GDR Stay Alive

Il rintocco della mezzanotte

« Older   Newer »
  Share  
Lord Darker
view post Posted on 18/2/2013, 19:46




Narrato
Parlato (6)
Parlato (9)
"Pensato (6)"
"Pensato (9)"
"Voci nella mente di Entity69 (allucinazioni)"
Scheda Entity69


La mezzanotte scoccò, e il rimbombo delle campane del Big Ben si diffuse nella fredda aria notturna. Improvvisamente, sotto il porticato più alto della torre, comparve un monaco grigio, seduto in terra a gambe incrociate, le spalle appoggiate ad una colonna, il volto, nascosto dal cappuccio, rivolto verso le stelle. Sgranò gli occhi, puntandoli sul cielo parzialmente rannuvolato, quindi iniziò a mormorare tra sé.
L'ora è giunta. È tempo di andare.
Ho sonno, accidenti! Non potevamo aspettare un'ora migliore?
La mezzanotte è la fine e l'inizio. In questo istante non è né oggi, né ieri, né domani, non siamo in nessun giorno, ovvero mai.
E mai è il miglior momento perché l'impossibile accada. Bene, allora, sbrighiamoci.
Il monaco si alzò in piedi, fece per avvicinarsi al parapetto, poi si bloccò di colpo e restò in attesa, lo sguardo perso nel vuoto davanti a sé. Dopo qualche istante volse di nuovo lo sguardo verso il cielo.
Aspetta. La luna non è ancora gialla a sufficienza. L'universo pretende più tempo.
Il tempo non esiste se adesso è mai. Siamo già fuori dal tempo.
Appunto. L'universo non ha tempo, dunque gliene occorre di più.
Trasalì improvvisamente e si voltò di scatto verso il parapetto.
"La città è viva! La luce l'avvolge! Osservate!"
Si affacciò di sotto, osservando lungamente quella miriade di lucine gialle, rosse, verdi, blu che si accendevano, si spegnevano, correvano sfrecciando di qua e di là. Si infuriò, il volto prima pacato ed inespressivo mostrava ora una collera di cui mai lo si sarebbe ritenuto capace a prima vista, la sua mano destra strinse con forza il parapetto, tanto che le nocche sbiancarono.
Hai ragione, maledizione! La città è completamente avvolta dalla luce! Spegniamola! SPEGNIAMOLA!
Senza preavviso, eruppe in una risata divertita. Il suo viso era nuovamente sereno, gli occhi fissavano un'altra volta il cielo.
Calmati, 9, anche questo fa parte dell'universo. Comunque, avrai a breve l'occasione di spegnere quella luce, l'universo ormai ha stabilito la sorte. È tempo di andare, la luna è gialla al punto giusto.
Il monaco rivolse un nuovo sguardo carico d'odio e di disprezzo alla città illuminata a giorno dalle luci artificiali, quindi con un rapido movimento fluido alzò il braccio sinistro in orizzontale di fianco a sé, e contemporaneamente la sua tunica grigia gli si srotolò di dosso, rivelandosi per quello che veramente era: un'ampia ala grigia, parzialmente piumata, lunga più di tre metri. I suoi due occhi, uno dorato, l'altro viola, scrutavano il mondo con uno sguardo deciso e penetrante. Era vestito con una maglietta rossa a maniche corte e pantaloni e scarpe da ginnastica di colore nero. Salì in piedi sul parapetto, rimanendo così in bilico per un po', guardando alla propria destra, come fosse in attesa di qualcosa.
"Asdro ti consiglia di andare. Ti puoi fidare di Asdro. Asdro ti dice quello di cui hai bisogno."
Sorrise, riportò lo sguardo davanti a sé e saltò in avanti. Spiegò al massimo l'ala, l'occhio dorato iniziò a brillare: Entity69 aveva spiccato il volo. Eseguì un primo giro intorno alla torre, quindi anche il suo occhio destro iniziò a brillare, e nello stesso momento l'energia oscura lo avvolse interamente, rendendolo invisibile all'occhio umano. Infine si diresse rapido, in picchiata, verso il London Bridge. Giunto in prossimità della sua estremità più vicina, atterrò ed iniziò a percorrerlo, divenendo nuovamente visibile. Un ghigno feroce dipingeva la sua faccia mentre camminava celere di fianco alle automobili strombazzanti.
"Finalmente, si inizia!" pensò 9.
"La missione prima di tutto" lo ammonì 6.
Tranquillo...e chi se la dimentica!
Aumentò il passo e si avviò, quasi correndo, verso il centro del ponte.
 
