E potrebbero essere questi rumori, i vostri, ad attirarlo...

Le opzioni sono 2:
Opzione 1: Iniziare a girare per gli uffici, lasciandosi prendere dalla curiosità e investigando su cosa c'è stato in passato
Opzione 2: Cercare di trovare una via d'uscita, ignorando il passato che la struttura potrebbe raccontarvi
 
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{Viola}
view post Posted on 15/12/2012, 17:23




Come ci sono arrivata qui?
E' il minimo chiedersi una cosa simile quando cerchi di capire dove ti trovi. Peggio: non sai neanche cosa stavi facendo prima di trovarti improvvisamente in un posto sconosciuto che, per inciso, non è neppure la settima meraviglia.
Anzi, è una vera schifezza.
Viola vede abbastanza bene, grazie alla luce della luna che entra dalla finestra infranta e alla sua abitudine a destreggiarsi spesso di notte, ma non c'è gran che da vedere, comunque. Sembra che sia passato un uragano, lì dentro, seminando ovunque carta, pezzi di mobilio e vetri.
Di certo, con tutte quelle crepe nei muri e l'odore di muffa, è abbandonato da tanto tempo... ed è stato abbandonato in fretta, pure!
Fa il giro della stanza in cui si è trova cercando l'interruttore della luce. Trovato lo prova un paio di volte ma non succede niente.
Si stringe nelle spalle sporgendo un po le labbra in avanti, in un espressione delusa: non ci aveva sperato molto, ma il tentativo era dovuto.
Esce nel corridoio, che non è in condizioni migliori dell'ufficio appena lasciato. Non ha idea del perché si trovi lì, ma il luogo non le piace. I suoi passi rimbombano nel vuoto, sulle piastrelle fredde e a volte scheggiate. All'inizio non ci fa caso, ma dopo un po inizia a trovarlo inquietante.
Hei! C'è nessuno?
La voce le esce rotta e si da della sciocca: si sta solo facendo impressionare... perché è abbastanza evidente che in quel palazzo non ci sia nessuno da chissà quanto tempo.. solo che... come ci è arrivata?
La domanda si fa inquietante quanto incalzante e anche se si ripete che son solo vecchi fogli e schegge di vetro non si osa a ripetere il richiamo a voce più alta.
Cercherà le scale e uscirà velocemente da quel postaccio lugubre.

opzione 2
 
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view post Posted on 15/12/2012, 18:45




Bianca aprì gli occhi di colpo. Il bianco prima immutato del suo viso si accese di due specchi color rubino, le iridi dei suoi occhi trapassati. In un istante, la ragazza, senza ancora un pensiero nella mente sgombra, mise a fuoco il soffitto del luogo in cui si trovava.
O meglio, ciò che ne restava.
Tutto era avvolto da una luce fantasmagorica. La poca luce le faceva apparire tutto grigio, ai suoi occhi. La sua particolare vista notturna differiva lievemente da quella di tutti i suoi fratelli: mentre loro tutti, nessuno escluso, vedevano al buio in una scala di grigi, lei vedeva distintamente e con una tonalità più intensa del normale i rossi. Ma lì era tutto girigio.
"Niente sangue" pensò, di riflesso. Poi si rese conto di come e dove era sistemata.
Bianca si trova a terra, schiena a terra, i lunghi capelli candidi disposti quasi ad arte intorno al viso, come una principessa delle favole. Le braccia erano disposte intorno al corpo in una posizione rilassata, come se si fosse addormentata, serena...
Peccato che lei non potesse fisiologicamente dormire.
"No. Qui c'è qualcosa che non va." si tirò su a sedere, osservando l'ambiente circostante. Si trovava in un ufficio semi distrutto. Vi erano cocci di un materiale non meglio definito - forse terracotta? non sapeva dirlo - a terra, e tutto era coperto da uno spesso strato di polvere. Sopra di lei, il muro aveva parecchie crepe, ed in due punti era crollato, mostrando il piano superiore. Non c'erano finestre, ma solo uno scaffale di metallo crollato a terra e quello che rimaneva di una scrivania, schiacciata e crollata sotto il peso dello scaffale.
"Magari c'è un cadavere, lì dentro. Oppure lì sotto. Non mi sorprenderebbe..."
Non c'era traccia di suo fratello. O del suo maestro. Cercò di fare mente locale... Aveva per caso ultimamente fatto arrabbiare qualcuno dei suoi fratelli, magari qualcuno abbastanza potente da creare il suo personale mondo d'ombra della durata di qualche ora? No...? Chiuse gli occhi. Doveva ricordare. Accidenti alla sua mente, e ai suoi vuoti di memoria... No, non si stava nemmeno esercitando con il maestro. E nemmeno era nel mezzo di uno scontro.
"Un agguato? I bastardi di Algebal ci hanno trovato? No, impossibile... Anche se fosse, Kris mi avrebbe già riportata indietro. E se non può? cos'è successo? Perchè non riesco a ricordare?" Si alzò, improvvisamente inquieta e spaventata. Dov'era suo fratello? Dove si trovava?
Una volta in piedi, si tastò le tasche, cercando il cellulare, lo specchio ed il pugnale. Raggelò, non sentendo niente... Non aveva nulla addosso. Il suo unico indumento era una tuta di lattice aderente, che la copriva dalla testa ai piedi, fino alla base del collo, nascondendo ogni sua cicatrice. Come tanto tempo prima...
"Non può essere" pensò, stupidamente. Non aveva neanche più il pugnale di ossidiana. Il suo pugnale... Non se ne separava mai.
Era successo qualcosa. Qualcosa di grave. E l'aveva dimenticato, come spesso accadeva. Non c'era altra spiegazione... Di colpo una gelida calma omicida la avvolse. Doveva capire cosa fosse successo. Primo, doce si trovava? Come ci era arrivata? Particolare inquietante: sotto i suoi passi, la polvere si spostava, lasciando una traccia visibile, ma ce n'era solo una... La sua.
Era stata coinvolta in uno scontro, era morta celebralmente - di nuovo? eh no, eh! - e si era risvegliata solo ora, dopo anni?
"È possibile. Sembra la fine del mondo. Post apocalittico. Merda..."

