GDR Stay Alive

Incontri Demoniaci, Nathaniel

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view post Posted on 9/3/2013, 15:27
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Pazzoidi

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Parlato
Pensato
Parlato altrui

La demonessa apparve dal nulla, in un incrocio nel bel mezzo di Manhattan, tra una grande strada e un vicolo ben meno frequentato, ringraziando mentalmente la presenza di così tante persone che andavano troppo di fretta per badare a lei.
Chi è l'idiota che mi ha invocato nel bel mezzo di una città?
Nessuno di molto furbo sicuramente perchè gli abitanti, indaffarati o meno, non avrebbero potuto non notare una ragazzina con un'appariscente vestito blu a pois neri, soprattutto se fino ad un istante prima non c'era; per fortuna, la strada secondaria aveva in parte coperto la sua apparizione.

Ruotò il busto di cento-ottanta gradi, verso il lato opposto della stradina, puntando il suo sguardo su un uomo di mezza età che la fissava sbalordito. Le bastò un'occhiata per capire con chi aveva a che fare: un imprenditore.
Sei tu che mi hai chiamato vero? domandò, avanzando verso di lui, accompagnata da un rumoroso ticchettio, dovuto ai tacchi delle scarpe. L'altro annuì in risposta, ma si vedeva chiaramente che era sorpreso: forse non si aspettava di veder comparire una ragazzina.
Fammi indovinare: ti servono soldi.
L'altro annuì ancora.
Rischio di perdere tutto...
Aletto annuì nuovamente, con aria comprensiva: classica richiesta da uomo da affari.

Bhe, è presto fatto: soldi su soldi, in quantità vertiginose, ogni mese per dieci anni; stringi la mano e hai firmato il contratto. spiegò velocemente, allungando la mano destra verso di lui: non aveva voglia di perdere tempo per un banale caso di routine. Poi, tra 10 anni, mi paghi: il prezzo, ovviamente, è la tua anima. concluse, con un sorriso tutt'altro che rassicurante stampato sul viso: un sorriso sadico, in netto contrasto col viso angelico sul quale compariva. L'altro, parve esitare; poi, infine, si decise a stringere la mano, risparmiandole la fatica di dover perdere tempo a cercare di convincerlo. Aletto chiuse gli occhi e, una volta riaperti, questi si mostrarono alla vista completamente neri: l'altro sobbalzò, e cercò di ritrarre la mano, ma ormai era tardi.
E' stato un piacere fare affari con te concluse, lasciando finalmente la presa sulla mano; l'altro, si allontanò di corsa.

La demonessa si concesse un sorriso soddisfatto, mentre lo osservava andare via; poi, richiuse gli occhi e quando li riaprì erano tornati normali. Tutto era andato come previsto: aveva stipulato il patto e nessuno sembrava essersi accorto di niente: poteva benissimo andarsene da lì. Si chinò appena, per disotterrare la scatoletta usata dall'uomo per l'invocazione, dalla quale estrasse la fotografia da lui utilizzata: le collezionava da sempre, non per reale necessità ma per un personalissimo Hobby senza senso: le piaceva ricordare i volti di tutte le persone che aveva mandato all'inferno.
Raccolta la fotografia, si lisciò appena il vestito, per darsi un'aria un pò più presentabile, poi si preparò a lasciare la strada secondaria per immettersi in quella principale, in mezzo alla gente: forse, prima d tornare indietro, poteva dare un'occhiata in giro.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 9/3/2013, 17:06




Quell'uomo, tuttavia, non riuscì mai a lasciare il vicolo secondario nel quale si era avventurato...Nathaniel gli si parò di fronte, in apparenza un ragazzo come tanti che gli intralciava il cammino

Togliti di mezzo!

sbraitò quello, ancora agitato per l'incontro appena avuto...il Demone si limitò a sorridergli, senza farsi da parte

Che c'è, sei sordo?!

