| Leredar non si rese nemmeno conto di quello che era successo. Era bastato un attimo che il paesaggio attorno a loro era cambiato, ed era un paesaggio che conosceva molto bene. Subito gli venne da sorridere, riconosceva quei posti "Siamo vicini! So dove siamo!" disse, guardandosi in giro con un aria felice, quasi nostalgica. Erano nel bosco che circondava il suo villaggio. In quel bosco ci aveva passato molto tempo, sia da giovane, sia durante il suo addestramento da sciamano. Sentiva le voci della natura attorno a lui, per uno sciamano del suo calibro era una cosa naturale riuscire a sentirle. Quel bosco si ricordava di lui, gli alberi sembravano chiamarlo a gran voce, contenti del suo ritorno. "Tu non hai idea di cosa sto percependo!" disse, allegro, guardando Nate "Tutte le piante che vedi, mi hanno riconosciuto e sono contente di rivedermi!" aggiunse, spiegando cosa sentiva. Iniziò a camminare, con gli zoccoli che si muovevano da soli, quasi senza rendersene conto, sapendo perfettamente dove andare. "Il mio villaggio è da questa parte! Se la natura è così contenta, sapranno già del nostro arrivo! Le magnolie sono le più pettegole!" spiegò ancora, ridendo. Più camminava, più si sentiva a casa, anche se il timore che al villaggio potessero avercela con lui, per essersene andato lasciando solo un biglietto. Però aveva bisogno di quel viaggio, doveva schiarirsi le idee, accettare alcune cose, specialmente la morte del suo maestro. Era talmente perso nei suoi pensieri, che quasi sobbalzò quando una voce possente, in lingua Draenica, intimò loro di fermarsi.
"FERMI!"
Il Draenei di fronte a loro era grosso, non come Leredar, ma poco ci mancava. Indossava un armatura dorata, con delle vistose decorazioni blu, in netto contrasto con la pelle grigiastra. Gli occhi avevano la stessa luce che avevano quelli dello sciamano, mentre i lunghi capelli bianchi, legati in una lunga coda da un nastro rosso, cadevano davanti in due ciocche, passando tra le orecchie e le due piccole corna che aveva sulla testa. Al suo fianco, si poteva chiaramente vedere una grossa spada con una luminosa pietra preziosa verde sull'elsa. "Dopo tutto questo tempo, l'unico modo che hai per salutarmi è questo Akham?" chiese Leredar all'uomo. Lo aveva detto nella sua lingua, quando si ricordò di una cosa. Si girò verso Nate e gli toccò la fronte con un piccolo simbolo magico "Me ne ero dimenticato prima! E' la prima volta che lo uso, ma ora dovresti capire la mia lingua! Almeno credo..." spiegò sorridendo impacciato. Poi tornò a concentrarsi sulla guardia, che aveva in viso un sorriso divertito, tornando a parlare nella sua lingua. "Quel sorriso mi dice tutto, e se credi che puoi ingannarmi fingendo di non avermi riconosciuto, ti sei fregato da solo!" disse, mettendosi a ridere, prima di abbracciare il suo simile. "Cavolo! E dire che ci ho provato, ma quando vedo il mio migliore amico tornare dopo 2 anni di viaggio..." disse il Draenei di nome Akham, lasciando la frase a metà, prima di guardare Nate, accigliandosi "Tu sei strano, ma visto che sei con Dar, ti farò solo una domanda!" disse, prima di sospirare "Riesci a controllarti?" chiese, avendo riconosciuto vagamente la natura del ragazzo...
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