All'improvviso, in lontananza, sentì una qualche voce. Era lontana e debole, tanto che non ne riconobbe né il genere né tantomeno le parole.
Quindi c'era qualcuno. Tanto meglio.
"Troviamolo." pensò, gelida.
Attena a non far il minimo rumore - non aveva neanche bisogno di respirare - uscì dalla stanza, per setacciare per prima cosa l'edificio e raggranellare qualche informazione.
Opzione 1
 
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-Master-
view post Posted on 18/12/2012, 21:52




Viola:

La porta delle scale è deformata, come se un qualcosa dall'altro lato ci avesse sbattuto contro con molta violenza. Da alcune crepe formatesi per la botta, si può intravedere cosa c'è dietro. La tromba delle scale è buia, ma non così tanto da non vedere. Attaccata al muro si intravede un qualcosa di bianco con sopra delle righe nere, raffiguranti un uomo senza faccia, alto e dalle braccia lunghe, sembra un disegno fatto da una persona con dei seri problemi mentali. La porta comunque sembra disponibile ad aprirsi, con la giusta dose di forza, viste le condizioni.

Bianca:

Gli uffici sembrano chiaramente desiderosi di raccontare la loro storia. Quel luogo, un tempo pieno di vita, di persone, in quelle condizioni sembra quasi triste, oltre che lugubre. Nella ricerca dell'altra persona, lentamente si capisce cos'è successo, o quello che sembra essere successo. Notizie di lievi scosse di terremoto, titoli da fine del mondo, riempiono le pagine dei giornali che sono ancora leggibili. E, tra quelle pagine, ecco un foglio. E' bianco, fin troppo bianco per essere li da tempo assieme agli altri. Sopra di esso delle parole: "Insegue"


Il silenzio attorno a voi è totale, interrotto ogni tanto dal rumore tipico degli edifici in rovina: sassolini che cadono dai muri in cemento e quel passo, quello stranissimo passo in più che sentite quando smettete di camminare. E quei fogli sembrano essere li per essere presi, sono troppo invitanti per essere lasciati li...

Prendere il foglio è un azione obbligatoria, per il resto le opzioni sono 2:
Opzione 1: Continuare con il vostro scopo, ignorando tutto, pensando solo a voi
Opzione 2: Capire chi possa aver lasciato quei fogli li, ed eventualmente, capirne il messaggio


Edited by .:Sion:. - 19/12/2012, 13:11
 
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view post Posted on 19/12/2012, 10:16




Era inutile. Per quanto si sforzasse, il suo corpo - era così brutto dire cadavere, nonostante fosse vero - aveva ancora un considerevole peso e massa fisica. Nonostante i suoi sforzi, non appena appogiava un piede a terra, un quasi impercettibile tonfo si udiva di lì a qualche metro, segnalando i suoi spostamenti. E quel rumore, da lei stessa prodotto, cominciava a renderla sempre più tesa.
Si fermò, inspirando con calma dalla prima volta che aveva aperto gli occhi lì. Calma, resta calma.
Il fatto era che quel silenzio quasi assoluto, interrotto solo dagli scricchiolii lontani tipici di un edificio in rovina, insieme al fatto che fosse tecnicamente completamente disarmata, la facevano sentire nuda ed insicura. Ed insieme a quello, si aggiungeva la paura che la ipotesi precedente sul secondo coma celebrale fosse reale...
"Forse è più che un'ipotesi"
Bianca entrò in un secondo ufficio, scavalcando la porta divelta e caduta in terra. Da ferma non faceva assolutamente nessun rumore, e la cosa la rassicurava, quindi, una volta al centro dell'ufficio, si fermò, osservandolo nel dettaglio senza muoversi ulteriormente. Questo era intatto, almeno per quanto riguardava i muri, poichè sul soffitto c'era un altro squarcio, ed il mobilio, esclusa una scrivania piccola e decadente, era stato fatto a pezzi. Intorno e sopra ad essa, vi era il caos cartaceo più totale. Documenti ingialliti e mangiati dal tempo, giornali secchi e strappati, fogli sparsi in terra... Bianca si chinò sulle ginocchia, abbassandosi in silenzio, per osservare meglio. Vedendo in bianco e nero i titoli dei giornali, inneggianti l'apocalisse, erano crudelmente netti e decisi. Cercò una data con gli occhi: era l'informazione più importante, quella di cui davvero necessitava. Quanto aveva dormito? Ma per quanto i suoi occhi rossi cercassero, non riuscì a trovarla.
Vide invece un'altra cosa, che la indusse a interrompere la sua immobilità: una macchia candida, ed una...
"Argento?"
In cima alla pila di fogli sparsi ed ingialliti c'erano entrambi i colori. Appoggiato quasi con attenzione, tenuto fermo da un tagliacarte in quello che sembrava argento, c'era un foglio bianco da stampante. Davvero troppo nuovo per essere lì da molto. In inchiostro nero, vi era scritta una sola frettolosa parola, in stampatello maiuscolo.
"Insegue"
Mortalmente calma, senza comprendere il messaggio, ma appuntandolo in un angolo della mente, Bianca ruppe la sua immobilità, per fare due passi in avanti e recuperare il foglio.
Uno, due, stop.
Tre.

