GDR Stay Alive

Il villaggio di Exodar, Leredar-Nate

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-Nathaniel-
view post Posted on 3/4/2013, 14:43




Per un pò, dopo l'incidente, nessuno dei due ebbe molta voglia di parlare. Nathaniel si chiedeva ancora da dove fosse sopraggiunto quel serpente, o chi lo avesse messo sulle loro tracce...era difficile pensare ad una semplice coincidenza, soprattutto dato che quella creatura non aveva subito la sua influenza mentale, e aveva dimostrato di non essere un semplice rettile.
Col trascorrere delle ore il paesaggio divenne meno brullo...le foreste si diradarono, lasciando il posto alla pianura e a qualche lago d'acqua dolce; l'erba si fece meno alta e più compatta, e le zolle di terra sempre meno frequenti. Raggiunsero il confine di Exodar alle prime luci dell'alba...il chiarore del cielo disegnava sull'orizzonte una netta linea rosso fuoco, oltre la quale si potevano intravedere basse collinette, e su di esse piccole costruzioni in argilla e cristallo.
Entro mezzogiorno avrebbero raggiunto il villaggio. So che alla tua gente potrebbe non piacere esordì il demone mentre s'incamminavano in mezzo al mare verde smeraldo della vallata ...ma conosco un modo per muoverci più in fretta di così sorrise scaltro, chiaramente riferendosi al teletrasporto. Non lo usava di frequente a Londra, e questo per non rischiare di attirare sospetti...ma lì, in mezzo al niente, chi avrebbe potuto scorgerli? Il serpente era ormai lontano...e non aveva avvertito la presenza di nessun'altra "spia" durante tutta la notte. In più, la distanza che li separava dal villaggio era breve...e non avrebbe impiegato troppe energie per trasportare entrambi.
Tuttavia, Leredar aveva già detto lui che il suo era un popolo diffidente verso le altre creature...figurarsi non appena avessero appreso che lui era un Demone! Quindi continuò a camminare, rimettendosi alla decisione del Draenei.

Edited by -Nathaniel- - 3/4/2013, 16:01
 
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.:Leredar:.
view post Posted on 18/11/2014, 00:59




"Sei stai parlando di quella polvere ti dico subito che preferirei non usarla!" replicò Leredar. Era chiaro come il sole che l'idea di riutilizzarla lo rendeva nervoso, quasi spaventato. "La mia povera coda!" sussurrò mesto, come se a ripensarci gli tornasse tutto il dolore provato in quell'esperienza terrificante. "Senza contare che al villaggio non abbiamo dei camini, quindi non..." continuò, prima di fermarsi. Si era appena reso conto che nemmeno loro avevano un qualcosa con un fuoco da utilizzare come punto di partenza. Si mise una mano sulla nuca "Stavi parlando di un teletrasporto vero?" chiese imbarazzato, mentre le guance diventavano viola, per via del contrasto tra sangue rosso e pelle blu. Ci pensò su un attimo. Non era indeciso, stava solo cercando un modo per poterlo usare senza comparire all'improvviso al centro del villaggio. "Alle guardie potrebbe non piacere l'idea! Lo prenderebbero come un attacco!" disse, più a se stesso che a Nathaniel. In quel momento era serio, stava usando tutta la sua intelligenza per pianificare quell'azione al meglio e senza rischi, come quello della perdita di controllo dei poteri oscuri da parte del ragazzo.
"Ok, potrebbe funzionare!" disse infine, girandosi poi verso l'amico, sorridendo allegro come al suo solito. "Possiamo usare il tuo teletrasporto, però ci sono delle condizioni!" aggiunse, facendosi di nuovo serio. Aprì la sua enorme mano davanti al ragazzo, facendo comparire un sigillo che ne copriva l'intero palmo. "Ti applicherò questo sigillo sulla schiena, così da poter tenere sotto controllo il tuo potere!" spiegò, serio. "Sarai in grado di teletrasportarci entrambi, ma voglio evitare scoppi come quello contro quel drago!" disse ancora, aggrottando le folte sopracciglia. Il solo ripensarci gli faceva di nuovo salire la rabbia, e la sua espressione rendeva il tutto ancora più chiaro. "E cerca di non apparire al centro del villaggio, piuttosto resta leggermente lontano, in modo da entrare nel villaggio a piedi! Siamo abituati alla magia, ma non è comunque il caso di apparire di colpo in mezzo alla gente, rischieremmo di essere attaccati dalle guardie!" replicò ancora. "Non vorrei essere poi nei panni di quelle povere guardie, che si ritroverebbero punite dall'anziano per aver attaccato per sbaglio il capo-sciamano, scambiandolo per un nemico del villaggio!" spiegò, mentre gli tornava in mente Ahonan, il suo migliore amico. "Chissà se è riuscito a diventare il capo delle guardie?!" pensò, facendo un piccolo sorriso. Non vedeva l'ora di rivedere la sua gente, era curioso di vedere come lo avrebbero accolto...
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 24/1/2015, 00:33