Top
+Cassandra+
view post Posted on 13/3/2013, 11:29




Londra è una bella città, non c’è che dire.
Non la sua preferita, il primato spettava di diritto a New York, ma non era male.
Una bella città, piena di persone. Gente. Umani che per il solo fatto di vivere in una metropoli credono d’essere meglio degli altri, anzi, riescono a passarsi a fianco e schifarsi con una dedizione tutta umana che a Cassandra divertiva come un sonaglino per un bebè.
Non indispensabile, non necessario, ma rilassante. Carino.
Appollaiata come un gargoyle nella parte più alta dell’edificio, scrutava le luci. Dalle strade le arrivava il puzzo di fritto che sembrava regnare ovunque e quello dello scarico delle auto. L’angelo respirò a pieni polmoni quella fragranza asfissiante in cui i suoi istinti riuscivano a distinguere qualcosa di più: l’arrivismo dei pescecani, il menefreghismo di chi passava accanto a suoi simili in evidente bisogno senza vederli, ignorandoli senza neppure la necessità di voltarsi altrove.
Forse solo per la concentrazione di anime che si contendevano lo spazio, in una città è inevitabile che l’aria sia pregna di desideri repressi e sentimenti meschini. Un bel giochino con tanti sonagli colorati per il giovane angelo della morte.
Dalla sua postazione poteva godere di uno dei panorami più belli della città, ma anche il più invaso dai turisti, perfino a quell’ora. Pensò di spostarsi: le persone in vacanza non sono particolarmente disperate o depresse, generalmente, al massimo un po’ scocciate per la pioggia.
Allargò le ali, nere come la pece contro il nero del cielo, ma i suoi sensi prima e i suoi occhi poi vennero attratti da qualcosa di diverso dal solito.
Una figura, una sola, che correva verso il centro del ponte. Ma al posto di quell’unico corpo Cassandra intuiva più anime… e un pensiero: “la missione prima di tutto”.
Uhh! Attentato!
Sorrise l’angelo, tornando ad appollaiarsi sul suo trespolo. Un corpo con tre anime (almeno) e un pensiero simile... prometteva bene! Dopotutto non aveva fretta: sarebbe rimasta ad osservare.
La sua aura maligna forse rischiava di tradirne la presenza, se quell’uomo aveva un minimo di dote, ma a Cassandra non importava perché non aveva intenzione di interferire con la sua “missione”, a meno che questa non risultasse estremamente noiosa per lei… in quel caso, forse, ci avrebbe messo lo zampino, tanto per animare la serata.
Già pregustando il diversivo, continuò a seguire il misterioso figuro con occhi brillanti di aspettativa.
 
Top
Lord Darker
view post Posted on 18/3/2013, 22:38




Narrato
Parlato (6)
Parlato (9)
"Pensato (6)"
"Pensato (9)"
"Voci nella mente di Entity69 (allucinazioni)"
Scheda Entity69


Giunto infine al centro del ponte, Entity69 si fermò di colpo e, per l'ennesima volta, rivolse il proprio sguardo alle stelle.
Odo ancora i rintocchi della mezzanotte. È ancora l'ora. Non siamo in ritardo.
Non possiamo essere in ritardo, il tempo non esiste, mai.
Vero. Tuttavia...FERMO! Vedo qualcosa!
Di scatto si voltò all'indietro, puntò gli occhi verso la punta del Big Ben, da cui era partito, e il suo sguardo si perse nel vuoto.
Ci stanno dunque seguendo? Sono i seguaci del Sole Assoluto!
Sì, e come al solito sono in molti. Ma ormai è tardi per tutti, non ci possono fermare. Non si può impedire ciò che accade mai, perché mai non accade.
Certo destava meraviglia, un uomo in tunica grigia che nel mezzo del London Bridge discuteva animatamente con sé stesso, utilizzando addirittura due voci diverse per distinguere i personaggi. Chi gli passeggiava intorno lo credeva un artista, molti più lo consideravano ubriaco, alcuni pazzo; uno, avvicinandosi, gli chiese se si sentisse bene, ma lui non se ne accorse: era concentrato sulle parole di Asdro nella sua mente.
"Ascolta Asdro. Asdro ti può aiutare, Asdro ha tutte le risposte. Asdro sa che sono in sette, e sempre sette sono stati. Asdro prevede che li incontrerai, cercheranno di ostacolare la missione. Asdro ti dice invero che la missione avrà successo, perché così vuole la sorte."
"9! Distruggi! ORA!"
L'ultima voce colse sia 6 che 9 alla sprovvista, ed entrambi sobbalzarono, suscitando un coro di risa nel capannello di persone che gli si era formato intorno.
"Lui in persona! Esegui, presto!"
Obbedisco, mio signore.
Protese la mano destra in avanti, noncurante della folla che gli si accalcava intorno divertita, oppure curandosene, ma nel suo personalissimo modo.
"Ridete, mortali! La vostra fine è giunta! Ridete, ridete pure, la morte imporrà il vostro ghigno sui vostri cadaveri!"
In realtà era lui a ghignare, mentre pensava queste parole. Il suo occhio violaceo brillò, una caligine oscura profuse dalla sua mano, provocando un'esclamazione di sorpresa a tutti i poveri curiosi; pochi istanti dopo, tutti i pilastri che sostenevano il ponte esplosero, facendolo crollare.
Ci furono grida ed urla, le automobili sbandavano mentre precipitavano nel Tamigi, i turisti cercavano invano una via di fuga tra le macerie dei tratti non ancora crollati. Un bambino, figlio di una giovane coppia che si era fermata ad osservare Entity69, fu l'unico a vedere sparire il loro carnefice.
"Ho fatto il mio dovere...ora devo recuperare le forze...lascio a te il resto, 6."
"Ottimo lavoro, 9. La prima parte della missione è compiuta. Ora penso io al resto. Riposa."
Ora si va a Buckingham Palace. La sorte si compirà!
Entity69 svenne, sfinito, e in quello stesso istante smise di esistere. Sparì il suo corpo, sparirono i suoi pensieri, sparì la sua anima; svanì completamente, e di lui non rimase che l'orrendo ricordo. Ma la notte era ben lungi dal terminare.
 
Top
2 replies since 18/2/2013, 19:46   89 views
  Share