Bianca raggelò sul posto. Il silenzio era assoluto, e lei aveva contato i propri passi, per fare il minor rumore possibile. Ringraziando per la prima volta di non avere un cuore ancora battente, che per la tensione in quel momento avrebbe battuto a mille, assordandola ed offuscando il suo metodo di giudizio, Bianca rimase immobile come una statua, in completo ed assoluto ascolto.
Più niente.
Ma il terzo passo, non suo, c'era stato.
Piano, molto piano, le sue dita si chiusero sul tagliacarte, lungo una ventina di centimetri e in argendo spesso. Unito alla sua forza sovraumana era un'ottima arma, in grado di penetrare un cranio con meravigliosa facilità, grazie alla sua punta sottile e definita. Tenerlo tra le mani la rassicurò, quindi, con l'altra prese anche il foglio, volendolo rivoltare, per osservarlo meglio e vedere se nascondeva altro, oltre alla scritta incomprensibile. Nel farlo fece un altro minuscolo passo in avanti.
Uno, due, quasi impercettibile.

E questa volta Bianca si voltò di colpo, uno sguardo omicida. Avrebbe ucciso qualsiasi creatura viva le si fosse avvicinata, in quel momento... Con mossa esperta, girò il tagliacarte in una sola mano, ferendosi l'interno del polso, mentre si voltava. L'istante dopo dalla ferita l'oscurità del suo sangue si animava, in filamenti lunghi oltre un metro e mezzo, per il momento, che come serpenti si animarono intorno a lei, pronti a distruggere.
Peccato non ci fosse niente da distruggere. Non c'era nessuno.
Sempre più tesa, con il foglio che non aveva ancora guardato in una mano e il tagliacarte sporco di oscurità - il suo sangue nero - nell'altra, Bianca alzò lo sguardo, ricordando gli insegnamenti di suo fratello. "Guarda sempre in alto. Nessuno guarda mai in alto, sono sempre tutti deliziosamente scoperti, dall'alto. Non fare lo stesso errore." Ma anche lì, non c'era nessuno. Solo il piano di sopra.
Ecco, quella non era una cattiva idea.
Con un singolo movimento fluido, piegandosi sulle ginocchia, Bianca saltò, benedicendo la sua natura di non morta. Senza un anima ad appesantirlo, e potenziato dalla magia osura, il corpo risvegliato dal suo maestro otteneva potenzialità nettamente superiori a quelle che aveva in vita. Forza, velocità ed agilità sovraumana erano solo alcuni dei vantaggi. Erano quelli a renderli dei nemici semi immortali, che non potevano tra l'altro sentire dolore.
Il salto la portò senza fatica ad atterrare con un tonfo, questa volta più sommesso, al piano di sopra. L'ufficio questa volta era più grande, e una parete era crollata, mostrando un terzo ufficio. Questo aveva una finestra, che però mostrava solo un cielo nero e vuoto. Non le serviva a molto.
"Forse dovrei uscire di qui" pensò. Doveva avvicinarsi alla finestra per capire meglio il luogo dove si trovava... Ma prima, armarsi.
Con il tagliacarte, si procurò una ventina di tagli sulle braccia, sulle gambe ed uno sul retro del corpo, tagliando anche la tuta di lattice che la avvolgeva, ma liberò solo tre filamenti di sangue, per difesa. Tuttavia, in quel modo, poteva scatenare l'inferno, a suo piacimento.
Voleva andarsene, ma prima doveva ottenere informazioni. In caso contrario, sarebbe stato certamente un suicidio. Se solo avesse potuto sapere una data, a grandi linee, del periodo in cui si trovava... Doveva capire se c'entrava Algebal o no. Nel primo caso, avrebbe dovuto trovare il suo maestro, per prima cosa. Impensabile che fosse morto, quell'angelo era banalmente immortale. In caso contrario... Be', doveva trovare il maestro lo stesso. Ma se c'entrava Algebal, lei era una preda. Se non c'entrava, lei era una dei tanti. Che quasi quasi era meglio.
Ma quel passo... E il messaggio.
Bianca, ferma e armata, osservò nuovamente il foglio, leggendo l'indizio e girandolo, cercando eventualmente altro. Lì non c'erano cadaveri... Ma sembravano tutti fuggiti da tempo. L'apocalisse. Il messaggio. Il passo.
"Una creatura predatrice? Può essere. Ma allora qui... Bisogna uscire. Qui però non c'è nessuno, nemmeno tracce di sangue. Non è tutto così vecchio da essere scomparso. E se la trappola fosse fuori?"
Troppe domande. Aveva bisogno di informazioni.

scomponimento e componimento atomi tramite il suo sangue: si deve tagliare il corpo, o essere stata ferita. L'oscurità che sostituisce il suo sangue si anima di vita propria, direttamente controllata dalla ragazza, e si protende in filamenti neri fuori dalla ferita della ragazza. Ciò che questa tocca, se lei lo desidera, viene scomposto in atomi dove viene sfiorato dall'oscurità. Il controllo è rapido e preciso, e può essere multiplo, a seconda delle ferite inflittegli. Ha ovviamente una certa portata fisica, dato che se si dissangua non riesce più a muovere il suo cadavere: la sua magia nera di rinascita, come per tutti i suoi fratelli, risiede nel sangue. Al contrario, può anche ricomporre ciò che ha scomposto, per esempio anche una sua ferita. Ne ricostruisce i tessuti, in pochi secondi.