Nathaniel lo ascoltò parlare in silenzio, in attesa di interromperlo e schiarirgli le idee, ma alla fine Leredar trovò da solo la conclusione di quel discorso...

Stavi parlando di un teletrasporto vero?

Ci sei arrivato finalmente! replicò il ragazzo, mettendosi a ridere Molto più dispendioso di un camino, certo, se si parla di energia...e noi siamo anche in due. Ma, in compenso, più pratico! aggiunse.

Alle guardie potrebbe non piacere l'idea! Lo prenderebbero come un attacco!

In effetti, non aveva considerato tutte le possibilità...quasi dimenticava di essere uno straniero in quella terra, fra il popolo Draenei...e quando avessero scoperto che era un Demone, sarebbe stato qualcosa di anche peggiore! Sospirò, pensando ad una soluzione che, tuttavia, non ruscì a trovare. Quali condizioni? la voce della creatura lo fece distrarre...ad ogni modo, il suo piano non sembrava poi tanto male. Nate non ebbe bisogno di prendersi del tempo, e accettò subito il compromesso Mi auguro solo che il tuo sigillo sia abbastanza potente osservò poco dopo Sai bene anche tu che la mia natura è...incontrollabile, a lungo andare. Per non dire distruttiva, ma te ne sei già accorto ripensò a diverse ore prima...lo scontro con Troy, il serpente, la sua morte...

...cerca di non apparire al centro del villaggio... in modo da entrare a piedi!

Si, si, daccordo ho capito tagliò corto Nathaniel, avvicinandosi a Leredar e poggiandogli una mano sulla spalla...prima di chiudere gli occhi disse ancora Non basta che sia solamente io a visualizzare il punto esatto dove smaterializzarci. Tu dovrai fare lo stesso...durante il teletrasporto, i nostri pensieri dovranno essere collegati. E' tutto chiaro? ma non attese una risposta. Si concentrò a fondo, e un istante dopo di loro non restò che una folata di vento.
 
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.:Leredar:.
view post Posted on 11/2/2015, 22:21




Leredar non si rese nemmeno conto di quello che era successo. Era bastato un attimo che il paesaggio attorno a loro era cambiato, ed era un paesaggio che conosceva molto bene. Subito gli venne da sorridere, riconosceva quei posti "Siamo vicini! So dove siamo!" disse, guardandosi in giro con un aria felice, quasi nostalgica. Erano nel bosco che circondava il suo villaggio. In quel bosco ci aveva passato molto tempo, sia da giovane, sia durante il suo addestramento da sciamano. Sentiva le voci della natura attorno a lui, per uno sciamano del suo calibro era una cosa naturale riuscire a sentirle. Quel bosco si ricordava di lui, gli alberi sembravano chiamarlo a gran voce, contenti del suo ritorno. "Tu non hai idea di cosa sto percependo!" disse, allegro, guardando Nate "Tutte le piante che vedi, mi hanno riconosciuto e sono contente di rivedermi!" aggiunse, spiegando cosa sentiva.
Iniziò a camminare, con gli zoccoli che si muovevano da soli, quasi senza rendersene conto, sapendo perfettamente dove andare. "Il mio villaggio è da questa parte! Se la natura è così contenta, sapranno già del nostro arrivo! Le magnolie sono le più pettegole!" spiegò ancora, ridendo. Più camminava, più si sentiva a casa, anche se il timore che al villaggio potessero avercela con lui, per essersene andato lasciando solo un biglietto. Però aveva bisogno di quel viaggio, doveva schiarirsi le idee, accettare alcune cose, specialmente la morte del suo maestro. Era talmente perso nei suoi pensieri, che quasi sobbalzò quando una voce possente, in lingua Draenica, intimò loro di fermarsi.