insistette l'imprenditore, sollevando un pugno nella sua direzione, forse per colpirlo, o solo scansarlo. In entrambi i casi, non aveva importanza, perchè solo un attimo dopo, quel braccio si abbattè contro il muro, con estrema violenza. Un urlo di dolore sfuggì dalle labbra dell'uomo, mentre con occhi terrorizzati si fissava su di lui, che stava ancora ridendo, divertito...mosse la bocca, come per balbettare qualcosa, ma improvvisamente la sua testa compì uno scatto, subito seguita dall'intero copo...contro la sua volontà, l'imprenditore prese una piccola rincorsa, andando a picchiare con la fronte sulla superficie dura, e gemendo di nuovo, straziato.
Nathaniel continuava a guardarlo, gli occhi ridotti ora a due piccole fessure...stava controllando la sua mente, manipolando i suoi pensieri e i comandi che dava al cervello; quando avesse finito, a quell'uomo non sarebbe rimasto molto da vivere. Il sorriso era scomparso dal suo volto, rimpiazzato da un ghigno sadico...andò avanti con quel giochetto fin quando la sua vittima non ebbe l'intero cranio spaccato...potevano vedersi le ossa dall'interno. Si leccò le labbra, avido di farlo spirare...così, dal nulla, apparve un corvo. Il richiamo del Demone era arrivato fino a quel volatile, che sbattendo agilmente le lunghe ali si fiondò sull'uomo, ormai inerme e sanguinante...le piume nere come la pece, e splendenti, si tinsero vermiglie...e solo quando finì di spolpare le carni del malcapitato, col becco intriso di sangue, la famelica creatura venne liberata dal contatto mentale. Libero, tornò a volare in cielo, sparendo rapido alla vista.
Oltrepassando il cadavere malconcio dell'uomo, Nathaniel s'incamminò lentamente verso la figura di Aletto...le suole delle sue scarpe s'imbrattarono del sangue di quello sconosciuto, il cui odore penetrava in modo irresistibile le sue narici. Era un Demone anche lei...l'aveva vista sottrarre l'anima all'imprenditore; un'anima che non le apparteneva più, perchè lui se l'era appena presa...prematuramente.
Quale effetto poteva comportare questo? Era certo che l'avrebbe fatta molto infuriare.
 
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view post Posted on 9/3/2013, 18:24
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Pazzoidi

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Sentì distintamente lo schianto dell'uomo contro la parete, e si girò appena in tempo per vedere il cranio dell'uomo venir fatto letteralmente a pezzi. Indifferente al massacro, lanciò un'occhiata alla strada principale: nessuno sembrava essersi accorto di nulla. Così, si appoggiò con le spalle alla parete, nello stesso punto in cui, fino ad un istante prima, era rimasto appoggiato l'imprenditore,a godersi lo spettacolo senza commentare. Solo quando Nathaniel si mosse, scavalcando il corpo, si decise finalmente a parlare.
Già finito? domandò ironica, staccandosi dalla parete, tenendo ancora le braccia incrociate al petto Quelli come te, generalmente, giocano molto più a lungo con la feccia, prima di eliminarla...

Se l'obbiettivo del Demone era quello di farla infuriare, aveva fatto male i conti: non era così facile fregare un Demone degli Incroci, ed ancora più difficile era far infuriare lei. Oltrepassò Nathaniel per avvicinarsi al cadavere e inginocchiarsi accanto ad esso, solo per il gusto di osservarlo da vicino. Erano almeno ottant'anni che uno di voi altri non veniva a rompermi le scatole mentre lavoro disse, girando il capo verso di lui; gli occhi, nuovamente neri. E probabilmente siete così stupidi che non avete ancora capito come funzionano i nostri contratti. Aggiunse, per poi scoppiare a ridere; una risata cristallina ma nel contempo tutt'altro che umana. Si rialzò in piedi, noncurante dell'abito sporco. Mosse la mano destra, lentamente, con aria annoiata, sopra il cadavere, ricamando parte delle ombre gettate nel vicolo dagli alti edifici. La mosse con calma, facendole inglobare il cadavere dell'uomo, per poi lasciar ritirare nuovamente le ombre, e il cadavere con esse; un istante dopo era sparito, e si era lasciato alle spalle solo una pozza di sangue.

Dimmi, esattamente cosa speravi di ottenere?
Arrabbiata no, indispettita si, almeno in parte: lei non rischiava niente nonostante la morte dell'uomo, ma era curiosa di saperne di più: non aveva mai visto di buon occhio gli altri Demoni ma forse era arrivato il momento di avere un minimo confronto.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 9/3/2013, 20:54