Opzione 2
 
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{Viola}
view post Posted on 19/12/2012, 23:25




Quel posto era messo proprio male! Tutto sembrava sfondato e distrutto in ogni maniera possibile e immaginabile.
Perfino la porta che dava nelle scale doveva aver preso una tal botta da essersi spaccata in più punti. Attraverso le fessure, Viola riusciva a intravedere il pianerottolo buio e i primi scalini… qualcosa di chiaro spiccava sul muro proprio di fronte, ma non stette a farsi tante domande.
Provo la porta e quando questa resistette ci appoggiò contro la spalla, spingendo. Non si muoveva di un centimetro, incastrata e deformata com’era! Subito dopo ci fu uno schianto che mandò a sbattere l’anta contro il muro del pianerottolo.
Non c’era nessuno a testimoniare quanto paresse strano che una ragazzina tanto minuta e dall’aria innocua avesse potuto esprimere una tale forza.
Ma forza fisica o no, restava una ragazzina e il rumore che rimbombava nella tromba delle scale le fece venire la tremarella.
Si affacciò dunque timorosa oltre la porta e di nuovo il bianco del foglio richiamò la sua attenzione. Con passi leggeri (non voluti, ma le sembrava in qualche modo di dover compensare il casino di poco prima) gli si avvicinò, strappandolo dal muro. La puntina che lo aveva tenuto si staccò anch’essa tintinnando lungo le scale mentre rotolava via, perdendosi nella penombra.
Questo posto doveva essere un manicomio
Pensò la ragazza, avviandosi con circospezione verso le scale per scenderle.

Imperterrita, opzione 1
 
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-Master-
view post Posted on 23/12/2012, 17:00




Appena afferrate la pagina, segnata a lato con un "1/8", sentite che l'ambiente attorno a voi inizia a cambiare. L'aria diventa più pesante, le ombre attorno a voi sembrano diverse, quasi leggermente distorte, in un modo ancora non decifrabile. La cosa più strana però è quel leggero rumore, a malapena percettibile, come di un respiro, che sembra seguirvi ovunque andate, assieme a quel passo, che però stavolta, avvertite doppio. Ormai è chiaro: qualcosa, seppur da lontano, vi sta seguendo.


Viola:
Le scale che scendono sono incredibilmente buie, nonostante prima ti sembrassero in penombra, riesci a vedere soltanto i primi nove gradini. Sembrerebbe normale, se non fosse che proprio alle tue spalle c'è un immensa vetrata che illumina di luce lunare il pianerottolo su cui sei adesso. Anche se guardi quelle che vanno verso l'alto, noti la stessa cosa: nove gradini, poi il buio più assoluto. Il pianerottolo sembra l'unico posto sicuro, ma non potrai restare li per sempre se vuoi andartene...

Bianca:

Quella stanza, oltre a non fornire altre informazioni, si sta facendo opprimente. Ti sembra quasi di vedere i muri della stessa diventare fatti di carne, mentre i mobili rimasti sembrano quasi ossa, sistemate in modo macabro per assomigliare ai mobili visti fino a quel momento. Forse è solo la tua immaginazione ma, se quanto successo fino a quel momento non fosse abbastanza chiaro, sicuramente non vorresti restare li ferma a vedere se te lo stai immaginando o se sta succedendo sul serio la trasformazione. Il palazzo è grande, ha ancora molto da dire, e quella è una sola stanza...

Stavolta non ci sono opzioni, la scelta spetta unicamente a voi.
 
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S h a u l » »
view post Posted on 24/12/2012, 21:01




"1/8" a prova di idiota. Bianca osservò il foglio, quasi con dispetto. In realtà, era mortalmente seria. Brancolava nel buio.
"Qualcuno sta giocando. Ci sono altri indizi. Non è una caccia al tesoro, maledizione! Questi dovrebbero essere indizi lasciati da qualcuno in fuga, o un ultimo messaggio... Non un qualcosa di pianificato ed organizzato come questo... Chi si prende la briga, inseguito, di lasciare otto indizi, e per di più di numerarli?"
Evidentemente non erano stati lasciati da qualcuno che andava di fretta. La non morta digrignò i denti, quasi furibonda. Aveva sinceramente voglia di fare a pezzi qualsiasi cosa di vivo ci fosse...
All'improvviso, in lontananza, sentì un forte rumore. Qualcosa era crollato, con violenza. Si appiattì a terra, in ascolto, come un predatore... La voce che aveva sentito all'inizio? C'era qualcun altro di vivo, lì dentro. Qualcuno che forse era il predatore, e che la chiamava con finto allarme verso la sua tana.
"Qui ferma non posso stare. Bisogna trovare questo qualcuno. Se è una trappola tanto meglio, l'opzione massacro è sempre la migliore. Niente può fermare i miei attacchi, dopotutto." sorrise appena, mentre il suo sangue vibrava, dentro alle sue vene. Voleva già distruggere tutto...
Ancora in ascolto, Bianca notò l'oscurità farsi più densa ed intensa. Le ombre più scure... Si irrigidì: il potere del controllo delle ombre era comune, anche Kris lo possedeva, in forma potenziata, come il maestro e il demone di Algebal...
E poi, il rumore.
Lontano, attutito, poteva sembrare quasi un'illusione acustica, dettata dalla tensione. Ma non lo era, ne era certa. Non dopo la teoria della creatura predatrice... Statico, non troppo lontano, un respiro lento.
Bene. Se respirava poteva essere ucciso. Togliete a un uomo i polmoni, apritene la cassa toracica ed osservatela nella nuova e meravigliosamente oggettiva ottica di mera contenitrice di frattaglie e capirete molto della vita. O della morte, in questo caso.
Bianca sorrise, crudele.