"FERMI!"

Il Draenei di fronte a loro era grosso, non come Leredar, ma poco ci mancava. Indossava un armatura dorata, con delle vistose decorazioni blu, in netto contrasto con la pelle grigiastra. Gli occhi avevano la stessa luce che avevano quelli dello sciamano, mentre i lunghi capelli bianchi, legati in una lunga coda da un nastro rosso, cadevano davanti in due ciocche, passando tra le orecchie e le due piccole corna che aveva sulla testa. Al suo fianco, si poteva chiaramente vedere una grossa spada con una luminosa pietra preziosa verde sull'elsa.
"Dopo tutto questo tempo, l'unico modo che hai per salutarmi è questo Akham?" chiese Leredar all'uomo. Lo aveva detto nella sua lingua, quando si ricordò di una cosa. Si girò verso Nate e gli toccò la fronte con un piccolo simbolo magico "Me ne ero dimenticato prima! E' la prima volta che lo uso, ma ora dovresti capire la mia lingua! Almeno credo..." spiegò sorridendo impacciato. Poi tornò a concentrarsi sulla guardia, che aveva in viso un sorriso divertito, tornando a parlare nella sua lingua. "Quel sorriso mi dice tutto, e se credi che puoi ingannarmi fingendo di non avermi riconosciuto, ti sei fregato da solo!" disse, mettendosi a ridere, prima di abbracciare il suo simile. "Cavolo! E dire che ci ho provato, ma quando vedo il mio migliore amico tornare dopo 2 anni di viaggio..." disse il Draenei di nome Akham, lasciando la frase a metà, prima di guardare Nate, accigliandosi "Tu sei strano, ma visto che sei con Dar, ti farò solo una domanda!" disse, prima di sospirare "Riesci a controllarti?" chiese, avendo riconosciuto vagamente la natura del ragazzo...
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 4/3/2015, 19:14




Si era aspettato un "atterraggio" peggiore, magari nel cuore del villaggio di Exodar, invece, quando poggiò di nuovo i piedi a terra, Nate sentì sotto di essi una superficie morbida, ricoperta d'erba...si guardò intorno, riconoscendo subito un bosco. A differenza della città cui era abituato lui, quel luogo sembrava un'oasi di pace e silenzio...troppo silenzio! Dopo aver fatto una panoramica al posto, i suoi occhi si spostarono su Leredar; la creatura pareva assorta in chissà quale pensiero, rapita da una profonda riflessione. Stava per chiedere lui se andasse tutto bene...magari il teletrasporto l'aveva disorientato, poteva succedere! Ma poi il Draenei parlò, chiarendo ogni suo dubbio Davvero? gli domandò Nathaniel La natura ti parla? non avrebbe dovuto stupirsi più di tanto...ma lui non riusciva a sentire altro che il rumore del vento fra le foglie, e qua e là il sussurro di qualche serpente. Nessun albero gli aveva mai parlato...si mise sui passi della creatura, seguendola in silenzio; magari, nel mentre, le magnolie lo avrebbero aggiornato sugli ultimi avvenimenti del villaggio! Trovava assurda l'idea di comunicare con delle piante, ma in fondo non conosceva nulla di quel popolo e delle loro usanze...poi d'un tratto, una voce autoritaria sbarrò loro il cammino, subito palesata dalla presenza fisica di un uomo...o meglio, un Draenei. Nathaniel non comprese quale comando aveca dato loro, ma si bloccò poco dietro al suo amico, fissando la figura davanti a sè. Il sole riverberava sull'armatura dell'individuo, rendendone la vista quasi accecante...l'attenzione del Demone finì poi sulla sua capigliatura...era forse indice di una veneranda età? Non poteva dirlo con certezza. Guardò da lui a Leredar, e poi alla grossa spada al fianco del Draenei, cercando di capire in quali rapporti fossero Se dobbiamo combattere sono pronto sussurrò. Ma quando la creatura cominciò a parlare nella sua lingua, l'espressione di Nate divenne confusa Che diavolo sta dicendo ora?! pensò tra sè, un istante prima che Leredar gli applicasse il sigillo in grado di fargli comprendere quelle parole. Era ora! asserì il Demone con un certo sarcasmo, ma fu del tutto ignorato, poiché i due amici si stavano già perdendo nelle loro "effusioni"...sbuffò aspettanto con impazienza di proseguire. Poi, la sua attenzione venne richiamata dall'estraneo...gli occhi di Nate si chiusero in due fessure Come sai cosa sono? gli chiese, prima di aggiungere Nessun problema comunque...o almeno non dovrebbero essercene. Il tuo amico indicò Leredar ...mi ha apposto un sigillo per intrappolare il mio...potere. I suoi occhi si adombrarono, quasi in segno di sfida.

