Kris ebbe voglia di ghignare. Un demone! Ma non un'emozione apparve sul suo viso. Tecnicamente parlando questo metteva il ragazzo fuori dalla lista dei possibili alleati di Algebal. Nathlija, l'unico demone che lo serviva, era una traditrice, e l'inferno la voleva morta. Mentre loro erano tutt'altro che dei bravi ragazzi... Più di una volta avevano combattuto insieme a dei demoni. Abbastanza perché lui sapesse che tutto si poteva fare con un demone tranne che fidarsi di lui. Tuttavia, Kris alla notizia parve rilassarsi. E dopotutto, gli conveniva davvero stare più tranquillo, oppure nonostante i buoni propositi per la tensione omicida che emanava avrebbe finito comunque per aprirlo in due. Dopotutto, gli ci si sarebbe voluto poco.
Un demone! Ma davvero... e quando l'altro osservò l'assenza in lui di qualsiasi segno vitale represse con ancora più forza il desiderio di ghignare. Alzò un sopracciglio, mentre come al solito la bugia gli sorgeva spontanea sulle labbra perlacee. Alzò una mano, facendogli cenno di aspettare, e chiuse gli occhi, concentrandosi. In realtà ormai non ne aveva bisogno, ma era sempre meglio mostrarsi più deboli e lenti di quanto non si fosse in realtà. Dopotutto, lui non sapeva niente dell'altro. Mostrando di concentrarsi, mormorò, piano
Ascolta meglio.Dopo pochi minuti, come impercettibile, poi più forte, l'oscurità nelle sue vene si mosse, sotto il potere di Kris. Non palpitò, come quando era colma di potere, ma semplicemente iniziò a scorrere, come vero e proprio... Sangue... Persino il cuore, a fatica, circondato da oscurità, riprese a battere, forzato. Non c'era più vita in quel corpo, ma poteva comunque controllarlo... Ed in un istante fu travolto dal dolore. Se non fosse già stato pallido sarebbe sbiancato completamente, perché aveva praticamente rimesso in moto le funzioni vitali di quel corpo, che urlava, impazzito, lanciando segnali di prossima morte a tutto il cervello. Inspirò, lentamente e perfettamente controllato, nulla che esternamente mostrava il suo dolore, sempre ad occhi chiusi, come concentrato. Ora il suo corpo era tecnicamente vivo... Ed era straziante. Aprì gli occhi coperti da lenti a contatto scure, che nascondevano perfettamente l'iride vermiglia, mostrando calma assoluta. E si mostrò più amichevole.
È mero controllo. Non sentivi nulla, non è vero? Ed ora... Di nuovo nulla. e dicendo questo, terminò di agire sul suo corpo. L'oscurità tornò statica nelle sue vene, il cuore smise di pompare e il dolore scomparve completamente. Tutto in lui comunicava nuovamente morte, ma non smise di respirare.
Se il mio cuore non batte e non emano odore, resta solo l'aura. Ma è solo uno schermo, un'illusione. E tu ci sei cascato. disse, con un sorrisetto, come a suggerire che lui stava benissimo, ma era così potente da celare a chiunque un qualunque suo segno vitale. Quando in realtà era morto. Ma era un ottimo monito.
Quando però l'altro pronunciò la parola "affari" tutto in Kris inizio ad urlare pericolo. Una lunga serie di campanellini d'allarme risuonarono nella sua mente, e ebbe la forte tentazione di evocare oscurità sulle sue dita a formare degli artigli ed attaccare alla gola seduta stante il suo interlocutore. Invece, socchiuse solo gli occhi, alzando poi un sopracciglio, senza irrigidirsi ma rimanendo rilassato. Finalmente sorrise, chiudendo gli occhi e scrollando le spalle. Si infilò le mani nella tasca del cappotto, voltandosi, sotto la pioggia.
Be', come preferisci, credo. Come ti chiami? disse, incamminanodosi con calma, e senza voltarsi. Sotto al cappotto, invisibile, dato che gli stava dando le spalle, l'ombra creata tra il cappotto ed il suo corpo si animò, invisibile, pronta ad un'eventuale difesa. Nascosto allo sguardo dell'altro, smise di sorridere, apparendo di nuovo come un mostro inumano. Tuttavia, la sua voce rimase lieve ed inalterata, quando gli disse
Vieni. con leggerezza.
Si incamminò, confidando di essere seguito, verso l'uscita della strada. A pochi isolati aveva visto un cantiere in costruzione. Doveva essere una scuola o un altro edificio che stavano demolendo... Le pareti c'erano ancora, ma era disabitato e sicuramente con quel tempo nessuno stava lavorando. Era vasto, vecchio e vuoto. Perfetto. Ed era lì che si stavano incamminando.
Il punto era: il ragazzo di cui ancora ignorava il nome mentiva o meno? E se non mentiva, poteva essere sempre un ex amante di Nathlija o un demone fuggito dall'inferno come lei che aveva trovato in Algebal e gli altri dei validi protettori. E accidenti, se erano validi... Kris mentiva come respirava, e di certo non si poteva permettere di fidarsi di uno comparso così dal nulla.
Controllo dell'ombra: i poteri di Kris sono legati all'oscurità, quella stessa oscurità che gli scorre nelle vene e che è l'origine dei suoi poteri. Kris può controllare, modellandola, la propria ombra e tutte le ombre che evoca e con cui questa entra in contatto, donandogli la consistenza che meglio preferisce. In caso di luce intensa le ombre si dissipano, in caso di buio si rafforzano.
Edited by S h a u l » » - 20/11/2012, 05:34