Ma non era finita. Tirandosi su, sempre in ascolto e pronta a scattare, come una pantera, al primo accenno di pericolo, le parve che la stanza si deformasse. I muri parvero carne viva, e il mobilio ossa casuali. Bianca, per niente intimorita - la cattedrale del maestro era fatta di cadaveri, ossa e tessuti umani, per diamine! Quella era casa - sorrise, facendo un passo in avanti. Non le sfuggì il passo... Anzi, il doppio passo che la seguì. Volse la testa all'indietro, sorridendo.
Vieni, bambino mormorò appena, con il labiale, in un sussurro impercettibile. Ed improvvisamente fu circondata dal suo sangue, in quindici filamenti lunghi e assassini. La circondarono con quella bellezza che possiedono solo le cose letali, le armi mortali, le catastrofi naturali, la bellezza nel terrore... Scattarono, come fruste, colpendo il mobilio circostante... Con una baraonda atroce - a che pro fare silenzio, ora? - ogni cosa esplose. Ciò che non fu annientato dal contatto diretto, scomponendosi in atomi, collassava su se stesso, crollando. Solo il pavimento fu risparmiato, e tutta quella parte di edificio tremò. Calcinacci caddero dal soffitto e Bianca rise, folle, guardandosi intorno. Se c'era qualcos'altro di interessante nella stanza lo aveva appena fatto a pezzi... Guardò, cercando del rosso. Se la stanza era fatta di carne, allora avrebbe sanguinato... Quell'attacco era incredibilmente sanguinolento, era con quello che aveva massacrato tanto e tanto a lungo, quando era in vita.
E questa volta bianca sorrise, folle. Poi, rapida come il fantasma a cui somigliava si voltò. Dove prima c'era il muro con la finestra, ora c'era uno squarcio nel vuoto nero. Con un solo balzo sovrumano saltò via, cadendo nel vuoto, oltre al muro dove prima c'era la finestra, e che ora dava solo sul nero più assoluto...

Bianca si trovò a precipitare. Nel nero. Affianco a lei, vedeva il grattacielo scorrere rapido, incredibilmente rapido, preannunciando la sua morte per sfracellamento. Peccato che lei fosse già morta una volta, e che quelli NON fossero i suoi programmi. Nuovamente in silenzio, dopo la baraonda procurata, Bianca agì suoi suoi poteri... Atterrando su un muro d'aria, gravità precisamente opposta alla sua. Non accusò il colpo, se non piegando solo le ginocchia per lo scontro improvviso che a chiunque di vivo avrebbe strappato un gemito. Lei, nulla. Il bello di essere morti.
Il blocco gravitazionale era temporaneo, semplice, ma efficace. Bloccare la gravità su una piccola zona, congelarla, e usarla come piattaforma....
Osservò per un secondo l'ambiente circostante. Buio, tanto buio... Con un salto, fu di nuovo addosso al grattacielo. E vi si appiccicò, all'esterno, come un ragno. Bastava cambiare il verso della sua gravità, farla combaciare con quel muro... Che diventava il suo pavimento. Bianca strisciò, candida e con i capelli attaccati al corpo, lungo il grigio grattacielo. Sembrava davvero un mostro, in quel momento. Ciò che era, un bianco cadavere dagli occhi rossi, forte e inumano.
"Vediamo se questa cosa cammina sui muri..." pensò, sorridendo.
Era fuori. Era un bene? Bianca si guardò intorno, adattando la vista al buio. Dove si trovava?

Edited by S h a u l » » - 26/12/2012, 11:01
 
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{Viola}
view post Posted on 30/12/2012, 22:56




Non che che Viola sia così portata per l'osservazione da accorgersi che il foglio è troppo nuovo per risalire all'evacuazione dell'edificio, ne troppo incuriosita dal luogo per domandarsi cosa significhi quel 1/8 sul bordo... è solo un fogliaccio che ha raccolto chissà per che.
Un po inquietante forse, ma semplice spazzatura.
Ma il cambiamento dell'ambiente, anche volendo far finta di niente, non può sfuggirle.
Sente un groppo salirle in gola. Non ha mai avuto tanta paura in vita sua e non si riesce neppure a spiegare perché.
Ok, è notte, ma i suoi cacciano regolarmente di notte e il buio non l'ha mai spaventata. Ok, è in un edificio pericolante, ma il suo corpo come ben sa è abbastanza solido da poterne uscire anche relativamente illeso nei peggiori dei casi. Quindi perché quella sensazione di panico che le toglie il fiato?
Poi lo sente: un respiro che non è il suo. Si guarda intorno nell'ambiente innaturalmente buio e non vede nessuno.
Non ha senso... per sentire respirare una persona devi esserci vicinissimo! E quasi come se quel respiro uscisse dai muri...
Guarda le scale, ma sia verso l'alto che verso il basso non riesce a vedere che pochi gradini. Fa un passo, decisa a scendere e qualcuno la segue.
Di nuovo si ferma, cercando di individuare la provenienza del respiro e di quel passo di troppo... ma non vede davvero ad un palmo dal naso.
Chi c'è?!
Stavolta urla forte, nonostante la voce che le si spezza. Ha già la mano posata sulla ringhiera, ma ancora cerca di individuare la fonte della sue inquietudine.
Ma invece di una voce umana, alla sua domanda risponde il fracasso di una demolizione. Schianti, scoppi... qualcuno sta distruggendo tutto!
Si lascia prendere dal panico e urla, senza accorgersene neppure.
Si lancia giù, nel buio delle scale, scendendo i gradini di corsa e continuando a strillare, pensando che il frastuono che le rimbomba nelle orecchie sia ancora quello che l'ha spaventata.
 