Edited by -Nathaniel- - 4/3/2015, 23:57
 
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.:Leredar:.
view post Posted on 10/3/2015, 23:00




Il Draenei in armatura fece un sorriso "Se il piccolo Dar ti ha bloccato, allora non c'è pericolo!" rispose, rilassandosi. "Comunque mi chiamo Akham! Sono il capo delle guardie del villaggio." aggiunse, facendo a Nate un piccolo inchino, mettendosi una mano sul petto. "Per rispondere alla tua domanda, le guardie hanno una percezione delle creature con dei poteri!" iniziò a spiegare Leredar, facendo un gesto a Nate di seguirlo, seguiti poi da Akham. Lo stavano conducendo attraverso un sentiero di cespugli. Nonostante i cespugli fossero fitti, si riuscivano già a intravedere dietro di essi le strutture del villaggio. Più avanzavano, più una strada fatta di ciottoli si sostituiva alla nuda terra, facendo risuonare più forte gli zoccoli dei due Draenei. "Ovviamente non sviluppata come quella di uno sciamano, ma abbastanza da saper riconoscere creature ostili o pacifiche!" aggiunse, aprendo l'ultimo cespuglio, facendo apparire finalmente il villaggio.
Exodar aveva una struttura circolare. Le case, colorate di uno strano grigio molto accesso e ornate da finestre e decorazioni di cristallo rosato, si affacciavano ad una grossa piazza, al cui centro svettava una fontana su cui fluttuava un cristallo di un blu intenso. Proprio di fronte a loro, al lato opposto della strada si ergeva una struttura più grande delle altre. Sembrava quasi una chiesa, decorata da luminosi cristalli rossi. Se si ascoltava con attenzione, si poteva quasi sentire un brusio provenire da quella struttura, come un sussurro di tantissime voci. "La Dimora dei Saggi!" disse Leredar, inginocchiandosi appena la vide. Erano anni che non la vedeva, dalla morte del suo maestro per l'esattezza, ed essere di nuovo li, gli faceva provare un misto di emozioni che nemmeno lui riusciva a spiegare, ma che si manifestarono sotto forma di una piccola lacrima.
Poi lo sciamano si guardò attorno, notando solo in quel momento le persone che lo guardavano, sorridendo. "Sono a casa!" riuscì solo a dire, prima di ricambiare il sorriso, seguito dalla folla che esultava. "Abbiamo tutti aspettato il tuo ritorno! Ci mancava il nostro capo-sciamano!" disse Akham, prima di unirsi agli altri Draenei che, dopo l'esultanza, si inchinarono di fronte a Leredar. Lui ricambiò l'inchino, salutando tutti, poi guardò Nate "Scusa se hai dovuto assistere!" disse, immaginando che per il giovane fosse un effettiva perdita di tempo. "Vieni, ti mostro casa mia! Discuteremo li sul da farsi!" aggiunse, facendo cenno di seguirlo. Ormai parlava nella sua lingua e, grazie alla Runa della Comprensione, Nate poteva sentire che non aveva più nessun tipo di accento, come invece si sentiva quando lo sciamano parlava in inglese...
 
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