Nathaniel non perse la sua espressione beffarda Oh, andiamo. Siamo pur sempre in mezzo ad una strada replicò, benchè non sembrasse realmente preoccupato; ad ogni modo, non voleva essere più incauto del dovuto...un uomo col cranio spaccato e la pelle mangiucchiata da chissà che bestia, avrebbe destato già di per sè qualche dubbio...ma era ancora giustificabile, in qualche maniera. Se si fosse messo a giocare con i suoi poteri a 360°...sarebbe stato semplicemente folle! Contro le sue aspettative, comunque, la Demone non si era mostrata in alcun modo contrariata, anzi...quando si staccò dalla parete, andando verso il cadavere, gli diede l'impressione di non considerare un problema quanto accaduto. La vide inginocchiarsi, non si meravigliò del fatto che quell'osceno spettacolo la lasciasse indifferente...così come il sangue, che si spandeva a macchia d'olio sulla sua pomposa gonna, mentre i lembi sfioravano terra, inzuppandosi.
Sei più vecchia di quanto dai a vedere, dunque osservò, senza una particolare espressività nel tono di voce, poi aggiunse Non siamo rimasti in molti, dopo lo sterminio del nostro popolo anche su queste parole, la sua inflessione non cambiò di una virgola...i loro occhi s'incontrarono per brevi secondi...era strano guardare in quegli abissi scuri, identici ai suoi. Anche se, al momento, Nate non aveva subito alcuna mutazione nell'aspetto...e il colore dei suoi occhi restava invariato, forse appena più chiaro, facendo rassomigliare le iridi a due pezzi di ghiaccio. Non si lasciò scomporre più di tanto dalla provocazione della ragazzina...era vero, dopotutto, non conosceva quella razza di Demoni...nè cosa facessero di preciso, a parte rubare anime già perdute, ovvio. Probabilmente, senza esserne consapevoli, non facevano che salvarle, liberandole di una vita terrena di perdizione...ma che poteva saperne lui? Sguazzava nella perdizione. E nel male assoluto.
D'un tratto, le ombre intorno a loro iniziarono a muoversi, staccandosi dal muro e dalla strada, avvolgendo il corpo senza vita dell'imprenditore ai suoi piedi...non senza curiosità, Nathaniel seguì i gesti precisi con cui la Demone le controllava...infine, il cadavere era scomparso...il solo segno riconoscibile di quanto accaduto era quella chiazza scura dai contorni frastagliati.
Alla sua domanda, Nate riportò lo sguardo su Aletto. Le sue labbra si arricciarono in un sorriso malevolo Nulla di più o di meno di quello che, effettivamente, ho ottenuto rispose La sua vita. Il suo sangue. Il suo...dolore provò particolare piacere nel pronunciare quell'ultima parola, tanto che un brivido attraversò la sua schiena.
E tu? Cosa te ne fai di anime completamente, e totalmente inutili? domandò a sua volta Come può un Demone...accontentarsi di rispettare un patto, piuttosto che venir meno ad esso? ecco: quella era una cosa che proprio non riusciva a capire! Non è forse più allettante causare sofferenza e mali atroci? Che senso aveva, si disse, dimostrarsi tanto indulgenti e...generosi, senza motivo?
Avrebbero potuto prendere le anime di chiunque...con o senza il loro benestare. Con o senza scambio di favori...allora, perchè si comportavano in quel modo?
 
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view post Posted on 10/3/2013, 12:11
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Pazzoidi

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Ascoltò Nathaniel senza parlare, limitandosi a risistemare le ultime ombre fuori posto nelle loro postazioni originarie, per poi incrociare nuovamente le braccia al petto. Le bastò sbattere le palpebre una volta, per far tornare gli occhi alla loro normale colorazione umana, un anonimo castano chiaro. Lo fece più per abitudine, che per salvare le apparenze: non aveva bisogno di sembrare umana davanti ad un suo simile e, anche se si fosse avventurata in strada, ormai qualunque copertura era saltata. Come non notare, in fondo, tutto quel sangue sulla sua gonna? Ascoltò senza fiatare le motivazioni del demone, alzando gli occhi al cielo sentendo le ultime due frasi: possibile che nessuno degli altri demoni si rendesse conto di ciò che voleva dire prendere le anime degli esseri umani? E possibile che non capissero quanto fosse vincolante il loro patto?

Come siete superficiali rispose, avvicinandosi a lui, scuotendo il capo in segno di negazione: si, doveva proprio spiegargli tutto. Hai ottenuto ciò che volevi per quanto? Tre minuti? domandò, continuando a camminare, cambiando improvvisamente direzione: inizio a camminargli attorno e, se Nathaniel fosse rimasto fermo, avrebbe continuato così. Io posso fare molto meglio. disse, continuando a camminare, tenendo entrambe le mani dietro la schiena. Camminava saltellando, con aria quasi infantile, continuando il suo monologo, indifferente al via vai della strada principale.
Le anime non sono inutili: le anime sono tutto. Tu puoi torturare per qualche minuto, qualche giorno a volte, poi la tua vittima muore: io posso torturarli per l'eternità! Concluse, fermandosi davanti a lui, a poca distanza, fissandolo dal basso in alto, con una luce sinistra negli occhi, nuovamente neri: una luce maligna, perversa.
Le anime sono eterne, non possono essere distrutte: una volta che ne ho presa una e l'ho portata all'inferno, posso torturarla per l'eternità. Sorrise, come un bambino davanti alle caramelle: una gioia folle, disumana.