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-Master-
view post Posted on 5/1/2013, 17:11




Viola:

I gradini davanti a te sembrano non finire mai. Continui a vederne nove, mentre quel respiro si affievolisce, sostituito dal pianto di un bambino. A differenza del respiro però, riesci a capire da dove proviene: è verso il basso. Mentre corri all'impazzata giù per la scala, inciampi su qualcosa. E' una cartellina. Sembra molto vecchia, ma è ancora leggibile. Sulla sua copertina, una scritta: SCP - 087. Al suo interno ci sono informazioni relative alle procedure di contenimento, una descrizione di che cosa sia e subito ti rendi conto di una cosa: sta parlando della scala in cui sei ora. E in quel momento avverti chiaramente la presenza di qualcuno che ti osserva.

Bianca:

Guardandoti attorno, noti che sei in città. Ti sembra di riconoscere i palazzi tipici della downtown di Los Angeles. Però ti è subito chiaro che quella città è diversa: i grattacieli sembrano molto di più rispetto a quella odierna. Tutti nelle stesse condizioni di quello in cui ti trovavi ora. Guardando attraverso il vetro sotto ai tuoi piedi, puoi vedere un orologio da muro, uno di quei modelli con il calendario integrato. Sembra funzionare ancora, ma è chiaramente impazzito: le lancette si muovono, continuando a girare in entrambi i sensi, mentre il riquadro con la data gira a una velocità folle, tanto da non distinguere le scritte. Ed è in quel momento che ti rendi conto che, in fondo a una stanza, in lontananza, c'è qualcuno, fermo, che ti osserva.

La cosa che vi osserva non è la stessa. Nonostante questo, entrambe potrebbero dimostrarsi pericolose.

Opzioni per Viola:
1. Continuare imperterrita a scendere, sfidando qualsiasi cosa possa esserci tra te e l'uscita.
2. Calmarsi e tornare indietro, consapevole che quella scala potrebbe essere pericolosa, cercando una via alternativa per uscire.


Opzioni per Bianca:
1. Rientrare nel palazzo, cercando di raggiungere qualsiasi cosa ti stia fissando.
2. Ignorare quella cosa, continuando la tua esplorazione.


Mi scuso il ritardo nel postare. Essendo un periodo di festa, per questa volta ho deciso di lasciar correre ogni ritardo. Da adesso si riparte con la regolarità però. Buon Game!!
 
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S h a u l » »
view post Posted on 5/1/2013, 20:37




Bianca si fermò, quando giunse all'ennesimo piano. Questa volta la vetrata dell'edificio era incredibilmente intatta, ma Bianca non vi badò. Osservò, più interessata, la città. Ora che la vista si era adattata al buio vedeva distintamente i profili di centinaia di edifici... Altri grattacieli. Ricordava Los Angeles, incredibilmente, ma la visita era sbagliata, troppo affollata... Si rabbuiò. Cosa diavolo era successo? Perché non ricordava nulla? Maledizione... Si morse un labbro, improvvisamente sconfortata. Perché si era fatta sconfiggere? Quella sembrava davvero un'illusione coi fiocchi!
"Smettila. Non ti serve. Hai bisogno di informazioni, e poi devi trovare il maestro. Solo questo conta, adesso. Resta calma."
Calma... Già, facile."Calma" quando non capisci niente ma sai abbastanza su qualcosa che potrebbe succedere e riesci dunque ad immaginare senza sforzo i peggiori scenari possibili? Sì, proprio. Abbassò lo sguardo... E lo vide.
Attraverso il vetro, sul muro opposto a dove si trovava lei e quindi, dal suo punto di vista, su una specie di pavimento inferiore, c'era un orologio. Con un calendario.
Perfetto!
L'istante dopo, con più precisione, un filamento del suo sangue disperse in atomi una zona circolare precisa del vetro, aprendo senza alcun rumore un varco. Vi si infilò, come un serpente, senza modificare la gravità. Atterrò quindi sul muro suo nuovo pavimento, dove era appeso il calendario... La gioia la invase.
Il calendario e l'orologio erano in folle. Lo prese in mano, non percependo alcuna elettricità al suo interno... Quella non era opera mortale. Poteva essere un effetto collaterale e latente di un qualche incanto, ma nulla poteva davvero durare tanto tempo, considerando quanto era vecchio tutto quello che la circondava. A meno che ciò che lo generasse non fosse ancora presente nelle vicinanze... Oppure tutto era illusione.
"O, ancora meglio, questo potrebbe essere un mondo d'ombra." si guardò intorno. Un mondo secondario, creato a tavolino da creature davvero potenti, che permettevano l'accesso solo a chi desideravano... Come la fortezza del maestro.
Questo, aveva senso!
Sorridendo ancora, Bianca rimise l'orologio al suo posto. Non aveva più fatto caso se i passi la stessero seguendo ancora o meno... Ma alzò lo sguardo, e si bloccò.
A gravità normale, una figura, in lontananza - la vedeva trasversalmente, attraverso diverse stanze dalle aperture a grandi linee allineate, che permettevano una linea di sguardo diretto - la stava osservando.
Con un salto attuttito, Bianca tornò alla gravità normale. Si rialzò, osservandolo senza avvicinarsi. Quello non sembrava muoversi.
Be', voleva informazioni, no?
Cautamente, circondata dal suo sangue - niente poteva toccarla senza venire scomposto in atomi - fece un passo in avanti. Non sapeva nulla della creatura, che era troppo lontana per essere davvero ben definita e che le appariva solo che scura, nella visione in bianco e nero, e che poteva tranquillamente essere ostile e predatrice. Fece scrocchiare le ossa del collo. Poi portò una mano in avanti e tre filamenti sattarono, minacciosi, come fruste.
Chi sei? chiese, gelida e controllata, per una volta.

