GDR Stay Alive

Lettera

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view post Posted on 9/8/2015, 14:12
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Pensi di conoscere una storia ma sai solo come finisce. Per arrivare al cuore della storia, devi tornare alla sua origine...

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Scritta per un "gdr"...e mai postata u.u

Quella mattina, nonostante avesse passato una notte insonne, Evan si alzò piuttosto presto. Iris, nel letto accanto a lui, era ancora profondamente addormentata e preferì non svegliarla affatto, soffermandosi a guardarla per un fugace istante; le tende della finestra erano tirate, e nella stanza filtrava a malapena una luce opaca e biancastra, segno di un’altra giornata uggiosa. Uno strano sentimento lo accompagnò, mentre scendeva le scale per andare in sala da pranzo…la governante aveva appena finito di preparare il caffè, ma le chiese se gentilmente potesse lasciarlo solo. Avrebbe rimandato la colazione a più tardi, se ne avesse avuto il tempo…in quell’istante, faccende ben più importanti occupavano la sua testa…e il suo stomaco, stretto in un nodo doloroso. Ci aveva pensato a lungo…e tuttavia, non ancora abbastanza…ma era certo che non esistesse un “momento giusto” per prendere quella decisione con serenità. Prese una penna da un cassetto e un semplice foglio di carta, fissandolo per interminabili minuti col cervello quasi spento…mille dubbi, e pensieri si accavallavano l’uno sull’altro, lasciando alla fine soltanto il vuoto. Il suo cuore batteva così forte che poteva quasi sembrar fermo. Oppure era tutto il resto ad essersi fermato…non ne aveva la certezza…l’inchiostro cominciò a comporre parole…una dopo l’altra, senza sosta.

Il nostro è sempre stato un amore incomprensibile agli occhi degli altri, e forse, perfino per noi stessi. Ma se non era amore, non avrei un altro termine per definire il sentimento che ci ha sempre legati…ci siamo fatti male molte volte, e altrettante siamo riusciti a ritrovarci, perdonarci…amarci di nuovo come fosse stata la prima! Ma adesso…non so spiegare cosa ci sia successo, né attribuire una colpa, se ne esiste una…ognuno di noi due crede di avere le sue ragioni, e difenderle ad ogni costo ci allontana. Non lo vorremmo, ma succede…forse non riusciamo più a guardare oltre al nostro dolore, forse non ci sforziamo più di capirci…e anche se ci proviamo, e ci impegniamo per farlo, il risultato è sempre il medesimo. Ci chiudiamo nei nostri silenzi, troppo orgogliosi o troppo spaventati per fare la prima mossa, sperando che sia l’altro a farla e a decidere per noi…non ha un senso, non lo ha mai avuto. Ma è sempre stato così, tra noi. Solo che…adesso ci siamo detti troppo per riuscire a tornare indietro…e per andare avanti. Ci facciamo delle promesse…che poi non sono altro che parole…che non rispettiamo, finendo per non rispettarci a vicenda. Tu mi facevi sorridere, anche quando non potevi vedermi, e senza neppure saperlo…e oggi, anche se quei sorrisi sono diventati più rari, il mio cuore non smette di essere felice quando ti sento, come fossi davvero con me. Anche dopo una discussione, anche dopo il rancore o le cose brutte che ci diciamo…forse ho sbagliato, di sicuro non ho saputo starti accanto come volevi…ma ci ho provato nel modo in cui sapevo farlo. Magari mi sono illuso che bastasse, e forse mi piaceva illudermi perché significava comunque averti nei miei giorni, dentro la mia vita. Ma non era così per te…non è così per te…qualsiasi cosa io faccia, o dica…il peso di quelle scelte del passato ritorna sempre…e mi sembra come se ai tuoi occhi, questo, mi togliesse ogni diritto di lamentarmi di qualcosa. E magari è davvero così…ma è comunque difficile, per me, riuscire ad accettare alcune cose. Spesso ho creduto di essere ormai stanco per “combattere”…ma ogni quando capivo che tu me lo stavi chiedendo, quella forza tornava in me, insieme alla voglia di non lasciarti andare. Ma a volte…continui ad essere sfuggente…nei tuoi comportamenti, i tuoi modi di fare…e in quei momenti mi sento ferito, finendo per ferire anche te, anche quando non vorrei. Mi piaceva sentirmi dire da te che ti facevo star bene…perché stavo bene anche io…ma, per quanto ce lo nascondiamo, non è più così. Non ho la certezza assoluta neppure di questo…perché provo i sentimenti più contrastanti per te…mi fa male quando m’ignori, e lo fai senza neppure accorgertene…e mi fa malissimo quando non ci sei…però avverto che non c’è più “leggerezza” nel nostro stare insieme…spensieratezza. I problemi sembrano seguirsi uno con l’altro…il malumore occupa più spazio di quanto non lo faccia il resto…entrambi sbagliamo forse…oppure entrambi crediamo solo di agire per il meglio. Il meglio di chi? Magari di noi stessi…siamo sempre stati egoisti, perché la sola cosa che davvero ci importava era di poterci tenere legati, l’uno all’altra. E io sono certo che una parte del mio cuore, di me…resterà sempre tua…il tuo cuore, però, è di un altro adesso. Per lui sei disposta a mettermi da parte, anche quando pensi di non farlo, o quando credi che questa logicità possa causarmi meno dolore…e nonostante questo, sai che se tornassi da me mille volte, mille volte sarei disposto a ricominciare. Anche se so che tutto questo mi inchioda qui…a te, al dolore che provo…non so più cosa sia più forte…se la tentazione di sottrarmi o la testardaggine ad andare avanti…per non perderti. Per non perdere quella parte di me, che sei tu. Sei stata una ferita per tutto il tempo che ti ho conosciuto…di quelle che non si chiudono mai per sempre, e che quando lo fanno vuoi riaprire a tutti i costi per far bruciare quel sentimento che ti fa così male da farti capire che è reale. Mi manchi immensamente quando non ci sei…e mi manchi anche quando sei qui, e sento che non puoi essere con me…ti ho amata Iris, a modo mio, e non so quando, né se smetterò di farlo mai…

Evan


Lasciò il foglio sul tavolo, con sopra la penna. Aveva gli occhi lucidi, per quelle lacrime che non voleva piangere, ma che gli restava così difficile trattenere…non prese le chiavi di casa, andando via, ma solo il cappotto. Quando fosse uscito da quella porta, non era sicuro di poter tornare…non era sicuro di niente…tornare significava soffrire ancora, ma anche stare con la donna che amava…avrebbe pagato questo prezzo per lei. Andarsene…forse voleva dire perderla per sempre, ma lasciarla libera di vivere quel suo nuovo amore per Constantine. Se non fosse stato tanto egoista, non avrebbe esitato a prendere la seconda strada, senza dubbi…ma lui non era un uomo tanto generoso, né così saggio…e quando la porta si chiuse alle sue spalle, sentiva solo una voragine al posto del cuore, che inghiottiva ogni colore e ogni luce intorno. Avrebbe voluto voltarsi, ogni fibra del suo corpo lo voleva…però non lo fece, continuando a camminare, con davanti solo il buio.
 
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