Il Demone voleva sofferenze e mali atroci e questo era ciò che faceva. Certo, c'era il problema del patto, ma un vincolo di qualche anno, cos'era in confronto dell'eternità? Il patto è una tappa necessaria e inscindibile...ma tutt'altro che scomoda concluse, arretrando di un passo, per poi tacere. Non avrebbe aggiunto altro, non subito: voleva chiaramente incuriosire il suo interlocutore, ma non si sarebbe dilungata inutilmente a parlare, senza che le fossero rivolte altre domande. Detestava i monologhi, soprattutto i suoi.
Rimase a breve distanza dal demone, ma il suo sguardo nero si perse nei meandri del vicolo. Era pensierosa: dopo tanti anni, parlare dell'inferno le faceva comunque un certo effetto.
Ma dimmi qualcosa anche tu... disse, infine Tu sei mai stato umano come lui? domandò, rigirando il capo verso di lui e indicando il punto in cui, fino ad un istante prima, vi era stato il cadavere. Il tono di voce non aveva tradito nessuna emozione, ma gli occhi tradivano la sua curiosità. Lei voleva sapere: non tutti i demoni erano uguali e desiderava capire se il suo interlocutore era mai stato umano quanto lei. Non ne aveva incontrati molti come lei e sapeva che, una domanda del genere, poteva sembrare indifferente ma poteva anche tradire la sua origine mortale, ma non le importava: sapere veniva prima di tutto.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 15/3/2013, 19:18




perdona il ritardo!!!


Nathaniel non si mosse, benchè il saltellare di Aletto intorno a lui iniziò, dopo pochi secondi, ad esser fastidioso. Era uno strano modo di comportarsi, il suo. Le aveva appena sottratto una vittima, e invece di essere furiosa, come lo sarebbe stato lui al suo posto, sembrava indifferente. Quasi una ragazzina come tante altre, normale, dietro il suo viso dai tratti puerili...quasi...le due pozze scure che lo fissavano, erano un monito più che sufficienti a ricordargli della sua natura. Che, in fondo, non si discostava molto dalla propria...a parte, forse, per i loro diversi punti di vista.
L'eternità... ripetè il Demone, quasi stesse soppesando il senso di quella parola A lungo, può diventare così noiosa asserì, in un chiaro dissenso con quanto affermato dalla ragazzina. No, io sono per il tutto e subito aggiunse, rispondendo al sorriso malvagio di lei con uno altrettanto crudele, quasi feroce. Non gli piaceva l'idea di poter dare scampo alle sue vittime...non avrebbe concesso loro nemmeno un secondo in più di quello che decideva lui...e infatti, non era solito farlo; gli piaceva cogliere la disperazione affiorare nei loro occhi, il terrore e la paura paralizzante, prima del gran finale...quando urla e sangue coprivano tutto il resto.
Un'anima poteva dare le stesse sensazioni? No. Restava solo un'anima, dopotutto. Priva del suo possessore, e del suo corpo...quello che a Nathaniel interessava di più. Ferire, martoriare, strappare alla vita...questo lo esaltava, appagando a pieno la sua natura demoniaca e depravata. Il mio inferno, per loro, è qui. Esattamente dove vivono, e respirano ribattè ancora, lasciando seguire alla frase una risatina sadica...il suo sguardo s'indurì, divenendo colmo di luce malsana. In quel momento, nero anch'esso, sembrava aver risucchiato tutta la luce che prima lo rendeva limpido come ghiaccio...ogni scintillio derivava soltanto dal suo Demone interiore, che graffiava per venir fuori. Poteva sentirlo mormorare, e gridare perfino...la sua rabbia era come fuoco, che s'intravvedeva nelle iridi, mentre le screziava in tante minuscole venature fiammeggianti. Il solo motivo per il quale ancora non si trasformava, era il medaglione che portava al collo...pulsava contro la sua pelle, cercando di trattenere l'energia malvagia che come un cancro incurabile si diffondeva in quel corpo. Un'antica ed implacabile maledizione. Un retaggio della nobile stirpe degli Elfi...creature eteree, quanto crudeli e impietose.
La voce dentro di sè sembrò sopirsi alcuni istanti quando Aletto rivolse lui quella domanda Ho solo creduto di esserlo rispose, fissando anche lui un punto imprecisato della strada principale Di essere umano...fin quando non ho preso possesso dei miei poteri. Consapevolezza delle mie reali capacità serrò impercettibilmente la mascella, mentre la mano sinistra si stringeva attorno all'anello che portava sull'indice. La sua superficie era liscia e fredda...e nera come gli abissi, come ogni volta che captava il sentore di un pericolo non indifferente...gli venne alla mente il fabbro, suo unico genitore...era con lui che aveva scoperto di cos'era capace...inclinò la bocca in un amaro sorriso. Perchè ciò accadesse, era stato necessario strappargli il cuore dal petto...e non c'era giorno in cui non se ne pentisse.
Con uno spostamento repentino, i suoi occhi si posarono su Aletto, penetranti e imperscrutabili E tu? Sei sempre stata così? le chiese di rimando...non gli interessava tanto sapere questo, quanto per conto di chi lavorasse...e perchè. Ma ci sarebbero arrivati...ne era certo.
 
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5 replies since 9/3/2013, 15:27   64 views
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