Opzione 1
(dio mio chi me l'ha fatto fare, ma è l'indole del pg D:)
 
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{Viola}
view post Posted on 9/1/2013, 09:22




Alla fine deve aver smesso di urlare, ma nelle orecchie continuano a rimbombarle i propri passi affrettati sugli scalini. Se fosse completamente umana, probabilmente, le sarebbe già venuto un infarto o la sua corsa scapicollata sarebbe stata rallentata dalla mancanza di fiato.
Invece, poiché una semplice corsa non può toglierle il fiato e il suo cuore resisterebbe a traumi ben peggiori, finisce con il calmarsi.
Rallenta, tornando a tendendere le orecchie e con un sospiro di sollievo si accorge che non ci sono più respiri strani. Si sente decisamente stupida per quell'attacco di panico... ha fatto tanto casino che, se qualcuno le avesse voluto male, l'avrebbe già trovata da un pezzo!
Quindi probabilmente si è solo lasciata suggestionare.
"C'è un bimbo che piange!"
Pensa con sorpresa. Se c'è un bambino ci deve essere anche qualcuno che si occupa di lui... Il suono proviene dal basso quindi riprende a scendere, con più calma.
Ma perchè vede sempre precisamente solo nove scalini? Non ha molto senso: non si porta dietro nessuna luce quindi una volta scesa nel buio dovrebbe semplicemente rimanere al buio e andare tentoni fino alla prossima luce... non ha molto senso, ma non è neanche la cosa più insensata che la circonda!
Proprio mentre stava chiedendosi come fosse possibile e quanto cavolo erano alti quei piani, che non ha ancora incontrato nessun pianerottolo o nuovo ingresso, perde l'equilibrio e se non fosse stato per il corrimano a cui si aggrappa forte, avrebbe scoperto allo svelta quanto male fa cadere dalle scale, anche se magari solo all'orgoglio.
E' una cartellina e solo nell'assurdità di quell'inesistente luce portatile riesce a leggerne perfettamente la copertina. Parla della scala dove al momento si trova e, a proposito di questo, dove cavolo si troverebbe appunto??
Basta. Le sembra che di questo passo non ne caverà niente!
Con un guizzo di testardaggine si siede su uno degli scalini visibili e inizia a svogliare la cartella. Cosa significa contenimento e in cosa consiste?
Intanto il bimbo continua a piangere e qualcuno la osserva... ma che guardi pure! anzi, se vuole che si faccia avanti e si guarderanno in due!
Non si muoverà di lì finchè non avrà capito qualcosa di più!

Vorrei qualche delucidazione in più sul contenuto della cartella prima di scegliere l'opzione, ma se non fosse possibile o non ce ne fossero continuerà verso il basso
 
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-Master-
view post Posted on 9/1/2013, 20:48




Documento su SCP - 087:

Elemento #: SCP-087
Classe dell'oggetto: Euclide


Procedure Speciali di Contenimento: SCP-087 (al momento della scrittura) si trova nel campus di [REDATTO] (recentemente spostatosi presso [REDATTO]). La porta conducente alla SCP-087 è costruita in acciaio rinforzato con un meccanismo di chiusura a rilascio elettrico. È stato mascherato per sembrare un armadio di servizio conforme al disegno della costruzione. Il meccanismo di blocco sulla maniglia della porta non sarà rilasciato ad un'applicazione inferiore a ¦¦ volt ed una rotazione insenso antiorario della chiave. L'interno della porta è rivestito con sei centimetri di imbottitura industriale.

A causa dei risultati dell'ultima esplorazione (vedi documento ██████), non è consentito l'accesso al SCP-087 al personale.

Descrizione: SCP-087 è una scalinata non illuminata. Le scale scendono con un angolo di 38 gradi per 9 gradini prima di raggiungere una piattaforma semicircolare di circa 3 metri di diametro. La direzione della piattaforma ruota di 180 gradi ogni volta. La progettazione di SCP-087 limita il campo visivo del soggetto a circa una rampa (i 9 gradini sopra citati). È richiesta una sorgente di luce a tutti i soggetti che esplorano SCP-087, in quanto non sono presenti apparecchi di illuminazione o finestre. Sorgenti di luce più luminose di 75 watt hanno dimostrato di essere inefficaci, come se SCP-807 assorbisse la luce in eccesso.


Il rapporto dei soggetti e le registrazioni audio confermano il suono di un pianto, un bambino supplicante locato circa a 200 metri sotto la piattaforma iniziale. Tuttavia, ogni tentativo di scendere le scale ha fallito a portare il soggetto più vicino alla fonte. La profondità di discesa calcolata nell'esplorazione IV, l'esplorazione più lunga, ha dimostrato di essere sia oltre la possibile struttura, sia oltre l'edificio e dintorni geologici. In questo momento, non si sa se SCP-087 possiede un punto di fine.
SCP-087 è stato sottoposto a quattro esplorazioni registrate dal personale Class-D.

Ogni soggetto conducendo l'esplorazione ha incontrato SCP-807-1, che appare come un viso, senza pupille visibili, narici, o bocca. Non è chiara la natura del SCP-087-1, ma si è determinato che non è la fonte del lamento. I soggetti manifestano intensa paranoia e paura di fronte a SCP-087-1, ma non è determinato se questi sentimenti siano reazioni anomale o reazioni normali.

Addendum:

In un periodo di due settimante seguente all'Esplorazione IV, alcuni membri del personale e del campus [REDATTO] hanno riportato un battito variabile di 1-2 secondi per colpo proveniente dall'interno della SCP-087. La porta che conduce al SCP-087 è stata dotata di 6 centimetri di imbottitura industriale.Tutti i battiti sono cessati. Il personale autorizzato può fare riferimento ai documenti da 087-I a 087-IV per le trascrizioni delle Esplorazioni I - IV.


Addendum 2:

E' stato riscontrato che SCP-087 sia in grado di cambiare la propria posizione e che ora sia presso [REDATTO]. Restano invariate le misure di contenimento precedentemente approvate. Si richiede tuttavia una sorveglianza continua da parte di due (2) addetti al personale di livello 2 e di uno (1) di livello 4, ai fini di monitorare eventuali cambiamenti e/o anomalie nel soggetto.


Questo è per rendere meglio chiara la situazione a Viola, la storia andrà avanti tra domani e dopo, tempo di sistemare alcuni dettagli!!


Edited by -Master- - 9/1/2013, 21:05
 
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{Viola}
view post Posted on 12/1/2013, 15:42




Perchè tutte le volte che mette su un po di coraggio è destinata ad essere così abbattuta? Quello non è un rapporto, ma un racconto dell'orrore!
Un posto che si sposta da solo, una scala che porta da nessuna parte, un bimbo che piange da chissà quanti anni...
Cavolo... lei si trova dentro questa cosa folle!
Dentro!
E' talmente gelata da questa consapevolezza improvvisa che non si muove neanche di scatto. Il suo corpo non può teoricamente sentire tanto freddo, ma invece Viola si sente talmente ghiacciata da temere che se si muovesse troppo in fretta si romperebe lì.
Non sa neanche se dovrebbe avere più paura di quella voce che continua a sentire (e che se il cielo vuole non arrivarà mai a vedere cosa è realmente, visto che la scala non scende affatto) o di tornare su (se riuscirà) e scoprire di essere chiusa dentro/circondata/assalita/ecc.
Si alza piano piano dallo scalino, con la cartellina che le trema impercettibilmente nella mano e ricomincia a salire, rasente al muro guardando avanti e dietro continuamente.
Indietro tutta! :tv:
2. Calmarsi e tornare indietro, consapevole che quella scala potrebbe essere pericolosa, cercando una via alternativa per uscire.

Finalmente molto consapevole ha da calmarsi molto
 
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-Master-
view post Posted on 15/1/2013, 17:46




Viola:

La scala sembra non finire mai. Nel panico non sai quanto effettivamente sei scesa. Ogni volta che guardi verso l'alto vedi quel viso descritto nel fascicolo, ma più sali, più quello si allontana, segno che stai facendo la cosa giusta. Dopo un eternità, finalmente riesci a vedere il pianerottolo da cui sei partita, con la luna a illuminarlo da quella grande finestra. Una volta sul pianerottolo, che in quel momento ti sembra più sicuro che mai, noti che la porta da cui sei entrata è scomparsa, lasciando ben visibile il corridoio in cui ti sei risvegliata. Ed è li che noti una persona, in fondo allo stesso, che sta fissando qualcosa in una stanza...

Bianca:

Appena ti avvicini abbastanza, quella cosa che ti osserva sembra dissolversi nell'aria, non appena un raggio di luce che le passa sopra. Forse era solo un ombra, o forse era veramente qualcosa, sta di fatto che ormai è sparita, con il rischio che possa tornare. Vicino a te però noti un qualcosa. E' un fascicolo, vuoto, con sopra un nome: "Fondazione SCP" La storia di quel posto sta lentamente prendendo forma davanti a te, però sei ancora lontana dal capire tutto. Alla tua destra però, noti un movimento. C'è una persona che ti ha visto..

Ora vi siete incontrate. Tra di voi le finestre ancora intatte sono poche. Le altre lasciano entrare un venticello leggero, gelido come la morte. E' proprio questo vento leggero che, da un buco sopra di voi, fa cadere un altra pagina, come quelle che avete preso voi. Raffigura lo stesso uomo alto, circondato da molti "NO" scritti in stampatello. 3/8

Nessuna opzione! Da adesso, tutto verrà deciso dalle vostre azioni!
 
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28 replies since 14/12/2012, 20:44   791 views
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